In occasione della settimana in cui si celebra la memoria della Shoah, l’Ambasciata colombiana in Italia, per volere dell’Ambasciatrice Ligia Margarita Quessep, con la collaborazione della biblioteca IILA di Roma, ha organizzato la presentazione della versione italiana del libro “Briciole di Pane” dello scrittore colombiano di origine ebraica Azriel Bibliowicz, accompagnato dalla traduttrice e autrice della prefazione del romanzo, Martha Canfield.
Il libro racconta la storia del protagonista, Josué, sopravvissuto all’Olocausto ed emigrato in Colombia con la moglie Leah per iniziare una nuova vita. Rimasto vittima di un rapimento, suo figlio Samuel decide di seguire direttamente le trattative con i sequestratori. Lo scrittore Bibliowicz, attraverso Josué, cerca di mostrare come tutti possiamo vivere una tragedia, ma con il cuore, con la ragione e anche con il buon umore dobbiamo saperla affrontare e superare, salvo poi non dimenticarla attraverso l’uso della memoria collettiva e individuale.
Dove sia finito Josuè è un mistero che rimane fino alla fine come una ferita aperta. Mentre Samuel e la cugina Ester riflettono sulle possibilità – difficili e ambigue – di salvarlo, percorrono le molte stanze della casa che costituiscono una vera e propria Wunderkammer creata da Josué con l’intenzione di dimostrare che l’umanità, malgrado tutte le violenze e le nefandezze della storia, ha lasciato un’importante eredità che merita di essere recuperata. Bibliowicz dimostra in “Briciole di pane” che la guerra – dalla Shoà alla violenza colombiana – si trasmette di generazione in generazione, ed è compito dei figli riscattare dalle ceneri il valore indiscutibile della vita dei genitori.