Martedì scorso, nelle sale di Palazzo Madama, il Senatore Andrea De Priamo ha incontrato Lionello De Angelis, membro del direttivo della “Zonderwater Block ex P.O.W. Association” e figlio di un prigioniero di guerra sepolto nel Cimitero Italiano in Sudafrica, con l’obiettivo di fare il punto su una vicenda che ha riacceso l’attenzione pubblica e istituzionale sulla tutela della memoria italiana all’estero.
Dopo la denuncia pubblicata da Gazzetta Diplomatica, che ha raccolto la segnalazione dello stesso De Angelis sullo stato di degrado del Sacrario italiano in Africa, con la chiusura al pubblico del Museo al suo interno, e foto che mostravano erbacce infestanti attorno alle tombe dei militari italiani, danneggiate dagli animali selvatici, in un quadro a dir poco desolante per quello che un tempo era considerato un fiore all’occhiello, la segnalazione ha suscitato una pronta reazione istituzionale da parte del parlamentare.
Il Senatore De Priamo, infatti, ha immediatamente scritto al Console Generale Livio Spadavecchia, insediatosi da pochi mesi a Johannesburg, chiedendo chiarimenti urgenti. E il diplomatico, nella sua risposta, ha evidenziato come siano tuttora in corso interventi infrastrutturali – tra cui segnaletica, impianti sanitari e apparati video – prevedendo peraltro a breve la conclusione dei lavori. Circa la custodia dignitosa del sito, Spadavecchia ha sottolineato che, grazie all’impegno del Ministero della Difesa, è anche imminente l’avvio di un Memorandum of Understanding con le istituzioni sudafricane per garantire un’apertura regolare e una manutenzione contrattualizzata.
Nel corso dell’incontro di martedì, il Senatore De Priamo ha assicurato che manterrà alta l’attenzione sulla vicenda, ribadendo la volontà di collaborare attivamente per garantire la piena valorizzazione del Sacrario in cui riposano i caduti italiani, mentre De Angelis si è impegnato a garantire aggiornamenti costanti sul caso. I due hanno espresso ottimismo alla luce degli ultimi sviluppi emersi, anche a seguito dei colloqui in corso, che coinvolgono direttamente l’Associazione degli EX POW.
Il colloquio si è concluso con un caloroso saluto, nel segno di una sinergia concreta e condivisa.
Finalmente qualcosa sembra muoversi!!! Dopo anni di latitanza colpevole da parte delle istituzioni qualcuno finalmente si fa carico di risolvere una situazione kafkiana. Bravo Lionello che non demordi!!
Speriamo che all’esito positivo dell’incontro segua il riaffidamento della custodia del cimitero all’Associazione Zonderwater Block ex POW che se ne prese cura per 75 anni in modo encomiabile.
Grazie Lionello per la perseveranza.
Grazie Lionello per tutto quello che stai facendo per restituire dignità a coloro che hanno dato la vita per il loro Paese. Il cimitero deve tornare a chi ci tiene davvero, non a chi finge di interessarsene e ci va solo la prima domenica di novembre. Come sai, anche mio padre Enrico Mottalini è sepolto nel cimitero di Zonderwater. Prima dell’arrivo di Emanuela Curnis, il cimitero era sempre splendidamente curato e ben mantenuto 365 giorni all’anno. Purtroppo, dietro la tomba di mio padre non è più così e molte altre tombe sono buche scavate dai suricati. Prego che Zonderwater torni al suo antico splendore e a chi ci tiene. Ancora una volta, grazie Lionello.