Avvocato ed imprenditore, Rappresentante per l’Italia dell’Unione delle Camere di Commercio, Industria ed Agricoltura del Senegal, Angelo Melone è stato designato circa un anno fa console a Napoli e per il sud Italia dalla Repubblica Democratica del Congo.
Da sempre particolarmente vicino per vicende di carattere professionale e personale al continente africano, nel corso degli anni, la sua società di consulting, che si occupa di lobbing, legal affairs e assistenza, è diventata un vero e proprio punto di riferimento per tutte le imprese medio grandi che vogliono affacciarsi a un mercato in via di sviluppo, quale quello dell’Africa, cogliendone le grandi opportunità offerte.
Melone, citato lo scorso marzo dalla rivista Forbes nella lista dei top lawyers italiani, risultando il più giovane di questa selezionata lista, è oggi anche il più giovane Console accreditato presso il Ministero degli Affari Esteri italiano.
Avvocato, come definirebbe oggi i rapporti fra Italia e Congo?
“Storicamente più vicina agli Stati dell’Africa mediterranea, l’Italia si sta avvicinando da qualche anno ai Paesi dell’Africa Subsahariana, tra cui la Repubblica del Congo. Questa nuova stagione dei rapporti tra Italia e Africa è testimoniata anche dall’eccellente Conferenza ministeriale Italia-Africa “Incontri con l’Africa”. La Conferenza, alla sua terza edizione, ha riunito a Roma nel mese di Ottobre le delegazioni dei 54 Paesi africani, i rappresentanti dell’Unione Africana, le maggiori personalità istituzionali italiane, oltre che i rappresentanti del mondo economico, imprenditoriale, accademico e del terzo settore. È evidente la crescente attenzione che le istituzioni, e l’imprenditoria italiana, hanno verso il continente africano. Da più di un decennio l’Africa è il continente che fa registrare la più rapida crescita economica percentuale e, nel 2019, è stato il secondo continente per incremento percentuale anno su anno in termini di esportazioni. Ora, però, colmare il divario infrastrutturale è di vitale importanza per consolidare questo trend, riducendo costi di trasporto e migliorando la competitività nell’economia globale, come previsto dal Programma di sviluppo infrastrutturale dell’Africa (PIDA) approvato dall’Unione Africana. In questo processo, l’Italia può avere un ruolo di protagonista e diversi Stati africani, tra cui la Repubblica democratica del Congo, si stanno rivolgendo ad aziende italiane, specialmente nei settori dell’energia, che rappresenta oltre il 60% della richiesta totale di investimenti. Nello specifico, il consolidamento dei rapporti tra RDC e Italia ha raggiunto l’apice nel 2021, anno di Presidenza italiana del G20. Nei diversi summit, l’Unione Africana era rappresentata proprio dal governo della RDC, così l’esecutivo congolese ha avuto modo di confrontarsi con i ministri italiani anche su questioni interne oltre che sulle priorità del continente africano. La nuova stagione dei rapporti Italia-Africa è anche dimostrata dalle aperture di numerose sedi diplomatiche di Stati africani in Italia negli ultimi anni. Una di queste è il Consolato della Repubblica democratica del Congo a Napoli che mi è stato assegnato”.
Sappiamo che di recente ha visitato il Paese dell’Africa Centrale, che situazione ha trovato? Il rischio imminente di un conflitto con il Ruanda è così reale?
“In questo momento la Regione vive delle forti tensioni, con il reale rischio che la situazione vada peggiorando. I terroristi dell’M23 avanzano nelle aree più remote del Kivu, uccidendo chiunque provi ad ostacolarli e puntando verso la capitale della regione: Goma. Senza alcun rispetto della vita umana, queste milizie tengono soggiogata la popolazione locale, commettendo gravissime violazioni dei diritti umani, le cui vittime sono spesso donne e bambini. Per fortuna, però, la comunità internazionale questa volta non si sta girando dall’altra parte, attuando diverse misure sul piano diplomatico, ma anche militare. In particolare, le potenze dell’Africa Centro-Orientale si stanno mobilitando e desidero esprimere la mia soddisfazione per la recente decisione della East-African Community di inviare truppe all’Est del Paese, nelle aree di Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu per imporre la pace in coordinamento con le forze della MONUSCO, la missione delle Nazioni Unite. Non solo misure militari, però. Il presidente Félix Tshisekedi è arrivato martedì 5 luglio a Luanda, capitale dell’Angola, dove ha incontrato il suo omologo ruandese Paul Kagame sotto la mediazione del presidente dell’Angola e del Presidente della Comunità dei paesi dei Grandi Laghi d’Africa, Joao Lourenço, al fine di trovare una via d’uscita da questa crisi. Ci auguriamo che l’incontro sarà stato occasione di un “proficuo scambio di verità”, come l’ha definito il Presidente Tsishekedi, e che aiuti il popolo congolese a voltare pagina, finalmente”.
