“Vi scriviamo perché siamo profondamente preoccupati per il caso di Ilaria Salis, cittadina italiana attualmente detenuta in Ungheria. A causa delle condizioni di detenzione impostele dalle autorità del Paese che rappresenta, stiamo monitorando attentamente la situazione per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, l’applicazione del diritto dell’UE e che tutti gli standard concordati dagli Stati membri dell’UE siano debitamente e pienamente rispettati”. Lo scrivono in una lettera inviata all’ambasciatore ungherese presso l’Ue alcuni parlamentari europei del Pd, tra cui Pina Picierno, Pietro Bartolo, Brando Benifei, Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo de Castro, Elisabetta Gualmini, Camilla Laureti, Alessandra Moretti, Massimiliano Smeriglio, Franco Roberti, Daniele Rondinelli, Irene Tinagli, Patrizia Toia e Achille Variati.
“Il 19 dicembre 2023 abbiamo già presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea esprimendo le nostre preoccupazioni sulle condizioni di detenzione e sul rispetto dei diritti umani. Il 24 gennaio 2024 abbiamo anche inviato una lettera indirizzata al Ministro degli Affari Esteri italiano chiedendo di intervenire in merito alla situazione della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in Ungheria. Nonostante queste iniziative, il 29 gennaio 2024, Ilaria Salis è apparsa durante la sua prima udienza in un tribunale ungherese in uno stato intollerabile – con mani e piedi ammanettati e incatenati – in palese violazione dei diritti umani e del diritto dell’Ue”, scrivono gli eurodeputati. “In questo contesto, l’abuso della detenzione preventiva in luogo di misure alternative, il mancato rispetto della presunzione di innocenza stabilita dal diritto dell’UE e il rischio di trattamenti discriminatori, esortiamo le autorità del Paese che rappresenti a intervenire per garantire che i diritti e le regole siano pienamente e debitamente rispettati. Vi chiediamo pertanto di adottare misure opportune atte a sostenere la nostra richiesta e salvaguardare i diritti della cittadina italiana Ilaria Salis, il diritto comunitario e i diritti umani”, conclude la lettera.