“Conoscete la lingua sarda? No? Ecco un’ottima occasione per ascoltarla!”: con questa esortazione l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino ha presentato le proiezioni dei cortometraggi di Visioni Sarde presso la propria sede, lo scorso 5 marzo.
Proiezioni che hanno offerto non solo l’opportunità di immergersi nel linguaggio autentico del popolo sardo, ma anche di connettersi con la sua cultura e le sue emozioni. Nell’ordine, sono andati in scena:
“Giù cun giuali” di Michela Anedda. Stop motion in sardo. Due cugini diversissimi, trovano un modo per andare oltre le apparenze;
“Incappucciati, Foschi” di Nicola Camoglio. Produzione Italia/Svezia che analizza questioni di classe e di conflitto culturale nella Sardegna degli anni ’70. In parte è recitato in sardo;
“La punizione del prete” di Francesco Tomba, Chiara Tesser. La furbizia di un cieco prevale sull’avarizia di un prete. Il cortometraggio unisce più lingue (italiano, logudorese lurese e gallurese) e attinge a un portfolio fisiognomico, estetico e culturale proprio di un territorio che sembra essere quasi immune al passare del tempo;
“Quello che è mio” di Gianni Cesaraccio. Quattro malati terminali viaggiano in una assolata Sardegna armati fino ai denti, compiendo una rapina dietro l’altra. Sono ex soldati che si sono ammalati in missione. Dovranno superare i loro limiti e le loro paure per riuscire a dare dignità ai loro ultimi giorni;
“Ranas” di Daniele Arca. Storia in lingua sarda di un viaggio iniziatico di due amici. Alcune sfide metteranno a dura prova il loro coraggio, la loro concezione di vita e il loro rapporto con la morte;
“Spiaggia libera” di Ludovica Zedda. Cortometraggio incentrato sul confronto generazionale tra padre e figlia;
“Ti aspetto qui” di Gabriele Brundu. Un bambino deve affrontare un evento traumatico che mette a dura prova la sua giovane vita. Dialoghi in sardo sottotitolati in italiano;
“Tilipirche” di Francesco Piras. Il passaggio di testimone da padre a figlio per la gestione dell’ovile di famiglia, con sullo sfondo una terribile invasione di locuste che divorano ogni cosa. Interamente recitato in sardo.
L’evento è stato organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Dublino diretto da Marco Gioacchini. Il progetto “Visioni Sarde” è voluto e sostenuto dalla Cineteca di Bologna e da Sardegna Film Commission con la collaborazione dell’Associazione Sardi Torino “A. Gramsci” e dell’Associazione “Visioni da Ichnussa”.