I temi della pace, della custodia della “casa comune” e della salvaguardia del valore umano e del lavoro. Sono le tre “sfide” che il Presidente generale uscente del Movimento Cristiano Lavoratori, Antonio Di Matteo, ha lanciato alla platea del XIV Congresso Generale del MCL, che si è aperto all’Ergife Palace Hotel di Roma, e che si concluderà nella mattina di sabato 3 febbraio. Ospiti della prima giornata, tra gli altri, il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Dopo la crisi economica e la pandemia”, ha detto Antonio Di Matteo, “serviva una scossa dal basso. Necessitava ascoltare la base, raccoglierne le istanze, i desideri, le prospettive, per ripartire con nuovo slancio. Si tratta di valorizzare la nostra vocazione nel farsi prossimo ai bisogni di chi ogni giorno percorre con noi un pezzo di strada”.
Il Movimento Cristiano Lavoratori rivendica il proprio ruolo nel dialogo sociale europeo. “Oggi”, ha detto Di Matteo, “nel parlare di Europa, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, per noi di MCL resta fondamentale l’insegnamento di uno dei nostri padri fondatori. Il visionario Giovanni Bersani che seppe sempre guardare alle sfide da affrontare con lo sguardo rivolto all’Europa e al processo di costruzione della pace”. Per Di Matteo “diversi sono gli aspetti su cui l’Italia deve compiere dei grossi passi in avanti anche alla luce delle direttrici indicate dal PNRR e della sua progressiva attuazione, secondo quanto evidenziato dall’Istat. Ci troviamo davanti a una crescita che, però, lascia fuori i giovani e le donne. Un aumento dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro di queste due categorie contribuirebbe non poco al rafforzamento della crescita e a garantire anche una sostenibilità del sistema di welfare”.
Di Matteo ha poi lanciato alcune proposte: “creare un piano nazionale per la piena e dignitosa occupazione giovanile; incentivare sistemi di innovazione aperta che consentano alle imprese di rafforzare il loro percorso innovativo, incentivando delle competenze e la riduzione dei rischi in fase di progettazione dell’innovazione, prevedendo, altresì, aiuti e sgravi per l’inserimento negli organici di nuove competenze; rafforzare lo sviluppo del paese in ottica di autonomia produttiva sostenendo anche il comparto agricolo e post-industriale; incentivare imprese e servizi attraverso forme di riduzione del costo del lavoro; pensare politiche di delocalizzazione del lavoro, favorire il rientro in Italia di giovani con sostegni alle imprese che li contrattualizzano; ridefinire le aree di vocazione del paese, da quelle turistiche ai poli industriali, per pianificare e spendere la meglio risorse che andranno impiegate nei prossimi anni; sostenere la realizzazione delle grandi opere previste nei piani e nei progetti TEN-T con la realizzazione dei 4 corridoi che attraversano il Paese”.