Le città di Firenze e Kyoto sono legate da 60 anni da uno storico gemellaggio, sottoscritto il 22 Settembre 1965, tra gli allora sindaci Takayama e Lagorio, dopo essere stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Firenze il 24 maggio 1965. Una cerimonia speciale per celebrare questa ricorrenza si è tenuta giovedì scorso, nella sala d’Arme, a Palazzo Vecchio, alla presenza della prima cittadina del capoluogo toscano Sara Funaro, del sindaco di Kyoto Matsui Koji, dell’Ambasciatore del Giappone in Italia Suzuki Satoshi e della Console Onoraria Generale del Giappone a Firenze Laudomia Pucci di Barsento.

“Celebriamo un legame che si rinnova e si rafforza dopo 60 anni, e che nel lontano 1965 si costruì su solide fondamenta, ispirandosi a valori che le nostre città condividevano e ancora oggi condividono: l’importanza dell’arte, della scienza e della storia, l’armonia dell’uomo con la natura, la centralità e il rispetto della tradizione, la cultura del bello e dell’espressione artistica, l’esigenza di preservare e valorizzare un immenso patrimonio materiale e immateriale, per poterlo trasmettere alle future generazioni – ha detto la sindaca Sara Funaro –. Firenze e Kyoto sono due città caratterizzate da una forte vocazione alla cultura e al dialogo, entrambe riconosciute e tutelate dall’UNESCO come siti del Patrimonio Mondiale”.
Funaro ha ricordato anche come l’apertura al mondo orientale fosse stata avviata dal sindaco Giorgio la Pira nel 1955, “nel pieno della Guerra Fredda, La Pira favorì incontri con delegazioni provenienti da Paesi dell’Estremo Oriente, cercando di instaurare un dialogo costruttivo basato sul rispetto reciproco e la comprensione tra i popoli; fondamentali in questo contesto le relazioni tra le città, viste non solo come entità geografiche, ma come luoghi in cui si realizza la storia, la civiltà e il destino delle donne e degli uomini, dove è possibile stabilire delle connessioni tra popoli lontani e costruire ponti di pace”.
“Sessant’anni di gemellaggio rappresentano sicuramente una tappa significativa, ma non un punto di arrivo, piuttosto, una base solida su cui costruire il nostro futuro, di condivisione, cooperazione, innovazione, che possa promuovere, attraverso sinergie positive, una visione di pace e solidarietà, anche al di fuori dei confini della nostra storica amicizia, per andare a riflettersi nel mondo attuale, oggi purtroppo attraversato sempre di più da conflitti e contrasti”, ha concluso la sindaca Funaro.