Da un lato il senso di responsabilità legato al dover rappresentare la comunità italiana negli States, attraverso il lavoro sul territorio della più importante Fondazione che lega i nostri connazionali oltreoceano, dall’altro l’orgoglio di farlo. Robert Allegrini, Presidente della NIAF, acronimo che sta per The National Italian American Foundation, non nasconde la sua soddisfazione per il lavoro svolto in questi anni.
Esperto di pubbliche relazioni, con un passato da manager per Hilton, Hyatt Hotels Corporation e Waldorf Astoria, già direttore esecutivo del Joint Civic Committee of Italian Americans, associazione che raggruppa oltre 70 associazioni italoamericane con sede in Illinois e Presidente della Camera di commercio italoamericana del Midwest, Robert, come ama dire il Chairman della NIAF Robert E. Carlucci oggi “porta una combinazione unica di acume negli affari, competenza manageriale e passione per la missione di preservare, promuovere e proteggere l’eredità italoamericana”.
Impegno riconosciuto anche dal Quirinale, che gli ha conferito il titolo di Commendatore su iniziativa personale dell’ex Presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi, nel 2002.
A pochi giorni dal 49.imo Gala, evento imperdibile e tradizionalmente di forte richiamo per la comunità italiana negli Stati Uniti (e non solo), è davvero un piacer scambiare pareri e punti di vista con il numero uno della Fondazione
Allegrini, cosa significa per lei essere il Presidente della NIAF, Fondazione a servizio degli italiani negli States?
“Essere al servizio della comunità italoamericana come Presidente della NIAF significa per me diverse cose contemporaneamente. Innanzitutto avverto la responsabilità di utilizzare le risorse della National Italian American Foundation per consentire alla comunità italoamericana di apprezzare la piena ricchezza della sua cultura, compito che assolviamo distribuendo più di un milione di dollari ogni anno in borse di studio, sovvenzioni e opportunità di viaggi culturali. Poi, ritengo fondamentale il compito di far conoscere al resto dell’America gli immensi contributi offerti dagli italoamericani, difendendo al contempo il buon nome della comunità, soprattutto contro tutti i detrattori. Tutto questo, in pratica, equivale a dire che devo comportarmi come un ottimo diplomatico capace, attraverso la NIAF e la comunità italoamericana, di rafforzare costantemente i legami tra Stati Uniti e Italia”.
Come è percepita, a suo avviso, la comunità italiana negli Stati Uniti ai giorni nostri?
“Come una Comunità costituita da un gruppo etnico maturo che ha ottenuto un enorme successo in tutti gli aspetti della vita sociale americana. Posso dirle che gli italoamericani sono ora apprezzati e invidiati da gran parte del resto dell’America per il loro stile di vita, in quanto hanno insegnato al resto dell’America come mangiare, bere e vestirsi, nonché come apprezzare l’arte, la musica e il design. Mentre Hollywood è ancora fissata con stereotipi superati e logori cliché, la vera America ora ci vede come una forza dirompente per il bene del Paese”.
Si avvicinano le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, in una recente intervista lei ha dichiarato: “gli italoamericani, come comunità, hanno sostenitori da entrambe le parti, e la fondazione è ufficialmente bipartisan. Mi piace dire che lavoriamo con tutti, da Nancy Pelosi a sinistra a Mike Pompeo a destra. Per noi, è importante che tu sia un orgoglioso italoamericano, e saremmo sicuramente felici di lavorare con te”.
“Si è vero, ed è proprio così. Siamo completamente neutrali politicamente e lavoreremo con qualsiasi politico che sia un orgoglioso italoamericano o anche semplicemente un italofilo”.
Qual è il suo ricordo più bello da Presidente della NIAF?
“Direi che ne ho due, entrambi legati all’omaggio reso al patriottismo italoamericano. Deve sapere che gli italoamericani nutrono fortissimi sentimenti patriottici, sia verso l’Italia, che verso gli Stati Uniti. Il primo ricordo che ho è relativo al momento in cui l’intero consiglio direttivo della NIAF andò a deporre una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto, al Vittoriano, a Roma. Ho sempre amato quell’importante e bellissimo monumento, nonché tutto ciò che rappresenta. Il secondo ricordo è legato invece a quando vidi Giorgia Meloni deporre una corona di fiori ai piedi della statua di Cristoforo Colombo che si trova a Columbus Circle, a New York. È stato un gesto di un enorme significato, davvero apprezzato dall’intera comunità italoamericana”.
E l’incontro che ricorderà sempre più volentieri?
“Gli incontri che ricordo sempre con maggiore affetto sono quelli che ho avuto e che continuo ad avere con i militari italiani. Da sempre mi sento molto vicino a loro e apprezzo moltissimo la storia militare italiana. Poche persone sanno, tra l’altro, che il primo aereo straniero a raggiungere l’America fu un idrovolante militare italiano pilotato da Francesco de Pinedo della Regia Aeronautica. Atterrò con il suo idrovolante nel fiume Mississippi, nel 1927. In questi giorni sto lavorando con la città di New Orleans per far erigere un monumento storico sulla riva del fiume, nel luogo dove atterrò, per commemorare questa importante impresa dell’esercito italiano”.
A proposito di diplomazia, curioso rilevare che la pubblicazione da voi distribuita ha un titolo decisamente suggestivo: “Ambassador”. Qual è il vostro rapporto con la rete diplomatico-consolare italiana?
“La nostra rivista si chiama “Ambassador” perché noi italoamericani costituiamo davvero 17 milioni di “cittadini ambasciatori dell’Italia”, che ogni giorno attraverso le proprie scelte e le proprie azioni trovano sempre il modo di sostenere la Patria, quasi attratti da un richiamo ancestrale. Rispondendo alla sua domanda, abbiamo un ottimo rapporto con la rete diplomatica e consolare italiana, in tutto il Paese. Io, ad esempio, che risiedo a Chicago, ho collaborato in modo proficuo con ben 11 Consoli Generali, a partire dalla metà degli anni ’80. Posso dirle, oltretutto, che la NIAF è una grande risorsa per la rete diplomatica e consolare italiana, che aiutiamo ogni giorno in innumerevoli modi”.
Chiuderei questa intervista dando qualche anticipazione sul NIAF 49th Anniversary Gala, in programma il prossimo 26 ottobre, appuntamento immancabile per la comunità italiana in America.
“Esatto e, tra l’altro, sono lieto di poter dire che i posti per il 49° gala annuale sono già completamente esauriti. In questa edizione avremo diverse centinaia di ospiti provenienti dall’Italia, tra cui il Ministro Giuli, che rappresenterà ufficialmente il governo italiano al gala insieme alla nostra meravigliosa Ambasciatrice italiana Mariangela Zappia. Essendo la serata di gala a ridosso delle elezioni presidenziali, mi creda, non sarei per nulla sorpreso di registrare la presenza di alcune figure importanti, chissà, magari presenti per “corteggiare” la comunità italoamericana chiedendone il sostegno. Staremo a vedere!”.
Intervista di Marco Finelli