A dicembre il Premio Nobel per la pace, Denis Mukwege, grazie a una sua iniziativa, sarà a Napoli.
“Esattamente, ed è un’iniziativa di cui sono particolarmente orgoglioso. Nel mio viaggio in Congo ho avuto modo di recarmi a Bukavu, dove ho avuto un lungo e proficuo incontro presso l’ospedale Panzi, con il Premio Nobel per la Pace del 2018, dott. Denis Mukwege. Posso quindi confermare che il Premio Nobel verrà a Napoli nel mese di dicembre. In quell’occasione, verrà insignito dall’Università degli Studi di Napoli Federico II della laurea Honoris Causa in Scienze Politiche; pertanto, non posso che ringraziare il Magnifico Rettore Matteo Lorito per aver accettato favorevolmente la mia proposta, dandone immediata concretezza. La presenza del Nobel in Italia sarà utile anche per approfondire con esponenti del nostro Governo lo stato di crisi in cui versa la regione del Kivu e le potenziali soluzioni diplomatiche, al fine di contribuire a scongiurare una guerra che potrebbe sicuramente portare ad una nuova catastrofe umanitaria. Inoltre, stiamo progettando in questi giorni diverse iniziative solidali, con le quali puntiamo a raccogliere fondi e materiali per sostenere le attività dell’Ospedale e contribuire alle cure dei pazienti”.
A proposito di Congo, non possiamo non ricordare in questa intervista l’Ambasciatore Luca Attanasio.
“Certamente. La morte dell’ambasciatore Attanasio rappresenta una ferita ancora aperta nel cuore di molti di noi. A questo proposito voglio ricordarlo con il pensiero che il Premio Nobel per la Pace 2018, dott. Mukwege ha voluto dedicargli in occasione del nostro incontro. Mukwege l’ha definito un “uomo straordinario, che non si fermava alle apparenze e portava avanti la propria missione con umiltà e dedizione. Persone come lui sono assolutamente fondamentali per creare la volontà politica alla base di ogni miglioramento”. Dal punto di vista delle indagini sui responsabili della sua morte, in questi giorni i carabinieri italiani si trovano in Congo per interrogare i cinque banditi arrestati dalla polizia locale. L’obiettivo è verificare, alla luce del materiale probatorio raccolto in Italia, la attendibilità delle dichiarazioni rese dai cinque. Oltre agli interrogatori, la missione degli uomini, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, punterà a scambi di elementi investigativi raccolti tra i due Paesi e l’acquisizione dei dati sul traffico telefonico. A questo proposito, negli incontri istituzionali della mia recente visita nella Repubblica del Congo, le autorità mi hanno garantito la massima cooperazione con gli inquirenti italiani”.
Come procede la sua attività di Console in Italia?
“Molto bene, sono davvero contento del lavoro che stiamo svolgendo. Nei mesi scorsi il Consolato si è reso protagonista di diversi progetti ed eventi a carattere sociale, tra cui il Mundialito delle comunità nazionali residenti a Napoli “Un Calcio al Razzismo”. In questo “mini-mondiale” di calcio a 8, diciannove squadre internazionali hanno sfidato la Nazionale Parlamentari, la Polizia di Stato, il tribunale di Napoli e gli ordini professionali dei medici e degli avvocati della provincia di Napoli. La partita inaugurale, alla presenza del presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, è stata disputata tra la Nazionale parlamentari e la rappresentativa della comunità ucraina, per lanciare un messaggio di fratellanza a pochi giorni dall’inizio dell’invasione russa. Inoltre, in aggiunta alla già menzionata visita del Premio Nobel nel corso del mese di dicembre, stiamo seguendo diverse iniziative che avranno luogo nei prossimi mesi. Una di queste, di cui sono particolarmente fiero è la mostra Sacri Spiriti: I Songye nella Cappella Palatina, che costituisce la più importante esposizione mai realizzata sulla scultura tradizionale dei Songye, un gruppo etnico della Repubblica Democratica del Congo. Infatti, l’arte dei Songye non è mai stata presentata in Italia e anche nel mondo le esposizioni espressamente dedicate ad essa sono state rarissime. Inoltre, in occasione dell’inaugurazione dell’esposizione, il 29 e 30 Ottobre 2022 è in programma una giornata di studi sul Congo dal titolo “Sguardi sul Congo”: arte, cultura, storia di una società africana cosmopolita, a cura di Flavia Aiello e Andrea Brigaglia, docenti di africanistica presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, in collaborazione con Gigi Pezzoli (Centro Studi Archeologia Africana) e il Consolato. L’evento si svolgerà presso l’Università di Napoli L’Orientale e riunirà accademici italiani e internazionali esperti in materia di studi congolesi. Altre iniziative puntano a far conoscere la realtà congolese alle imprese italiane: presentiamo le opportunità di investimento e le grandi possibilità offerte da un Paese di cui purtroppo vengono spesso evidenziate solo le difficoltà”.