Giovedì scorso, alla presenza del Questore di Venezia Gaetano Bonaccorso, del Console Onorario del Brasile Helen Gnocchi e del Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine Giampaolo Palmieri, presso la Questura di Venezia, a Santa Croce 500, si è svolto il secondo incontro informativo “Noi non siamo sole” per la difesa delle donne vittime di violenza.
L’evento, promosso dalla Polizia di Stato e dal Consolato Onorario del Brasile con il contributo dei Centri Antiviolenza “Maria da Penha” e “Mulheres do Brasil” ha avuto lo scopo di informare e sensibilizzare gli ospiti intervenuti sul tema della lotta contro la violenza sulle donne, in un’ottica di forte cooperazione sinergica tra i diversi attori impegnati quotidianamente nel contrasto a tale fenomeno, dall’essenziale attività di prevenzione e contrasto delle Forze dell’Ordine sino al prezioso contributo del Comune e dei vari enti impegnati sul territorio.
Nel corso dell’evento sono stati illustrati gli importanti strumenti operativi adottati per contrastare la violenza di genere, quali il Protocollo Eva, che ha codificato le linee guida per la gestione degli interventi legati a tali eventi in caso di primo intervento degli addetti al controllo del territorio, ed il progetto Scudo, un’applicazione interforze, riservata agli operatori, che costituisce un fondamentale strumento per il contrasto alle violenze di genere consentendo, infatti, di avere a disposizione tutte le informazioni utili sui precedenti interventi effettuati presso il medesimo indirizzo per calibrare nel migliore dei modi l’attività operativa.
Particolare attenzione, inoltre, è stata rivolta anche alla normativa di settore in tema di contrasto alla violenza di genere, nota come Codice Rosso, nata a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze per atti persecutori e maltrattamenti, e lo strumento dell’Ammonimento del Questore, misura deputata a svolgere una funzione di prevenzione e dissuasione da comportamenti persecutori da parte del soggetto ammonito che infondono nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e di paura.
Infine, un’importante contributo è stato poi fornito anche dal Centro Antiviolenza e Case Rifugio del Comune di Venezia il quale, oltre a mettere a disposizione diverse strutture dedicate all’ospitalità di donne e delle/i loro figlie/i minori che si trovano in situazioni di violenza si propone di aiutare le donne a recuperare consapevolezza di sé e di riuscire nuovamente a riacquistare il controllo sulle proprie scelte.
Lo scopo di costruire una rete di aiuto messa in campo sinergicamente dalla Polizia di Stato e dalle altre Forze dell’Ordine in collaborazione con il Comune e tutti i centri antiviolenza presenti nel territorio, è non solo quello di supportare le vittime sia a livello pratico che psicologico, ma anche quello di fare da ponte tra le tutte le persone fragili e le istituzioni in modo tale da veicolare il messaggio che le donne non devono mai sentirsi “sole” nell’affrontare il triste fenomeno della violenza di genere.