Brutta disavventura in Burundi per Alveto Expedition: la coppia di viaggiatori, molto popolare su internet, a fronte soprattutto di uno spiacevole episodio di cui è rimasta vittima (documentato con apposito video, consultabile al link: https://www.youtube.com/watch?v=a9OZ0d2AY7o), ha voluto segnalare la pericolosità della zona della provincia di Bujumbura, in particolare di Kabezi, scrivendo una lettera alla locale Ambasciata italiana.
Aldo e Vera, per segnalare l’accaduto, hanno anche voluto inviare un loro esposto alle Autorità locali, e per conoscenza alla stampa, nel quale denunciano l’abuso di potere da parte degli amministratori della comunità di Kabezi, scaturito dalla banale richiesta di poter fermare il loro mezzo per una notte nel parcheggio di un ospedale, avendo trovato chiusa la struttura turistica che avrebbe dovuto ospitarli.
In un passaggio del corposo documento divulgato si legge: “Siamo stati fermati con forza dai militari armati ubriachi che ci puntavano le pistole contro. Ci hanno detto che dovevamo aspettare l’arrivo delle autorità. Mia moglie ha iniziato a piangere per la disperazione e la stanchezza, ma le persone intorno, Habonimana (Amministratrice locale) e i suoi assistenti, la deridevano e prendevano in giro. Dopo altri 30 minuti è arrivata una camionetta bianca con un agente di polizia e altri poliziotti armati. Un uomo si è avvicinato a noi, presentandosi come il capo della polizia e chiamandosi Salvador. Di nuovo per la terza volta, i nostri documenti sono stati controllati e fotografati, abbiamo spiegato la situazione a Salvador, che era sobrio e sembrava capire il problema; voleva aiutarci. Ha detto chiaramente che gli dispiaceva per il disagio causato, che nella zona c’è un conflitto tra bianchi e neri e che ora potevamo seguirlo in un hotel o in un parcheggio sicuro, dove avremmo potuto dormire per la notte. Finalmente, dopo 3 ore, l’incubo era finito: abuso di potere, discriminazione, razzismo e un comportamento vergognoso, ignobile e del tutto inutile da parte dei leader di una comunità del Burundi… siamo venuti in Burundi con il cuore aperto e come ospiti del vostro Paese, cercando di promuovere il turismo in Burundi e questo è ciò che abbiamo ricevuto come benvenuto: Habonimana e i suoi assistenti sono stati informati della nostra intenzione di rendere pubblico il loro miserabile comportamento, ma non hanno fatto nulla per fermare questo trattamento, né si sono scusati con noi. Questa lettera è per rendervi consapevoli dell’accaduto e per informarvi su che tipo di leader lavorano nelle vostre comunità; questo è un esempio vergognoso da dare al popolo del Burundi”.
Di seguito, invece, riportiamo il testo della missiva inviata all’Ambasciata Italiana in loco:
Pregiatissimo Ambasciatore,
Gentilissima Console,
mi chiamo Aldo Giaquinto, cittadino Italiano, sono un viaggiatore di lungo corso e una figura autorevole in Italia sui social media; in 75 Paesi visitati finora negli ultimi 7 anni in giro per il mondo, non ho mai ricevuto un’accoglienza così vergognosa, umiliante e razzista come quella avvenuta in Burundi.
Riporto a seguire copia tradotta in Italiano della lettera che ho inviato al Ministero degli affari Esteri del Burundi e diversi quotidiani del Paese al fine che possa essere reso pubblico il triste episodio di benvenuto nel Burundi che io e mia moglie abbiamo ricevuto circa un paio di settimane fa.
Allego inoltre la copia in Inglese e Francese di detta lettera.
Sarei passato di persona al Consolato in Bujumbura ma eravamo di transito e dovevamo lasciare il paese entro 72 ore dall’entrata.
Chiedo la cortesia di allertare la Farnesina sull’accaduto e di inserire nell’app Viaggiare Sicuri che il comune di Kabezi, sud di Bujumbura non è un luogo sicuro e adatto ai miei connazionali durante un’eventuale visita del Paese.
Per qualsiasi altra informazione , non esitino a contattarmi.
Cordiali Saluti
Aldo