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Il Ministro Tajani firma decreto che esenta cittadini americani, G7 e NATO dall’obbligo di rilevazione delle impronte digitali per alcuni visti nazionali

Redazione by Redazione
9 Maggio 2025
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Da gennaio di quest’anno, l’Italia ha esteso la necessità di acquisire i dati biometrici ai visti per soggiorni di lunga durata, in linea con gli sforzi per rafforzare il nostro sistema migratorio e la sicurezza dell’Italia e dell’area Schengen. Tuttavia, questo requisito non vuole essere un peso per i Paesi alleati – in particolare G7 – e per i loro cittadini che vengono in Italia per motivi di studio, di cooperazione militare o nell’ambito delle nostre relazioni diplomatiche.

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha firmato un Decreto ministeriale che esenta alcune categorie di cittadini di Stati Uniti e degli altri Paesi G7 dall’obbligo di rilevazione delle impronte digitali per la domanda di visti nazionali. Il Decreto prevede l’esenzione per: a) persone di nazionalità di uno Stato membro del G7 che richiedono un visto per studio; b) personale militare e civile di Stati G7 e NATO inviati a prestare servizio presso strutture militari situate nel territorio italiano; c) persone che richiedono un visto diplomatico o un visto per missione.

Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dal Ministro innanzitutto per semplificare il percorso con cui ricercatori e studenti dei Paesi del G7 possono venire a vivere e lavorare in Italia, garantendo la continuità degli attuali flussi di mobilità studentesca ed assicurando il regolare andamento dei programmi di scambio con i Paesi interessati. Questo vale soprattutto per gli Stati Uniti: in poco più di un anno (gennaio 2024 – marzo 2025), le sedi consolari italiane hanno rilasciato oltre 20.000 visti per studio a cittadini statunitensi.

Il decreto firmato oggi permetterà di mantenere la possibilità di inviare per posta la documentazione necessaria per il visto per studio, semplificando le procedure di raccolta delle domande e riducendo il sovraccarico per le sedi consolari.

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