Da 39 anni risiede nella Repubblica Dominicana, dove ha impeccabilmente costruito la sua carriera nel settore del turismo e dell’aviazione, diventando contestualmente un punto di riferimento per i connazionali residenti: Licia Colombo, con grande passione e dedizione, da tempo lavora alacremente per promuovere iniziative culturali, sociali e di supporto alla collettività, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra la Comunità italiana residente e le Istituzioni.
“Sebbene questo impegno richieda molto tempo da sottrarre alle proprie attività imprenditoriali – ci spiega – sono convinta che lasciare un segno concreto per il benessere della nostra Comunità sia un obiettivo di fondamentale valore”.
Terminati gli studi in Inghilterra e in Italia, acquisita una solida specializzazione nel settore del turismo, Colombo ha fondato e diretto un tour operator in grado rappresentare alcuni tra i più prestigiosi gruppi italiani ed europei, oltre a diverse realtà emergenti nel panorama turistico internazionale. Successivamente, intrapreso un nuovo percorso nel settore aeronautico, ha legato il suo nome a Neos, grande compagnia aerea italiana, in qualità di rappresentante commerciale per il Paese, esperienza questa che le ha consentito di consolidare ulteriormente le competenze nel trasporto aereo e nelle dinamiche di collegamento tra l’Italia e la Repubblica Dominicana.
“Proprio la mia lunga esperienza a contatto con i connazionali residenti e la profonda conoscenza della realtà locale a livello sociale, commerciale e personale – aggiunge la Presidente – mi hanno portato a entrare a far parte del Com.It.Es con l’obiettivo di apportare un miglioramento per tutti attraverso proposte concrete”.
In modo assolutamente volontario, aggiungiamo noi, e con una passione davvero contagiosa.
Colombo, partiamo proprio da qui. Cosa significa per lei rappresentare, in qualità di Presidente del Comites, la Comunità italiana che vive a Santo Domingo? “Per me è una grande responsabilità, ma anche un’opportunità unica per fare la differenza. Sono una persona pragmatica e abituata a lavorare con obiettivi concreti, grazie alla mia lunga esperienza nel settore commerciale, questo approccio mi ha permesso di affrontare con determinazione le sfide legate a un ruolo così importante. Nonostante le risorse limitate che il governo ci mette a disposizione, ho sempre cercato di massimizzare i risultati e di portare a termine i progetti che mi sono prefissata. Posso dire con orgoglio che, lo scorso anno, il Comites di Santo Domingo è stato uno dei pochi a ricevere due finanziamenti per altrettanti progetti significativi, entrambi portati a compimento con successo. Questo risultato mi rende non solo fiera, ma anche consapevole del valore del nostro lavoro per la Comunità. Tuttavia, il mio impegno non si ferma qui, so che c’è ancora molto da fare e, nonostante le difficoltà, continuo a lavorare con determinazione per garantire che il nostro Comites riceva il supporto e le opportunità che merita”.
E’ possibile tracciare un profilo che ben rappresenti gli italiani che vivono lì? E come si è integrata la nostra comunità? “Tracciare un profilo unico della Comunità italiana in Repubblica Dominicana è complesso, proprio per la sua straordinaria varietà, essendo composta da persone provenienti da percorsi di vita e ambiti professionali molto diversi: abbiamo pensionati che scelgono di trascorrere qui gli ultimi anni della loro vita in un ambiente sereno e accogliente, imprenditori di successo che promuovono con orgoglio il Made in Italy a livello internazionale, piccoli commercianti, ristoratori e importatori che contribuiscono a diffondere la nostra cultura gastronomica e professionisti o lavoratori che si integrano nel tessuto economico locale. In un certo senso, possiamo dire che la comunità italiana in Repubblica Dominicana rappresenta una “piccola Italia”, caratterizzata da una straordinaria capacità di adattamento e intraprendenza. Questo è favorito anche dalla facilità di apprendimento della lingua spagnola e dall’ospitalità del popolo dominicano, che accoglie con entusiasmo nuove culture e persone provenienti da altri Paesi. È proprio questa sinergia tra le due culture che permette alla nostra Comunità di sentirsi parte di un contesto dinamico e inclusivo”.
