Promuovere un approccio etico e inclusivo all’innovazione tecnologica e rafforzare il ruolo dell’Italia come promotore di un uso responsabile dell’intelligenza artificiale, in linea con i principi della Presidenza del G7 e del “Piano Mattei”, volto a sostenere un’integrazione dell’IA nei processi produttivi globali, con particolare attenzione all’Africa: questi gli obiettivi principali della visita negli States di una delegazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sapientemente guidata dal Sottosegretario Fausta Bergamotto, della quale facevano parte, fra gli altri, Eva Spina, Capo Dipartimento e co-chair del Gruppo G7 Digital e Tech, e il Ministro Plenipotenziario Vincenzo Del Monaco, Consigliere Diplomatico Aggiunto.
Quattro giorni intensi, con tappe principali a San Francisco e Washington, utili alla delegazione per visitare alcuni tra i più importanti centri di ricerca e sviluppo (R&D), incontrando i principali leader dell’industria tecnologica americana.
E non sono mancati, ovviamente, incontri con la Comunità italiana a testimoniare la vicinanza del Governo, molto apprezzati dai connazionali che vivono oltreoceano.
Sottosegretario, inizierei questa intervista parlando della sua recente partecipazione in videoconferenza al “PMI DAY USA 2024” di Dallas, che segue la missione dei giorni precedenti negli States. In generale, che realtà ha trovato? “Tenevamo molto alla nostra partecipazione a questo evento, perché riteniamo un nostro preciso dovere rammentare sempre quanto questa comunità e queste imprese, che ho definito “ambasciatrici” della nostra identità negli States, siano per noi importanti e quanto quindi intendiamo essere al loro fianco. Da questo incontro ho tratto ulteriore conferma dell’interesse e del legame profondo con la nostra Nazione, al di là delle distanze geografiche, riscontrando un ambiente estremamente vitale e dinamico”.
Numerosi gli incontri in questa sua ultima visita, con tappa a San Francisco e Washington. A suo avviso come è percepita oggi l’Italia negli Stati Uniti?
“Da sempre l’Italia richiama fuori dai suoi confini l’idea di tradizione, di cultura e di forte radicamento sul territorio nazionale. Quello che vedo emergere è l’impegno del Governo a promuovere con forza un’idea di Italia come grande player industriale ed economico, che unisce alla tradizione e al legame con le nostre radici – che costituiscono certamente un valore unico e da preservare – una grande spinta all’innovazione e un’indubbia connessione con le dinamiche più attuali, a partire dalla sfida tecnologica fino a quella della sostenibilità e dell’inclusione”.
Scopo di questa Missione era quello di promuovere l’utilizzo etico dell’IA e delle tecnologie emergenti. Un tema centrale per la società di oggi.
“Proprio l’idea di un’Italia che non è ferma al passato ma guarda al futuro, e lo fa con una visione chiara, che intende essere “antropocentrica” ed inclusiva, ci ha portato a dare centralità anche nell’ambito del G7 ai temi dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti. Ne abbiamo condiviso le grandi potenzialità, ma al tempo stesso abbiamo rappresentato la nostra visione di un progresso inclusivo, democratico e attento ai profili etici. Mi piace ricordare che quest’anno, il 15 aprile, abbiamo per la prima volta festeggiato la giornata nazionale del Made in Italy, celebrata proprio nell’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci, simbolo del Rinascimento e di un approccio in cui l’uomo è, insieme, genio che inventa e “misura di tutte le cose”. Questa è la nostra idea di progresso e abbiamo in questo modo voluto celebrare il nostro peculiare modello italiano di sviluppo, quello che caratterizza le nostre imprese e la nostra idea di futuro”.
… e si è parlato anche di Piano Mattei.
“Il Piano Mattei è un’iniziativa di grande respiro, espressione della nostra idea di sviluppo inclusivo, che ci vede pionieri nei Paesi africani per la promozione di nuovo modello di cooperazione. Il Piano ha già visto il lancio di progetti pilota in 9 Nazioni (Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Tunisia) e proprio rispetto al tema delle tecnologie emergenti stiamo sperimentando nuove iniziative. Tra queste, come abbiamo avuto occasione di condividere nel corso del G7 – ricevendo accoglienza estremante positiva – è l’iniziativa dell’Italia volta alla creazione di un “Hub sull’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile”, un progetto da realizzare in collaborazione con UNDP, l’Organizzazione internazionale per l’attuazione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.
Con tale progetto miriamo a rafforzare gli ecosistemi locali di IA all’interno dei Paesi Africani in settori chiave come agricoltura, sanità, infrastrutture, istruzione, formazione, acqua ed energia e ad accelerare l’innovazione e i partenariati nel settore privato, attraverso la stretta collaborazione con l’Unione Africana, i governi, il settore privato e le start up, il mondo accademico e le organizzazioni internazionali. L’hub vedrà ufficialmente la luce nel 2025, avrà sede a Roma e coinvolgerà oltre cento soggetti che hanno espresso il loro interesse a lavorare sull’AI Hub, incluse aziende multinazionali tecnologiche, contribuendo al progresso tecnologico e sociale del continente africano. Abbiamo, frattanto, già avviato due programmi pilota, l’Acceleratore per le start up e i Partenariati linguistici locali, affinché si possano poi scalare le iniziative di successo, con un approccio su casi pratici, all’insegna dell’apprendere attraverso il fare”.
Come definirebbe oggi le relazioni diplomatiche fra Italia e Usa?
“Collaborative, proficue, strategiche: sono relazioni antiche che si basano su valori e principi condivisi, primi tra tutti la democrazia e il rispetto dei diritti. Ho ricevuto una grande accoglienza nella mia recente esperienza e ho potuto raccogliere con grande interesse le diverse osservazioni e gli spunti di analisi, constatando quanto numerosi siano i punti di contatto e le occasioni di collaborazione tra i nostri Paesi”.
Intervista di Marco Finelli