Attraverso una nota diffusa alla stampa, l’Ambasciata francese in Italia ha reso noto che, su volontà del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, le spoglie del resistente armeno Missak Manouchian, simbolo degli stranieri nella Resistenza francese sono state riposte al Pantheon di Parigi il 21 febbraio 2024, insieme a quelle della moglie Mélinée. I nomi dei suoi compagni di lotta, fucilati in gran parte al suo fianco il 21 febbraio 1944 al Mont-Valérien, fra cui i cinque italiani Rino Della Negra, Spartaco Fontanot, Cesare Luccarini, Antoine Salvadori e Amedeo Usseglio figureranno invece su una targa, nel monumento dove risposano le grandi personalità della Patria.
Poeta, ex-operaio di Citroën, Manouchian si rifugiò in Francia nel 1925, dopo avere scampato al genocidio armeno, nel 1943 si arruolò nella resistenza comunista contro l’occupante tedesco e i collaborazionisti di Vichy. Entrato nei gruppi armati dei Francs-tireurs et partisans – Main-d’œuvre immigrée (FTP-MOI) ne divenne presto uno dei leader, coordinando azioni di sabotaggio, attentati e agguati contro i gerarchi e le forze di occupazione naziste e i collaborazionisti francesi di Vichy, nell’area di Parigi.
Arrestato nel 1943, è stato fucilato dai tedeschi il 21 febbraio 1944 al Mont-Valérien, insieme a 22 dei suoi compagni di lotta. La moglie Mélinée riuscì a sfuggire alla cattura, e trascorrerà tutta la sua vita in Francia, dove morì nel 1989.
In modo simbolico, con l’iscrizione dei loro nomi su una targa, faranno ingresso al Pantheon anche i suoi compagni di lotta, stranieri morti per la Francia al suo fianco. Fra loro, al Mont-Valérien, 5 italiani furono uccisi dai soldati nazisti: Rino Della Negra, Spartaco Fontanot, Cesare Luccarini, Antoine Salvadori, Amedeo Usseglio.