Grande esperta di turismo, impossibile non chiederle consigli di viaggio per gli italiani interessati a visitare il Paese. “La Repubblica Dominicana, più che un’isola, è un grande Paese che sorprende per la varietà dei suoi paesaggi e delle esperienze che offre. Qui, si passa dalle iconiche spiagge caraibiche, che molti immaginano guardando le pubblicità, alle imponenti montagne, tra cui il Pico Duarte, la vetta più alta dei Caraibi, che supera i 3.100 metri. Il territorio è arricchito da colline, laghi, fiumi, penisole e piccole isole che circondano il Paese, senza dimenticare la bellezza dei due mari che lo bagnano: il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico, con barriere coralline mozzafiato. La Repubblica Dominicana non si limita al classico turismo balneare, è una destinazione ideale per chi cerca esperienze più dinamiche, come il trekking, il rafting, o le escursioni in montagna, per gli appassionati di storia e cultura, il Paese offre la prima città del Nuovo Mondo, Santo Domingo, il cui centro storico, patrimonio UNESCO, sta vivendo un’importante opera di ristrutturazione. Non mancano esperienze uniche, come l’avvistamento delle balene nella baia di Samaná durante l’inverno o le gare internazionali di kitesurf a Cabarete. Insomma, è una meta che accoglie tutti: dalle famiglie con bambini piccoli agli avventurieri e agli anziani in cerca di relax. La Repubblica Dominicana è una destinazione che consiglio senza esitazione: un mix perfetto di natura, cultura, storia e avventura, capace di regalare emozioni a ogni tipo di viaggiatore”
Come definirebbe il rapporto fra il Comites da lei presieduto e la rete diplomatica italiana? “Il rapporto con la rete diplomatica italiana è eccellente, caratterizzato da una forte sinergia. L’Ambasciatore Stefano Queirolo Palmas, che dirige l’Ambasciata da quasi tre anni, ha avviato numerosi cambiamenti significativi, sia nel rafforzamento dei rapporti con le Istituzioni locali che nel miglioramento dell’operatività dell’Ambasciata stessa. Questo processo è stato particolarmente complesso, considerando che l’Ambasciata è rimasta chiusa per molti anni, causando ritardi nell’erogazione di documenti essenziali, come passaporti e certificati. Pur comprendendo le difficoltà legate alla carenza di personale e alle sfide organizzative, siamo consapevoli che ci sia ancora molto lavoro da fare. Il Comites si sta impegnando al massimo per supportare i connazionali, in particolare attraverso il progetto “Sportello Comites”, un servizio che funge da “anticamera” dell’Ambasciata, offrendo assistenza nella preparazione di documenti, nelle procedure di iscrizione all’AIRE e in altre pratiche fondamentali. È un aiuto concreto e prezioso per la nostra Comunità. Detto ciò, ritengo che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dovrebbe dedicare maggiori risorse alle sedi consolari e alle Ambasciate, al fine di garantire un servizio più efficiente, nonostante i progressi registrati nell’ultimo anno, la strada da percorrere è ancora lunga, e continueremo a fare il possibile per sostenere i nostri connazionali e agevolare il lavoro della rete diplomatica”.
Ricordo più bello da Presidente? “Devo dire che ci sono stati molti momenti belli nel mio percorso come Presidente, quindi non ne ho uno in particolare, ogni successo per me rappresenta un momento meraviglioso. Per esempio, come dicevo, ottenere due finanziamenti per il Comites è stato un traguardo enorme, considerando che non era mai successo prima nella Repubblica Dominicana. Un altro momento significativo è stata l’apertura della Biblioteca del Comites lo scorso ottobre, un progetto a cui tenevo moltissimo e che mi ha dato grande soddisfazione. Anche il lavoro svolto per ottenere accordi con diverse assicurazioni locali è stato un successo importante: abbiamo reso possibile la copertura assicurativa per i viaggiatori italiani, in particolare per chi trascorre lunghi periodi nel Paese, a prezzi molto vantaggiosi. Un altro traguardo di cui vado fiera è l’accordo stipulato con l’Istituto Europeo di Oncologia, che offre ai cittadini italiani sconti sulla “telemedicina” e sulla “second opinion”. Attualmente sto lavorando per mettere in contatto l’istituto con i più grandi centri oncologici locali, in modo da creare una collaborazione proficua. È un progetto ambizioso su cui lavoro da oltre un anno, e quando verrà realizzato sarà sicuramente uno dei momenti più belli di questo mio percorso. Ogni passo avanti è per me una grande gioia e motivo di orgoglio, perché significa contribuire concretamente al benessere della nostra Comunità”.
E il più brutto? “A dire il vero, non ricordo momenti davvero brutti, perché cerco sempre di mantenere un atteggiamento positivo e proiettato verso il futuro.
