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“Il Cimitero Italiano di Guerra di Zonderwater”, lettera aperta alla Redazione della Gazzetta Diplomatica

Redazione by Redazione
22 Maggio 2025
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“Il Cimitero Italiano di Guerra di Zonderwater”, lettera aperta alla Redazione della Gazzetta Diplomatica
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Di seguito pubblichiamo volentieri il testo della lettera pervenuta alla nostra Redazione, a firma di Lionello De Angelis, componente del direttivo della “Zonderwater Block ex P.O.W. Association” e figlio di Antonio De Angelis, caduto in prigionia e sepolto nel Cimitero di Zonderwater.


Italia e Sudafrica, due paesi così lontani, apparentemente senza alcuna relazione se non i classici rapporti politici e commerciali.

Paese pressoché sconosciuto ai più; ma per migliaia di Italiani, invece, il Sudafrica è un luogo del loro passato, un luogo del cuore.

Il Sudafrica non ha solo, come tutti gli altri paesi, una comunità Italiana raccolta intorno alla propria rappresentanza diplomatica ma ha qualcosa in più, un elemento particolare: il lascito di migliaia e migliaia di militari che durante la seconda guerra mondiale furono rinchiusi nel più grande campo del mondo per Prigionieri di Guerra italiani della seconda guerra mondiale.

Alla sua chiusura la maggioranza fu rimpatriata ma alcune migliaia rimasero a viverci o vi ritornarono lasciando un segno indelebile nella vita del paese che tuttora continua attraverso il fattivo contributo da parte dei discendenti.

E là dov’è c’era un campo di prigionia ora c’è il Cimitero Italiano di Guerra di Zonderwater, sito nel territorio di Cullinan, nella municipalità di Pretoria.

È il monumento che fa da punto di riferimento alla nostra comunità e la sua storia è essa stessa un monumento, per come è nato per come è stato mantenuto, migliorato e portato ai nostri giorni per essere un patrimonio unico.

Già nel periodo immediatamente successivo alla chiusura del campo, avvenuta nel 1947, gli ex Pow residenti in zona Pretoria non vollero che il luogo di sepoltura degli sfortunati compagni periti durante la prigionia cadesse in rovina seppellito dall’incuria, e, nel tempo libero, si presero cura del luogo con i gesti semplici del muratore e del giardiniere, istituendo nel contempo una cerimonia commemorativa dei Caduti da tenere ogni anno nella prima domenica di novembre.

Nel 1965, sentendo il bisogno di dare maggiore ufficialità al loro operato, gli ex Pow si costituirono formalmente in associazione denominata “ZONDERWATER BLOCK EX P.O.W. ASSOCIATION” e continuarono da soli ad apportare continui miglioramenti alle strutture, dando così esecuzione tangibile al loro ruolo di veri e propri Custodi Morali del Luogo.

Un ulteriore salto di qualità si ebbe nel novembre 1986, quando il Governo del Sud Africa cedette il Diritto d’uso al Ministero della Difesa italiano (Onorcaduti). Da quella data, la regolare ed assidua opera di mantenimento del Cimitero, è proseguita però con l’alta tutela e l’assistenza di “Onorcaduti” che ha ufficialmente riconosciuto all’Associazione tale ruolo di custode morale, nonché le capacità operative per garantirne un aspetto STABILMENTE dignitoso e gradevole.

Proseguendo nell’opera di miglioramento del sito, nel 1990, l’Associazione realizzò un’altra pietra miliare: con il consenso del governo sudafricano e il beneplacito del Ministero della Difesa italiano costruì a proprie spese un edificio da adibire a museo dei POW italiani in Sud Africa ed iniziò ad esporre gli oggetti donati all’Associazione dagli ex prigionieri e da familiari di cittadini sudafricani e italo/sudafricani che ebbero i nostri POW come operai o braccianti. In seguito, un gran numero di oggetti venne acquistato in negozi di antiquariato o ad aste pubbliche.

Questa collezione di cimeli e documenti riguardanti la prigionia dei nostri militari generò una crescita esponenziale della visibilità della struttura e in definitiva ne aumentò notevolmente il valore.

Un assetto cimiteriale continuamente migliorato non solo riuscì ad attrarre sempre più l’attenzione della comunità italiana in Sudafrica ma anche quella delle nostre massime autorità, processo questo che culminò con la visita del Presidente Carlo Azeglio Ciampi che ebbe parole di elogio per come la memoria veniva conservata. Questa segnò l’inizio di una serie di altre visite ufficiali ed altamente significative: Ministri, Capi di S.M., Sottosegretari di Stato, ecc., onorarono i Caduti a Zonderwater e restarono impressionati dal sito e dal valore storico e morale degli oltre mille cimeli esposti nel Museo.

Non ultimo ricercatori, studenti, tesisti, Ambasciatori di varie nazioni, militari e civili sudafricani, si rivolsero all’Associazione per poter visitare, sia Cimitero che Museo (con annesso archivio) ed ottenere informazioni documentate su uomini, luoghi e fatti del periodo bellico. 

