“Una volta tanto Gualtieri si faccia sentire e provi a fare il sindaco. Una delle due squadre della città ha chiuso un accordo con l’ente per il turismo di una città in competizione con Roma per l’aggiudicazione di Expo 2030, candidatura per la quale ho lavorato da sindaca e continuo a lavorare in qualità di presidente della commissione capitolina. Ovviamente non c’è alcuna intenzione da parte della società di danneggiare la candidatura di Roma, ma in molti hanno giudicato la scelta inopportuna. Possibile che il Campidoglio non ne fosse a conoscenza? Possibile che il sindaco Gualtieri non dica nulla? Il suo silenzio non stupisce, dal momento che parliamo della stessa persona che, mentre un gruppo di tifosi devastava la macchina di una lavoratrice, pensava bene di correre a farsi una foto con un calciatore appena giunto nella Capitale. Sarebbe bello se la As Roma mettesse sulle proprie magliette il logo di Roma Expo2030 per dare un segnale di sostegno alla nostra candidatura. Potrebbe farlo anche la Lazio. Tutti i romani ne sarebbero orgogliosi”: è quanto dichiarato in una nota dall’ex sindaco di Roma e presidente della Commissione capitolina Expo2030 Virginia Raggi.
Sul caso è intervenuto anche Claudio Lotito, Presidente della Lazio, che ai microfoni del TG1, a proposito del nuovo main sponsor della Roma, che pubblicizza un grande festival di intrattenimento e sport organizzato dall’Arabia Saudita, ha dichiarato: “La Roma mette la scritta Riyadh Season sulla maglia? Ho a cuore l’interesse e la tutela della mia città, degli abitanti di Roma e del mio Paese. Probabilmente altri vedono più l’aspetto economico e come tale lo rincorrono”.
I giallorossi hanno tolto dalla maglia la scritta SPQR, e Lotito si dice pronto a farlo scrivere sulle maglie biancocelesti, se servisse alla candidatura della Capitale: “Per il fatto stesso che l’amministrazione comunale non ha trovato nulla in contrario nei confronti dell’altro club, non vedo perché lo dovrebbe trovare nei confronti della Lazio”, ha concluso.
La sponsorizzazione che ha creato polemiche perché Ryadh è rivale di Roma per la corsa ad aggiudicarsi l’Expo 2030.
“L’incapacità di governare la città, sia nel quotidiano che nel suo insieme, arriva a punti a dir poco grotteschi – tuona l’ex assessore comunale Paolo Masini, che sui suoi profili social scrive – quella scritta sulla maglia è uno schiaffo ad ogni romano. Qui non c’entra il tifo. La cartina di tornasole di un periodo drammatico per questa città. Una vicenda da paese delle banane. Temo che quando finiranno i nastri delle inaugurazioni di cose realizzate da altri, rimarranno solo polvere e macerie”.