Ciò che però mi disturba è quando alcune persone, soprattutto sui social, scrivono commenti inutili o diffondono critiche infondate per attirare attenzione o screditare il lavoro che facciamo, questo è particolarmente fastidioso perché la maggior parte del nostro impegno non è visibile: si tratta di documenti, pratiche e un lavoro continuo che non possiamo certo trasmettere in diretta per dimostrarlo. Vorrei che le persone comprendessero che il nostro impegno è volontario, nessuno di noi riceve un compenso per ciò che facciamo, anzi, spesso sosteniamo spese personali, ad esempio, io vivo a quasi tre ore dalla Capitale e mi reco lì quasi ogni settimana per il Comites, coprendo personalmente tutte le spese di viaggio. Inoltre, il tempo che dedico al Comites è tempo sottratto alla mia attività imprenditoriale, e anche questo ha un costo. Nonostante tutto, lo faccio perché amo la comunità italiana e sento il desiderio di restituire qualcosa al Paese che mi ha accolto per gran parte della mia vita. Non permetto che certi commenti negativi mi influenzino, preferisco non rispondere a chi scrive queste cose, perché le loro parole, insignificanti per me e per il mio Comites, si commentano da sole. Mi concentro piuttosto sul lavoro che posso fare e sui risultati che possiamo ottenere per la nostra Comunità”.
Siete in contatto anche con Comites che operano in altre parti del mondo? “Sì, siamo in contatto con altri Comites, in particolare attraverso una piattaforma di comunicazione attiva che collega i rappresentanti dei Comites del Sud America. Questo spazio ci consente di condividere idee, best practices e progetti che ogni Comitato porta avanti nei rispettivi Paesi, favorendo così una collaborazione reciproca che arricchisce le nostre iniziative e promuove una visione comune per il rafforzamento della Comunità italiana all’estero”.
Prossime iniziative in programma? “Tra le nostre iniziative in programma quest’anno, uno dei progetti di maggiore importanza è sicuramente l’accordo con l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), che mira a stabilire collaborazioni con alcuni dei principali centri oncologici locali. Questo permetterebbe di accedere a servizi di alta qualità grazie alle nostre assicurazioni private, favorendo una connessione diretta con un’eccellenza internazionale come l’IEO, che è riconosciuto tra i primi dieci al mondo nel suo settore. Credo fermamente che tale accordo potrà rappresentare un valore significativo per tutti, portando benefici concreti sia ai pazienti che ai professionisti del settore. Un’altra priorità è il rafforzamento dello sportello Comites, per il quale è fondamentale garantire il finanziamento da parte del Ministero. Questo servizio rimane un punto di riferimento cruciale per i nostri connazionali, e continueremo a lavorare attivamente affinché venga supportato nel lungo periodo.
In merito alla biblioteca, quest’anno stiamo preparando un progetto di biblioteca itinerante, con l’intento di rendere i libri più accessibili a tutti i cittadini italiani, offrendo loro la possibilità di ritirare o donare libri in diverse località del Paese. Un’iniziativa che mira a rafforzare la nostra identità culturale e a favorire l’accesso alla lettura. Infine, stiamo lavorando in stretto contatto con l’Ambasciata per cercare di risolvere le difficoltà relative alla fornitura dei passaporti, sebbene questo aspetto non dipenda direttamente da noi, faremo il possibile affinché il Ministero possa inviare più personale, accelerando così il processo e migliorando l’efficienza dei servizi per la nostra Comunità. C’è un altro progetto molto rilevante su cui stiamo lavorando, ma per il momento preferisco non entrare nei dettagli, poiché siamo ancora in fase di sviluppo. È un’iniziativa complessa, ma sono fiduciosa che, se tutto procederà come previsto, riusciremo a portarla avanti. Tuttavia, il suo successo dipende in larga parte dal supporto del nostro governo, quindi non possiamo fare altro che incrociare le dita e sperare che venga accolto positivamente”.
Intervista di Marco Finelli
pietrostifani57@gmail.com Bugirno
Buongiorno i miei. Migliori auguri per la carriera mi congratulo con lei per il lavoro che svolge a favore della comunità italiana nella Repubblica Domenicana .
Io o bisogno di Agliuto sono sposato nella Repubblica italiana il 6 ottobre 2023 e o problemi del visto di mia moglie che vive alla vega .per cortesia vorrei incontrarla. Per chiarire la mia situazione in breve sto per trovare un volo per venire in repubblica Domenicana se ci possiamo incontrare nel suo ufficio e se per cortesia mi puoi contattare la mia imeil e pietrostifani57@gmail.com Grazie per la sua attenzione buona giornata