di Gianni Lattanzio
In un tempo di incertezze e timori, la Chiesa cattolica celebra, oggi, l’Assunzione di Maria, un fatto che richiama la bellezza eterna del Magnificat. Questo inno, cantato nei secoli, ha ispirato i più grandi compositori, intrecciando fede e arte in una melodia che risuona nel cuore di tutti.
Era il giorno di Natale del 1886, quando un giovane Paul Claudel, agnostico e indifferente, entrò nella cattedrale di Notre Dame. Il canto gregoriano del Magnificat si alzava come un abbraccio divino, trasformando la sua vita per sempre. Quell’esperienza lo guidò verso una fede profonda, un incontro diretto con il sacro.
Nel suo inno, Maria esprime la gioia della sua anima: «L’anima mia magnifica il Signore». Le sue parole sono un canto di umiltà e gratitudine, un eco di speranza che unisce i “poveri” e gli “umili” in un coro di lode. Non canta solo per sé, ma diventa voce di tutti gli emarginati.
Maria proclama: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili». Questo messaggio di giustizia invita ciascuno di noi a riconoscere la sacralità della vita nei più deboli. La sua voce è un grido collettivo per la libertà e il cambiamento.
Nel corso dei secoli, il Magnificat ha ispirato capolavori musicali. Compositori come Bach, Vivaldi e Monteverdi hanno tradotto queste parole in note, creando un ponte tra il sacro e il profano. La fuga di Bach esplode in un inno di vittoria divina, mentre le melodie di Monteverdi toccano l’anima con la loro delicatezza.
Oggi, il Magnificat continua a riecheggiare in chiese e cattedrali, un canto che trascende il tempo. Anche chi non crede può percepire la bellezza e l’armonia di queste melodie. La musica diventa una forma di preghiera, un dialogo tra l’umano e il divino.
Maria ci ricorda che possiamo essere strumenti di musica divina. Come disse il poeta John Donne, «O Signore, io stessa sarò la tua musica!». Il Magnificat non è solo un canto, ma un invito a vivere con bellezza, giustizia e amore. In questo inno, troviamo la forza di alzarci e di lottare per un mondo migliore, un mondo di luce e speranza.
Gianni Lattanzio