Una delegazione di armeni ha partecipato a Roma al corteo per la pace per ribadire la ferma condanna di ogni azione di guerra.
Alla luce dell’ultimo attacco azero al Nagorno Karabakh-Artsakh, e all’esodo forzato dell’intera popolazione armena dalla regione, la comunità in Italia chiede alle istituzioni italiane, attraverso una nota, di impegnarsi per garantire aiuti umanitari agli armeni sfollati, la liberazione di tutti i prigionieri di guerra e i detenuti armeni (comprese le autorità dell’Artsakh) illegalmente detenuti e un monitoraggio di tutto il patrimonio architettonico religioso armeno nel Nagorno Karabakh-Artsakh, già ripetutamente vandalizzato negli anni scorsi o sottoposto a revisioni storiche.
Garanzie di sicurezza e libertà per tutti gli armeni che eventualmente volessero ritornare alle proprie abitazioni studiando gli opportuni strumenti del diritto internazionale al fine di evitare una diretta sottomissione e il blocco di vendita di armi all’Azerbaigian. Ai media italiani, che nelle ultime settimane hanno garantito adeguata copertura per la tragedia in atto, gli armeni chiedono di non spegnere i riflettori e non abbassare l’attenzione su quanto sta accadendo.