“Questo 24 agosto l’anniversario dell’Indipendenza dell’Ucraina è coinciso con il giorno in cui, esattamente sei mesi prima, la Russia ha sferrato il primo aperto attacco”, ma “nonostante la guerra continui, sanguinosa, molti ucraini hanno fatto ritorno in patria, chi per difenderla, chi per operare in qualità di volontario e chi semplicemente per tornare alla vita di prima, seppur adeguandosi al contesto di guerra, alle sirene, spesso anche di notte”. Lo fa sapere in una lunga intervista all’Adnkronos Andrii Kartysh, console generale dell’Ucraina a Milano.
E se “la maggior parte delle persone che ha lasciato l’Ucraina dopo il 24 febbraio, lo ha fatto a causa dell’emergenza in atto, spinta dal timore per la propria vita. Tuttavia, molti si sono resi conto che la vita vera è lì, nel Paese al quale apparteniamo, nel quale abbiamo lasciato i nostri cari, i nostri animali, le nostre case. Nel quale possiamo parlare liberamente la nostra lingua, celebrare le nostre usanze”, sottolinea Kartysh, riferendo di “molti bambini che torneranno a scuola questo primo settembre”. Non solo “anche i bambini le cui famiglie sono ancora in Italia – dice il console – intendono continuare a studiare online nelle scuole ucraine”.