Sabato scorso, nella Sala Sacchetti di Palazzo dei Priori, a Tarquinia, nell’ambito delle iniziative della 14.ima edizione del Festival Cerealia, che ospita quest’anno il Paese dei Balcani, ha avuto luogo la conferenza dal titolo “Connessioni culturali tra Italia ed Albania”, organizzata dall’Associazione Omnia Tuscia, dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (Stas) e dall’Ambasciata d’Albania in Italia.
Nell’occasione, sono intervenuti Mario Bova, già ambasciatore d’Italia a Tirana (1999-2003), Julian Bogdani, direttore della Missione archeologica italo-albanese a Çuka e Ajtoit, dell’Università “La Sapienza” di Roma, Alessandra Sileoni, presidente della Stas ed Enrico Cesarini, presidente di Omnia Tuscia.
Ha introdotto i lavori Paola Sarcina, direttrice del Festival Cerealia, assieme a Costantino Moretti, segretario generale di Omnia Tuscia, moderatore della conferenza.
Presente Anila Bitri Lani, Ambasciatrice della Repubblica d’Albania in Italia, per i saluti istituzionali.
Il rapporto tra l’Italia e l’Albania è da anni forte e intenso e poggia su solide fondamenta storiche, culturali ed economiche, favorite anche dalla prossimità geografica. Per l’Albania l’Italia rappresenta un interlocutore privilegiato, essendo da sempre in prima linea nel sostenere la transizione dell’Albania e il suo percorso europeo. L’Italia è stato il primo donatore bilaterale nell’arco degli ultimi venti anni, è il principale partner commerciale, un importante investitore e ospita una fiorente comunità albanese insediatasi tra il XV e il XVII secolo nelle regioni centro-meridionali per sfuggire alla dominazione ottomana delle loro terre d’origine.
L’incontro ha rappresentato un’ottima occasione per focalizzare l’attenzione anche sul settore cinematografico albanese e sui suoi rapporti con quello italiano.