“Mai come negli ultimi anni le relazioni fra Italia e Tanzania sono state di così alto livello qualitativo e quantitativo”: il Console Marco Conca, senza dubbio uno dei maggiori conoscitori della Repubblica Unita dell’Africa Orientale nel Bel Paese, sottolinea così la sua soddisfazione per il lavoro svolto dalla diplomazia dei due Stati, sempre più vicini nella storia recente.
Avvocato di fama internazionale e docente universitario di Etica presso la Scuola Universitaria Europea per il Turismo a Milano, esperto di investimenti nel continente africano, in passato è stato Commissario Generale di Sezione per la Repubblica di Liberia presso Milano Expo 2015 e, successivamente, nel 2016, ha ricoperto il medesimo incarico per la XXI Triennale International Exhibition a Milano, rappresentando sia Liberia che il Sud Sudan.
Dall’agosto 2017 Conca è Console Onorario della Repubblica Unita di Tanzania con competenza su un territorio molto vasto: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna. E con un entusiasmo contagioso, unito a una grande passione per quella che è diventata negli anni la sua seconda terra, non perde occasione di promuovere il Paese che rappresenta, sottolineandone l’alto potenziale, forse ancora poco esplorato dagli imprenditori italiani.
Facile intuire che la recente nomina del validissimo Ambasciatore a Roma Mahmoud Thabit Kombo a Ministro degli Esteri della Tanzania, nel prossimo futuro, consoliderà ulteriormente la sua posizione.
Console, come definirebbe oggi le relazioni fra Italia e Tanzania? “Non credo di sbilanciarmi dicendo che, sia sul piano diplomatico che su quello delle relazioni economiche ed umane, mai come negli ultimi anni le relazioni sono state di così alto livello qualitativo e quantitativo. L’avvento della nostra prima Presidente donna, ha creato un’ulteriore atmosfera di grande laboriosità ed impegno”.
Se dovesse descrivere la Tanzania con tre aggettivi, quali sceglierebbe? “Dinamica, accogliente e ancora accogliente. Rispondo a questa domanda con le parole di un conoscente che, tornato da un viaggio in Tanzania dove era stato per la prima volta, mi ha detto: “dal ragazzo che ti aiuta con i bagagli in aeroporto alle vostre Autorità, è un continuo di sorrisi e di farti sentire in famiglia”. A Zanzibar è impossibile sapere se sei musulmano o cristiano finché non ti siedi a tavola con il tuo amico e vedi quello che mangia”.
Come si lega la sua storia personale alla Tanzania? “La mia breve carriera diplomatica mi ha portato ad avere il piacere e l’onore di servire altre nazioni africane in occasione di Expo Milano 2015 e della Triennale di Milano del 2016 finché, anche sulla base dei risultati ottenuti in questi importanti eventi, la Tanzania mi ha concesso l’onore più grande di essere in loro Console in Italia”.
Il suo ricordo più bello da Console? “Il ruolo di Console non è fatto di singoli avvenimenti ma di un continuo, quotidiano divenire di esperienze straordinarie. Se devo però identificare un preciso istante, che ha riempito il mio cuore, senza dubbio è stata l’accoglienza, su tutto il territorio della Repubblica Unita, in occasione del mio primo viaggio, quando chiunque io incontrassi mi abbracciava e mi ringraziava per rappresentare la loro (la nostra) Nazione in Italia, appellandomi, in Swahili, come “piccolo ambasciatore”, poiché il termine Console non esiste in quella lingua”.
E il più brutto? “Non ho brutti ricordi. Ho ricordi di inadeguatezza. Quando vedo l’attività svolta da tante Onlus italiane e mi sento veramente piccolo rispetto al lavoro straordinario che fanno loro in Tanzania”.
Lei è Console con competenza su una circoscrizione molto vasta e di recente l’Ambasciatore in Italia Kombo è stato nominato Ministro degli Esteri. Aumenteranno le sue responsabilità? “La notte prima di essere nominato ministro degli Affari Esteri, ero proprio al telefono con Sua Eccellenza Kombo, il quale si trovava a Belgrado, data la nostra giurisdizione anche sulla Serbia, e già si facevano progetti su quello che avremmo dovuto fare a settembre. Il rapporto di fiducia che si è instaurato lo definirei semplicemente unico, per cui sono già pronto per qualsiasi compito il Ministro deciderà di assegnarmi anche se, madame Jubilata, facente funzioni dell’ambasciatore a Roma al momento, è persona di alta qualità e moralità e sono sicuro che sostituirà al meglio Sua Eccellenza Kombo fino all’insediamento del nuovo ambasciatore”.
Consiglierebbe a un imprenditore italiano di investire in Tanzania? Per quale motivo? “Assolutamente sì e mai come in questo periodo. Pace sociale, pace religiosa, sicurezza bancaria, sicurezza politica, grandissime risorse, continuo ammodernamento e crescita esponenziale. Mentre in Europa il mercato ha ormai offerto quanto doveva, l’Africa rappresenta il futuro e la Tanzania rappresenta una perla nel continente africano”.
Chiuderei questa intervista con qualche consiglio di viaggio per chi ha intenzione di visitare la Tanzania… “Non sono una persona che si emoziona più con grande facilità, ma vedere il leone guardandolo negli occhi e la leonessa procurarsi il cibo davanti ai miei di occhi, mi hanno dato brividi mai provati prima. Chi non ha ancora fatto questa esperienza deve assolutamente trascorrere tre giorni in un vero Safari, nei parchi più belli dell’Africa, e una settimana a Zanzibar, per avere un ricordo indelebile in qualsiasi fascia d’età”.
Intervista di Marco Finelli