Da mercoledì scorso, a Roma, nella prestigiosa sede del Circolo degli Esteri, è possibile visitare la mostra “The Enchanted Garden” di Micaela Legnaioli, a cura di Brigida Mascitti. Al vernissage della personale, assieme alla curatrice, hanno partecipato, fra gli altri, Giuseppe Scognamiglio, Presidente del Circolo degli Esteri, l’Ambasciatore Gaetano Cortese e l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della Venice International University.
In esposizione 15 opere inedite rappresentative dell’ultima produzione artistica della Legnaioli, realizzate attraverso lastre di ottone – dalle dimensioni più piccole alle più grandi e da una a quattro lastre per comporre ciascun esemplare – ossidate ed incise, tutte realizzate tra il 2022 ed il 2023.
La mostra, che fa parte del più ampio progetto artistico “Naturae”, è rappresentativa di un “mondo esterno”, paradisiaco ed incantato, una sorta di giardino dell’Eden, in cui forte si percepisce la necessità di ricomporre un mondo più profondo, intimo, il “mondo interno” di ciascun individuo, fatto di colori, profumi, forme e sensazioni.
Questo luogo poetico è popolato di fiori per lo più selvatici e di campo – girasoli, peonie, ortensie, margherite, papaveri, calle – e rappresenta il valore simbolico del momento di riconquista dell’amore, dell’amicizia, del ringraziamento con l’affetto.
Ogni fiore è inteso come un segno che emerge e che, confondendosi con l’ossidazione, porta tacitamente con sé un proprio significato, unico e profondo, spesso accompagnano un’emozione tangibile. Gli stessi titoli delle opere sono espressione delle sensazioni che scaturiscono al solo osservarle: si vedano – fra tutti – Another day in paradise, Happy Pond, True Emotions e Nothing Hidden.
Come sottolineato nel testo in catalogo dalla curatrice Brigida Mascitti, “il ciclo The Enchanted Garden è il tentativo dell’artista di riportare la natura della persona all’armonia necessaria alla ‘creazione’ dopo un momento vissuto di smarrimento, personale e collettivo. La mostra intende dunque manifestare quella che è la necessità di recuperare le cosiddette ‘energie ataviche’ che guidano l’uomo verso la felicità”.
A parlare sono le sensazioni espressive, forti, che scaturiscono dalle stesse lastre di metallo ossidato ed inciso e che generano così un segno indelebile, profondo di sentimenti. La tecnica adottata da Micaela Legnaioli è quella dell’ossidazione dei metalli tramite agenti ed acidi che ne accelerano il naturale processo: nelle opere non vengono inseriti pigmenti di colore ma è la sola reazione chimica del metallo a determinare la colorazione stessa delle opere di ottone che vengono trattate con sale, ammoniaca ed acidi. L’ossidazione viene quindi guidata dalla mano dell’artista che infine incide la lastra di metallo ponendo a protezione dell’opera uno strato di resina epossidica per fissarne la reazione sul metallo.
La mostra sarà visitabile fino a martedì 3 ottobre 2023.
Micaela Legnaioli
Nata a New Delhi (India) nel 1970, Micaela Legnaioli ha vissuto in vari Paesi europei e sudamericani fino a quando, dalla fine degli anni Ottanta, si stabilisce a Roma, città dove vive e lavora.
Sin da bambina ha subito manifestato una particolare sensibilità ed attitudine verso le arti visive, studiando presso l’European School of Mol e la Scuola di Decorazione Van der Kelen Logelain a Bruxelles.
Dopo la Laurea presso La Sapienza di Roma in Economia e Commercio nel 1995, segue, nel 2009, la Laurea in Architettura d’Interni a Valle Giulia: la tesi in Scenografia porta per la prima volta Micaela Legnaioli nei cantieri di ristrutturazione dove nasce l’idea del recupero di materiali di scarto, poveri ed industriali – dall’argilla alla plastica, da chiodi e viti al gesso, dalla resina al metallo – per la realizzazione delle sue opere, sempre caratterizzate da una struttura visiva inaspettata e allo stesso tempo delicata, spiritosa ed estrosa.
In tutti i cicli delle sue opere la materia, qualunque sia la sua natura, si fonde con il segno ed i colori per raccontare – con profondità, sensibilità ed energia – storie vicine e lontane.
Nel suo percorso artistico la Legnaioli enfatizza l’idea di un qualcosa che, avendo perso forma e dignità, è in grado di generarne di nuove: la sua ricerca concettuale è focalizzata sullo studio dell’identità degli individui, sulla coppia e sulle tracce che ogni essere umano è in grado di lasciare più o meno volontariamente in vita. Ne scaturisce che le opere stesse vengono ad identificarsi con il percorso di formazione e maturazione di ogni essere vivente, ciascuno con le proprie ansie, preoccupazioni, speranze, ambizioni, gioie e desideri.
Dal 2013 Micaela Legnaioli espone con la sua personalissima cifra stilistica in mostre personali e collettive, in gallerie, spazi espositivi e musei italiani ed esteri.