Grande successo a Città del Messico per la Cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Bonifacio VIII alla neo Presidente della Repubblica Claudia Sheinbaum Pardo, tributato dal Rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana Sante De Angelis, accolto con tutti gli onori nel Paese dell’America Latina, a pochi giorni dal Giuramento della prima donna Capo di Stato e di Governo della Repubblica Federale messicana.
Il riconoscimento ha avuto una vasta eco sulla stampa del Paese, che ha citata ripetutamente su tutti i media del Paese anche la città di Anagni.
“Ringrazio l’Accademia Bonifaciana e la presenza del suo Rettore Presidente, il dottor Sante De Angelis, per avermi assegnato la 22ª edizione del Premio Internazionale Bonifacio VIII, per la mia carriera accademica e politica”, si legge in una nota diffusa dalla Presidente Sheinbaum Pardo sui profili social.
“Questo riconoscimento – prosegue il testo – viene assegnato a coloro che si distinguono per le loro elevate capacità morali, religiose, politiche e sociali ed è considerato la più alta ricompensa accademica conferita dall’Accademia Bonifaciana. Vale la pena ricordare che è stato creato in onore di Papa Benedetto Caetani di Anagni, la cui memoria viene onorata proprio attraverso questo conferimento. Il Pontefice istituì anche il primo Giubileo della storia del cristianesimo, incentrato sulla riflessione spirituale e sul perdono. Infine, l’Accademia Bonifaciana, che è stata fondata nel 2003 dal Cavaliere Sante De Angelis, è un’istituzione ormai internazionale, benvoluta sia nel mondo ecclesiale che in quello laico, che promuove la pace, la giustizia, la cultura e il dialogo interreligioso. E’ per me un grande onore – conclude la Presidente – essere annoverata fra tutte le personalità internazionali, che in questi 21 anni di vita accademica, si sono distinte per la loro “particolare vocazione alla pace e all’uguaglianza, all’amore per gli altri”.
Un vero successo istituzionale, personale ed accademico per l’Accademia e il suo Rettore Presidente Sante De Angelis, volato in Messico per conferire, nel corso di una sobria, ma allo stesso tempo solenne cerimonia, il Premio Internazionale Bonifacio VIII.
“Gentile Onorevole Presidente della Repubblica del Messico – ha esordito De Angelis – con immenso piacere e con animo fiducioso, le inoltrai, lo scorso 26 agosto, l’istanza ufficiale, su proposta del Presidente del Comitato Scientifico S.E. Mons. Enrico dal Covolo, del nostro Presidente Onorario Cardinale José Saraiva Martins e del sottoscritto, a ritirare il Premio Internazionale Bonifacio VIII, Città di Anagni 2024, XXII edizione “per una Cultura della Pace”. La Sua risposta affermativa – ha commentato il Rettore – è stata molto entusiasta e veloce. Ed eccomi qui a Città del Messico per incontraLa ufficialmente, quale 66° Presidente della Repubblica messicana eletto, che si insedierà come Capo di Stato effettivo, il prossimo 1° ottobre. Saluto quindi Lei Onorevole Presidente della Repubblica, che mi ha appena ricevuto, in nome anche del popolo di questa cara Nazione. Sento per questo il dovere di manifestare la mia più viva gratitudine per le amabili parole che tutti finora hanno voluto rivolgermi, così come per l’invito a visitare questo nobile Paese, e per la bella accoglienza. Allo stesso modo saluto con rispetto le altre Autorità civili, politiche, religiose e militari qui presenti. L’Accademia Bonifaciana ha posto l’attenzione sulla sua importante opera quale attuale 66° Presidente eletto della Repubblica del Messico ed il Comitato Scientifico, sentito il parere favorevole del Consiglio Direttivo dell’Accademia ed il Comitato Scientifico del Premio Internazionale Bonifacio VIII, ha l’onore di assegnarLe, il Premio Internazionale “Bonifacio VIII” Città di Anagni, pregevole opera scultorea del maestro Egidio Ambrosetti”.
Questa la motivazione, stilata dal Comitato Scientifico, con la quale l’ Onorevole Claudia Sheinbaum Pardo, ha ricevuto il “Bonifacio VIII” internazionale ed il titolo di Senatore Accademico Onorario: “Eletta prima donna presidente del Messico, è una scienziata ambientale e una convinta esponente della sinistra, nota per aver mantenuto il sangue freddo in tempi di crisi. Figlia di genitori ebrei, entrambi sefarditi ma profondamente laici, padre lituano e madre bulgara fuggiti in Messico dall’Olocausto, immersa in una famiglia di scienziati, la prima donna presidente ha la strada già tracciata. Si dividerà tra studi e laboratori conseguendo una doppia laurea, in Fisica e Ingegneria energetica, che poi applicherà in una serie di misure, ambientali e industriali del tutto inedite, durante il suo mandato di sindaco di Città del Messico tra il 2018 e il 2023. Pragmatica per formazione scientifica, disposta al confronto per educazione culturale, riscuote giudizi contrastanti. Grazie alle sue doti organizzative ha affrontato subito l’emergenza Covid con azioni decise che hanno evitato al Messico di pagare il tributo di vite umane sofferto da altri Paesi. La natura idealista e una rigida formazione tecnica restano il connubio che ha conquistato gli elettori. Di lei si fidano. Agisce in concreto e sanno che mantiene ciò che promette. «Io sono una che prende le decisioni basandosi sui dati», spiega al suo biografo, che la indica come appartenente a una sinistra moderna ed europea, ecologista, impegnata nella lotta per i diritti umani, di genere e delle minoranze indigene”.
Le sono state, quindi, riconosciute elevate capacità accademiche, politiche e culturali degne di una vera donna di Stato.
