Il deputato Arnaldo Lomuti partecipa alla “Carovana per Gaza”, una delegazione composta da associazioni, parlamentari, giornalisti ed esperti di diritto internazionale, diretta verso il valico di Rafah. Un’iniziativa che va oltre la semplice missione umanitaria: è un atto politico e morale, volto a rompere il silenzio internazionale e a riaccendere i riflettori sulla drammatica emergenza umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.
“Il nostro obiettivo – dichiara Lomuti – è aprire un canale di solidarietà, denunciare l’assedio e portare aiuto concreto ai bambini, alle donne e agli uomini palestinesi. Con forza e dignità proveremo ad entrare da Rafah, per non restare in silenzio di fronte a una tragedia che ci riguarda tutti”.
Dal 2 marzo, nessun aiuto umanitario è riuscito ad entrare nella Striscia di Gaza. Le scorte di cibo, acqua e medicinali sono esaurite. Da quasi 80 giorni, il governo israeliano ha bloccato ogni accesso umanitario. L’annunciata escalation militare da parte del premier Netanyahu rischia di aggravare ulteriormente una situazione già catastrofica. Nei pochi ospedali rimasti è impossibile reperire anche i più semplici antibiotici, mentre l’acqua potabile non è quasi più accessibile.
“È fondamentale – sottolinea Lomuti – far entrare gli aiuti e garantire che siano distribuiti. Lavoriamo fianco a fianco con le associazioni che da anni operano nella Striscia e conoscono profondamente la realtà sul campo”.
La missione della Carovana ha come traguardo l’ingresso diretto nella Striscia di Gaza, ma al momento Israele non ha risposto alla richiesta ufficiale di autorizzazione, nonostante l’assurdità di dover chiedere il permesso per portare soccorso. Anche la Farnesina, tramite l’ambasciatore italiano a Tel Aviv, non ha fornito alcun riscontro. Un silenzio che si somma a quello dell’Unione Europea e dei suoi leader, incapaci di reagire di fronte alla carneficina che si sta consumando sull’altra sponda del Mediterraneo.
“A Gaza sta morendo il diritto internazionale – conclude il deputato Lomuti – non possiamo restare spettatori”.