Si chiama “Mondi”, ed è un progetto appositamente ideato per il Circolo degli Esteri dal professor Carlo Franza nel ventennale della Collezione Farnesina di Arte Contemporanea. Giunto alla sua dodicesima edizione, il prossimo 5 dicembre, alle ore 18, alla presenza di numerose autorità si terrà il vernissage dell’evento dal titolo “Mondi-dodici”, al quale parteciperanno, con le loro opere, gli artisti Luciano Bonetti, Gianni Bucher Schenker, Eugenio Galli, Raymond Israel e Giuseppe Ravizzotti.
Dopo l’introduzione dell’Ambasciatrice Maria Assunta Accili, ad inaugurare la mostra saranno l’ideatore del Progetto, Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, assieme agli Ambasciatori Umberto Vattani e Gaetano Cortese.
Si legge nel testo della mostra: “Il mondo è un unico e grande organismo vivente, dal quale si generano le differenze, le diversità che sono strettamente legate fra loro da un’anima universale, l’anima del mondo. La mostra in questione che ha titolo ‘Album Italiano’ e che raggruppa intenzionalmente cinque artisti (Luciano Bonetti, Gianni Bucher Schenker, Eugenio Galli, Raymond Israel, Giuseppe Ravizzotti), chiude non solo il ciclo di mostre ‘Mondi esemplate’ dal 2019 ad oggi, al Circolo Esteri di Roma, per celebrare i venti anni della fondazione della Collezione Farnesina, nobilmente ideata dall’amb. Umberto Vattani, ma offre nella sua diversità taluni stili ed estetiche contemporanee da noi avallate negli anni, e che raccolgono percorsi preziosi nel campo dell’arte del segno e del gesto, dell’arte informale, dell’arte analitica, dell’arte astratta e geometrica, della novella arte figurale, tutti esempi ed esemplari che dalla seconda metà del Novecento ad oggi hanno consegnato al panorama dell’arte medaglioni propositivi.
Ma poiché sono mondi che vivono nel mondo, dove tutto è in perenne rotazione e nella giostra della vita gli opposti si rincorrono, si inseguono, talvolta prevalgono l’uno sull’altro ma non si annullano e non si eliminano a vicenda, tutto ha fine e tutto ha inizio. Come va sottolineato che le diverse estetiche, le differenze, i diversi percorsi, sviluppano energia e creatività nel caleidoscopio che, ruotando senza sosta, è mosso dall’anima del mondo. Senza dimenticare che il ‘caleidoscopio’, in ambito artistico e narrativo, è anche una delle figure retoriche accostate all’entrelacement, quel tipo di narrazione in cui è presente un continuo intreccio di storie, proprio riferito alla molteplicità di figure (immagini) che si possono scorgere in esso.
Come in un teatro ecco che il sipario si apre sulla messa in scena di cinque artisti che mostrano le opere, ciascuna simbolo degli opposti, l’una il contrario dell’altra. Porgendo lo sguardo a questa rappresentazione scenica grande e spettacolare dei cinque artisti in questione, ecco un magnifico omaggio alla bellezza e alla diversità della vita che trascende confini, linguaggi, culture, per celebrare l’unicità di ogni creatura che abita il nostro pianeta, ricordandoci per l’appunto il perpetuo movimento della vita. Un percorso espositivo immersivo, dinamico, che conduce alla scoperta di vita e morte, luce e tenebra, terra e acqua, sole e luna, angeli e demoni, origine e divenire, sogno e realtà. L’arte dell’oggi è un rimbalzo tra l’apparenza e la certezza, tra il visibile e il tattile.
È in questa dicotomia che cresce l’aspetto in cui l’immagine diventa la rappresentazione di uno iato, di una tangenza. Sul punto di questa tangenza cresce l’irrisolto, l’indefinito, che divengono il mito dell’inafferrabile, l’album della terra. La terra è il luogo della poesia, un luogo vuoto e perciò aperto al possibile, dove l’unico rischio è quello dell’impronta. L’impronta dell’arte e degli artisti, il segno, la traccia, la forma, il colore. Si è voluto rappresentare in ogni espressione della mostra in questione, in ogni suo dettaglio l’uno e il tutto nel loro disporsi, nell’impossibilità di annullarsi, nel perenne ritornare, ben sapendo che l’anima mundi unisce, divide, riunisce ogni cosa; è il soffio della vita che genera vita”.
“Mondi-dodici ” resterà aperta al pubblico fino al prossimo 21 gennaio.