Questo tipo di richieste continuano a pervenirci e l’Associazione da anni fornisce a congiunti di ex Pow sparsi ai quattro angoli del globo le informazioni presenti nell’archivio contenente circa 110 mila schede.

L’orgoglio per il buon lavoro svolto, i riconoscimenti, le espressioni di apprezzamento che ci davano la certezza che stavamo portando avanti con onore la nostra missione cessarono improvvisamente nel 2020 per decisione delle autorità consolari di Johannesburg.

Venne revocato l’incarico della manutenzione del sito e venne richiesta la riconsegna di tutte le chiavi di accesso (Cimitero, Museo, Biblioteca ed Archivio). Le chiavi del Museo, Biblioteca ed Archivio sono sempre state in possesso esclusivo dell’Associazione, in quanto gli edifici furono costruiti dall’Associazione medesima e ogni oggetto, cimelio, documenti e testi, sono legalmente di sua proprietà.

Questo impedì, con grande rincrescimento, il riposizionamento nel museo dei cimeli che erano stati rimossi per la manutenzione dei locali. 

Analogamente le visite al Cimitero di Guerra subirono una drastica riorganizzazione: da una cadenza settimanale a giorni fissi e a quelle su richiesta, sempre esaudite, da parte di visitatori internazionali e locali si passò a una media di 4 aperture l’anno per gli anni 2021, 2022, 2023 e 2024  con altrettanti interventi di manutenzione la cui saltuarietà lascia il sito in condizioni di degrado.

Ora, fa male ed è vergognoso vedere quello che una volta era il fiore all’occhiello di Onorcaduti chiuso, abbandonato all’erbacce e con le tombe scavate da manguste. Fa male ed è disonorevole per il nostro Paese leggere in un giornale locale che il “Military cemetery in a horrendous state”.

Fa male ed è sconveniente leggere il contenuto di una email che un ambasciatore del Sudafrica scrisse al nostro ambasciatore in Pretoria. Ecco alcuni stralci: “Mi permetto di scriverle per esprimere il mio profondo turbamento per lo stato di trascuratezza e rovina nel quale il Cimitero degli ex-POW’s a Zonderwater è stato lasciato cadere…”;

“È francamente una vergogna, che disonora la memoria di Coloro che sono colà sepolti, nonché il buon nome del loro Paese. Ciò è evidenziato specialmente dal fatto che per i 20 e più anni passati il Cimitero è stato mantenuto e curato in maniera eccellente ed esemplare. Sembra che questo si sia di colpo arrestato, senza alcuna spiegazione. E ciò è per noi sconvolgente…“.

“… è ovvio che nessun mantenimento e nessuna cura sta avendo luogo, e che il Cimitero sia stato lasciato cadere in rovina. Sono certo che anche Lei sia d’accordo che ciò non può essere accettabile…” (l’autore di queste ineccepibili constatazioni partecipò per il Sudafrica alle trattative preliminari che portarono nel 1986 alla finalizzazione della concessione del diritto d’uso, al Governo italiano e ha il suocero sepolto a Zonderwater).

Comunque, più delle parole sono le foto allegate che testimoniano l’orrendo stato di quel sacro lembo di terra dove sventola la Bandiera Italiana.

Il confronto con luoghi della memoria analoghi, sparsi per il mondo, risulta adesso decisamente impari, e, allora, tornano alla memoria le parole finali del Cappellano Capo Don Rosario Napolitano, nella sua ultima omelia del 2 novembre 1944, prima di essere rimpatriato: 

“A voi o compagni morti, il nostro caldo bacio, con la promessa di ricordarvi sempre. Ve lo giuriamo: voi non sarete travolti dalla notte dell’oblio e giammai sarete abbandonati, perché, qui, i nostri connazionali, chiamati dall’irresistibile voce del sangue, verranno spesso a pregare, a deporre, in nome della Patria, fiori, a recarvi a nome nostro e delle vostre famiglie, le lacrime dell’amore.

O cari connazionali, che avete sentito il bisogno di unirvi a noi questa mane, per onorare, commemorare e suffragare i compagni defunti, ricordatevi che, dopo la nostra partenza, a voi è affidato, in nome di Dio, della Patria e delle famiglie, questo sacro lembo di terra…”.

L’Associazione non ha mai smesso di far proprie quelle parole e di raccogliere l’eredità di quegli uomini dalle mani generose e dalle menti aperte e spera ardentemente che ridiventino il driver di chi può prendere decisioni che consentano a “Zonderwater” di ritornare a brillare ogni giorno anche alla luce del fatto che il sito si trova sulla strada per Cullinan, sede della leggendaria miniera di diamanti, zona di grande interesse turistico con un potenziale di visitatori quotidiani che sono un’opportunità di valorizzazione del Cimitero e di promozione continua dei valori dell’Italia in quei lontani territori.

Grato dell’attenzione, porgo vive cordialità.

Lionello De Angelis (Membro italiano del direttivo della “Zonderwater Block ex P.O.W. Association” e figlio di Antonio Caduto in prigionia e sepolto nel Cimitero di Zonderwater).

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