Di seguito alcuni passaggi del discorso di Sante De Angelis preparato per l’occasione.
“La nostra Accademia ha ideato questo Premio unico nel suo genere, perché tiene in considerazione la perdonanza bonifaciana e l’attuale periodo che stiamo vivendo, in cui la Pace in alcuni punti del mondo è ancora un’ utopia. Per questo ci sentiamo di dare rilievo e valore ad una cultura che sia sempre rivolta alla Pace, tanto è vero che l’1 ottobre 2003, il Premio fu consegnato, dal sottoscritto, accompagnato dall’Autore della scultura, sopra tutti al nostro San Giovanni Paolo II, Pontefice, di venerata memoria, artefice e araldo della Pace nel mondo, nonché tra l’altro, già cittadino Onorario di Anagni dal 31 agosto 1986, che onorò la Repubblica del Messico con il suo primo viaggio apostolico internazionale nel gennaio 1979, per partecipare alla «III Assemblea Generale dell’Episcopato Latino-Americano». Fu un avvenimento, questo, di rilevantissima importanza ecclesiale, non solo perché nel vasto Continente dell’America Latina, chiamato il Continente della speranza, sono presenti in netta maggioranza i fedeli cattolici, ma anche in ragione dello speciale interesse e, più ancora, delle grandi attese che in quel convegno si proposero ed attuarono, e che fu un autentico merito storico per i Vescovi di allora e dei loro successori, i quali hanno retto e reggono quelle Chiese antiche e nuove, trasformate in consolanti realtà. Ma, prima di raggiungere la sede della Conferenza, fece sosta presso il celebrato Santuario di Nostra Signora di Guadalupe. È da qui, infatti, che il Papa Giovanni Paolo II trasse il superiore conforto ed il necessario incitamento – quasi i buoni auspici – per la sua missione di Pastore della Chiesa e, segnatamente, per il suo primo contatto con la Chiesa nell’America Latina. Il punto essenziale dell’ambitissimo incontro con questa terra messicana, fu proprio tale religioso pellegrinaggio ai piedi della Santa Vergine, per venerarla, per implorarla, per chiederle ispirazione e consiglio per gli anni gloriosi del suo indimenticabile pontificato”.
Ed ancora, ha proseguito il Rettore Presidente nel suo saluto “senza dimenticare il viaggio apostolico di Papa Francesco in Messico, nel febbraio 2016, che si presentò subito come “un figlio che viene a trovare sua madre, la Vergine di Guadalupe, e a lasciarsi guardare da lei”. Così infatti il Papa iniziò il suo discorso al Palazzo della Nazione, nella capitale, dove incontrò il presidente di allora e le autorità. Francesco, che ne suo tragitto verso la sede presidenziale fu accolto da migliaia di messicani in festa, nel suo intervento ha esaltò la ricchezza umana, storica, culturale, etnica del Messico. Un Paese, ha detto “che abbraccia attraverso l’abbraccio al Presidente”. Ma per Francesco “la principale ricchezza del Messico ha un volto giovane. I suoi giovani”, che rappresentano metà della sua popolazione. “Un popolo giovane – ha sottolineato – può guardare al futuro e ci sfida nel presente”. Ha poi ricordato i bisogni della gente del popolo: casa, lavoro dignitoso, alimentazione sana, sicurezza effettiva, ambiente sano e pacifico. Per tutto questo, per costruire un futuro migliore c’è, ha ricordato Francesco, la necessità “urgente di formazione della responsabilità di ciascuno, che coinvolga tutti”. Per questo grande lavoro “il governo può contare sulla collaborazione della Chiesa cattolica e delle sue istituzioni per edificare la civiltà dell’amore”.
Realizzando tale proposito, infatti, è sembrata piacevole anche la coincidenza con l’indizione da parte dell’attuale Pontefice Francesco, del Giubileo straordinario della Misericordia, nel 2015, onorando il Papa del Primo Giubileo, Bonifacio VIII, il quale volle annunciare ed aprire l’Anno Santo del 1300 per la pacificazione tra gli uomini in un periodo tanto irrequieto, come tali sono state e sono le intenzioni di Papa Bergoglio nel celebrare questa ricorrenza e quella dell’imminente Giubileo del 2025 “Peregrinantes in Spem”, “Pellegrini di Speranza”. E noi Onorevole Dottoressa, come Accademia Bonifaciana, siamo a Sua disposizione per questa collaborazione che il Santo Padre auspica, creando a ricordo di questa mia prima visita in Messico, una Delegazione della Repubblica del Messico, così come, ne esistono già in diverse parti del mondo, con una individuazione successiva di un Delegato Nazionale”.
Sante De Angelis ha poi concluso: “quale Rettore Presidente di quest’Accademia saluto in Lei Onorevole Presidente, già nostro Accademico Onorario dallo scorso giugno, con il nuovo titolo che per Statuto le spetta, ossia quello di Senatore Accademico, e mi permetto di esortare con Lei, gli intellettuali, universitari, studenti e giovani messicani, a considerare la loro vita non soltanto in funzione di una solida formazione personale, ma come una vera vocazione per divenire promotori di elevazione umana e morale nella società, per renderla più degna, più giusta, più a misura dell’uomo completo. Grazie! E spero di incontrarLa prossimamente in occasione della Sua visita di Stato in Vaticano e in Italia e perché no anche nella nostra città papale di Anagni, che l’aspetta a braccia aperte”.
Tra i premi attribuiti a Claudia Sheinbaum sono già 18 riconoscimenti nazionali e internazionali ottenuti da Città del Messico nei primi tre anni della sua amministrazione, secondo le informazioni del portale governativo.