Il 6 Dicembre del 1907, a Monongah, cittadina del West Virginia, si registrò una delle tragedie più terribili della storia americana e dell’emigrazione Italiana: un disastro minerario provocò la morte di 361 lavoratori, 171 dei quali erano italiani, per la maggior parte provenienti da località abruzzesi, calabresi e molisane.
Tra le cause del disastro si ipotizzò che la Fairmont Coal Company, per risparmiare energia, chiudendo le miniere e il sistema di aerazione, fece accumulare pericolosamente del gas qualche giorno prima della tragedia, ma la commissione d’inchiesta preposta concluse che non vi erano state responsabilità da parte della Compagnia mineraria, tanto che le famiglie delle vittime non ottennero nessun risarcimento.
“Monongah – scrive Arcobelli oggi, nel giorno del ricordo della tragedia – assieme ad Adrian in Michigan, a New York, a Marcinelle, e alle tante tragedie che si sono consumate nel mondo, rappresenta il sacrificio e il caro prezzo pagato dagli emigrati italiani che hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Personalmente e con Il CTIM – aggiunge Arcobelli – vogliamo mantenere vivo il ricordo, e ringrazio tutti coloro i quali si impegnano per mettere in risalto questa tragica storia, che fino a poco tempo fa era praticamente sconosciuta e ignorata anche dalle Istituzioni italiane”.
Nel 2009 venne conferita la “Stella al merito del lavoro” alla memoria dei lavoratori deceduti nella tragedia. Le loro storie toccanti vennero poi raccontate dai familiari delle vittime tramite il quotidiano Gente d’Italia, dalla Signora Del Piano Leonardis, dai vari consiglieri Comites e Cgie, e negli ultimi anni con le visite a Monongah, anche dal sindaco di Torrella del Sannio (Molise) Gianni Meffe, esponente del comitato Tricolore per gli italiani nel mondo.
“Oggi, più che mai – conclude Arcobelli, Presidente del CTIM e rappresentante al CGIE – bisogna continuare a far conoscere anche i dolori ed i soprusi subiti dagli emigranti italiani”.