Nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati si è tenuto ieri il Convegno “Cittadinanza italiana iure sanguinis tra diritto costituzionale, diritto euro unitario ed interventi legislativi”, promosso dall’associazione Natitaliani, e ospitato dai Deputati del Partito Democratico Stefano Vaccari, Fabio Porta e Christian Di Sanzo, fortemente voluto per approfondire un tema molto importante, alla luce dei cambiamenti apportati alle modalità di trasmissione della cittadinanza con l’approvazione della conversione in legge del decreto 36/2025, che ha avuto la ferma opposizione del PD.
“La cittadinanza italiana per discendenza – riconosciuta secondo il principio dello ius sanguinis – è oggi al centro di un complesso dibattito che intreccia diritto, politica e identità nazionale” ha spiegato l’On. Vaccari, che, nell’occasione ha anche segnalato diverse criticità procedurali e costituzionali rilevando l’abuso della decretazione d’urgenza e criticando la retroattività delle norme. “Si configura – ha detto – un vulnus per la certezza del diritto con gravi conseguenze per la Comunità italiana all’estero, a cominciare dalla limitazione della trasmissione della cittadinanza”.
Successivamente, l’On. Porta ha rilevato come questo decreto sia l’espressione di un arroccamento sovranista, proponendo una fortezza Italia che chiude a chi ne è fuori, e anche agli italiani all’estero. “Si tratta – ha spiegato il parlamentare dem – di un decreto cittadinanza, come quello sulla sicurezza, pieno di elementi di incostituzionalità e che vedrà il Pd in prima linea per continuare la battaglia per modificarlo, cercando di prevenire anche ciò che si profila arrivare all’esame del parlamento. Elementi che vanno nella direzione di ostacolare la cittadinanza dei nati all’estero. Con questo decreto – ha spiegato Porta – è chiaro che ci sono due categorie di italiani, di serie A e di serie B, che sarebbero quelli che oggi vivono all’estero. Si tratta – ha concluso il deputato – di “un provvedimento che colpisce al cuore gli italiani nel mondo, un provvedimento assolutamente ostile”.
Anche l’On. Di Sanzo ha rilevato come “questo provvedimento vada a rompere il legame tra l’Italia e le sue Comunità all’estero, con conseguenze sul soft power che il Bel Paese ha nel mondo”. Un decreto, ha detto il deputato, che ha il significato di una vera e propria violenza. “Si è usato un decreto legge per cambiare una delle leggi fondamentali dello Stato senza rispetto delle prerogative parlamentari”, con un dibattito ridotto ai minimi termini. L’on. Di Sanzo ha infine evidenziato l’impegno del PD per migliorare il testo, spiegando tuttavia che non vi è stata alcuna apertura da parte della maggioranza, che ha varato una legge tra le più restrittive al mondo senza considerare il ruolo dell’emigrazione nella storia italiana”.
L’incontro, moderato da Claudia Antonini, Vicepresidente di Natitaliani e Segretaria Nazionale FENATIP, ha registrato l’intervento di illustri giuristi, ed è servito a fare luce sui cambiamenti in atto e ragionare, grazie al confronto dei massimi esperti sul tema, su eventuali rimedi da porre in essere.