In occasione della Giornata della Memoria giovedì, a Pescara, con una serata omaggio è stato celebrato il ricordo di Witold Pilecki. “Una serata eccezionale, emozionante e simbolica” – recita una nota dell’Ambasciata – durante la quale nell’Auditorium del Conservatorio di Pescara hanno risuonato le bellissime note della “Petite Suite Pilecki”, suite sinfonica per grande orchestra, composta da Marco Patricelli per onorare il grande eroe polacco.
All’iniziativa erano presenti l’Ambasciatrice di Polonia in Italia Anna Maria Anders, la direttrice dell’Istituto Polacco di Roma e le autorità locali, tra cui il sindaco di Pescara Carlo Masci e il prefetto Giancarlo Di Vicenzo, rappresentanti della comunità ebraica e numerosi ospiti. Il concerto, suonato in prima assoluta, è stato eseguito dall’Orchestra sinfonica “Luisa d’Annunzio” diretta da Adriano Melchiorre. L’evento si è svolto sotto l’alto patrocinio del Ministero della Cultura di Varsavia, dell’Ambasciata di Polonia e dell’Istituto polacco di Roma, dell’American Jewish Committee e dell’Unione delle comunità ebraiche, nonché delle istituzioni abruzzesi.
Il pubblico intervenuto ha così potuto conoscere e apprezzare la storia di Pilecki, che si fece arrestare volontariamente dalla Gestapo per farsi imprigionare nel campo di concentramento nazista di Auschwitz con lo scopo di organizzarvi la rete di resistenza e inviare i rapporti sulla situazione nel campo. Dopo essere riuscito incredibilmente a scappare da Auschwitz, Pilecki continuò a combattere partecipando attivamente alla lotta contro i nazisti e prendendo parte all’insurrezione di Varsavia. Alla fine della guerra, giunto in Italia (dove a Porto San Giorgio scrisse un rapporto completo nel quale sono riassunte le sue esperienze ad Auschwitz, preziosa testimonianza di quanto accadeva dietro il filo spinato), si offrì nuovamente volontario per tornare in Polonia e cercare di sottrarla allo stalinismo.
La crudeltà della storia personale di Pilecki può essere ritenuta il simbolo della tragica storia della Polonia. Dopo la guerra le autorità comuniste lo considerarono traditore e nemico del popolo. Condannato a morte, giustiziato con un colpo alla nuca il 25 maggio 1948, rimase vittima di un’ingiusta damnatio memoriae. Fino alla caduta del regime comunista nel 1989 le informazioni riguardanti le sue attività furono infatti censurate. Pescara fu la prima città a rendere omaggio a Pilecki dedicando nel 2011 proprio a lui il Giorno della Memoria durante una cerimonia organizzata con il contributo dell’Istituto della Memoria Nazionale polacco (IPN).
La storia di Pilecki è stata raccontata per la prima volta in occidente proprio da Marco Patricelli ne “Il volontario” (Laterza), tradotto in diverse lingue, bestseller in Polonia. Nel suo libro lo storico pescarese riportò alla luce questo personaggio sconosciuto non solo in Occidente, ma, a causa del lungo oblio, allora anche in Patria.
Marco Patricelli, storico, docente, scrittore e giornalista, già insignito di importanti onorificenze polacche (Bene Merito, Croce di ufficiale, Testimone della Storia) e italiane, è un autorevole e appassionato studioso della storia contemporanea della Polonia e uno dei suoi più dediti divulgatori in Italia, autore di numerose pubblicazioni sulla Polonia nel periodo del secondo conflitto mondiale. Grazie alla sua autorevole competenza e, soprattutto, al suo grande entusiasmo, molti giovani storici italiani si sono appassionati alla storia della Polonia. Lo stesso Patricelli, stavolta in veste di compositore, ha deciso di dedicare una sua seconda opera a questo straordinariamente coraggioso tenente polacco.