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L’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze partecipa al Minority Forum delle Nazioni Unite

Redazione by Redazione
29 Novembre 2025
in Curiosità
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L’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze partecipa al Minority Forum delle Nazioni Unite
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La 18ima sessione del Forum delle Nazioni Unite sulle questioni delle minoranze si è tenuta quest’anno in un clima di incertezze e sfide. A causa della crisi di bilancio delle Nazioni Unite e dei lavori di ristrutturazione del Palazzo delle Nazioni, l’organizzazione dell’evento è stata adattata, ma l’impegno per i diritti delle minoranze è rimasto invariato, come testimoniato dalla partecipazione di oltre 900 delegati di Stati, organizzazioni intergovernative e non governative, esperti e accademici, così come rappresentanti delle minoranze impegnate nella tutela dei diritti umani.

Fondato dalla risoluzione 6/15 del Consiglio per i Diritti Umani nel 2007, il Forum ha come obiettivo primario quello di promuovere dialogo e cooperazione su questioni legate a minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche.

Ne abbiamo parlato con i delegati dell’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze, che hanno raggiunto il direttore Renato Ongania, impegnato a Ginevra dal 01 novembre sulle questioni delle minoranze: “Quest’edizione del Forum si è concentrata su temi cruciali come l’incitamento all’odio nei social media, il diritto all’istruzione e l’apolidia (la condizione dei soggetti privi di qualunque cittadinanza)”, ha sottolineato don Maurizio Bloise, competente su dialogo ecumenico ed interreligioso. 

Secondo il rapporto annuale Global Trends dell’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), oltre 122 milioni di persone sono attualmente sfollate a livello globale. La situazione è particolarmente critica in paesi come Sudan, Myanmar e Ucraina, dove i conflitti continuano a generare ondate di rifugiati. 

Solo in Italia, alla fine del 2024, c’erano circa 150.000 beneficiari di protezione internazionale, 207.000 richiedenti asilo e oltre 163.000 cittadini ucraini che beneficiavano di protezione temporanea, mentre il numero di apolidi è stimato intorno ai 3.000.

Vincenzo De Lucia, vice direttore dell’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze, ha sottolineato la necessità di ricercare e documentare esempi virtuosi di governance inclusiva e partecipata, coerenti con i principi costituzionali di uguaglianza e dignità per tutti, così da poterli condividere in contesti nazionali ed internazionali come “best practice”.

In linea con ciò, è giunto il report del Comune di Castrezzato (Brescia), un comune che si è distinto come modello di inclusione sociale, grazie a una rete integrata tra scuola, parrocchia e servizi sociali che testimonia la forza della cooperazione locale e lo sviluppo di progetti strutturati per l’accoglienza, l’alfabetizzazione e l’integrazione delle famiglie di origine straniera. 

Durante le giornate segnate da molteplici incontri, tra cui quello con il Coordinatore delle Operazioni per il Medio Oriente della Croce Rossa Internazionale, è stata inoltre inoltre annunciata la volontà del presidente e del prefetto del Rotary Club Cortefranca Rovato di un progetto sul tema delle minoranze, sostenuto dal socio Angelo Zanini. 

“La coesistenza pacifica e la coesione tra gruppi predominanti e minoranze – spiega il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle questioni delle minoranze – sono essenziali per la prevenzione dei conflitti, lo sviluppo sostenibile e la costruzione di società stabili e resilienti”.

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Comments 2

  1. Gabriella Milazzo says:
    3 giorni ago

    Un articolo che vale la pena leggere: racconta un Forum ONU sulle minoranze svolto in un clima di incertezza, ma tenuto vivo da oltre 900 persone che continuano a credere in dialogo, diritti e dignità per tutti. Colpiscono i numeri dei rifugiati, dei richiedenti asilo, degli apolidi – nel mondo e in Italia – e ricordano che dietro ogni cifra c’è una storia, spesso fragile e invisibile.​
    Molto significativa anche la scelta di valorizzare le buone pratiche: il caso del Comune di Castrezzato, con la collaborazione tra scuola, parrocchia e servizi sociali, mostra che l’inclusione non è teoria ma lavoro quotidiano, paziente e condiviso. Quando istituzioni, realtà locali e associazioni – come l’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze, la Croce Rossa e il Rotary – si mettono in rete, i diritti non restano solo parole, ma diventano percorsi concreti di accoglienza e integrazione.

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  2. Massimo Milazzo says:
    3 giorni ago

    Una testimonianza che arriva dritta al cuore: mentre il mondo è attraversato da crisi e conflitti, sapere che a Ginevra oltre 900 persone si riuniscono per parlare di minoranze, odio online, diritto all’istruzione e apolidia significa che qualcuno continua a mettere la dignità umana al centro, nonostante tutto.​
    Colpiscono i numeri, ma ancora di più le storie che evocano: milioni di sfollati nel mondo e migliaia di persone in Italia che vivono grazie alla protezione internazionale o in attesa di asilo ci ricordano che i diritti non sono un lusso, ma una necessità quotidiana.
    Sapere che realtà come l’Osservatorio Nazionale sulle Minoranze portano al Forum esempi concreti di inclusione – come il lavoro del Comune di Castrezzato con scuola, parrocchia e servizi sociali – dà speranza: vuol dire che, lontano dai riflettori, c’è un’Italia che costruisce ponti invece di muri.

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