Aeranti-Corallo e FNSI, Federazione nazionale della Stampa italiana, hanno sottoscritto ieri a Roma il rinnovo del Contratto collettivo nazionale per il lavoro giornalistico subordinato nelle imprese del settore radiotelevisivo locale e il Regolamento per la disciplina dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) giornalistica nelle imprese dello stesso settore.
Le principali novità del CCNL riguardano l’ambito di applicazione, con la previsione che l’opera del teleradiogiornalista nel corso dell’orario normale di lavoro potrà essere utilizzata anche per le testate online prodotte dall’azienda e per l’eventuale diffusione di contenuti tramite siti web e piattaforme social (ivi comprese, a titolo esemplificativo, l’attività di videomaker e di web editor). Inoltre, si è proceduto ad allineare il contenuto del CCNL alle modifiche normative intervenute negli ultimi anni (per esempio, il passaggio della previdenza dei giornalisti dipendenti dall’Inpgi all’Inps) ed è stato introdotto il Regolamento di disciplina.
Il nuovo contratto entrerà in vigore l’1 gennaio 2023 e scadrà il 31 dicembre 2026.
L’aumento retributivo per tutti i teleradiogiornalisti dipendenti è fissato in 100 euro lordi mensili, che saranno riconosciuti in due tranche da 50 euro lordi ciascuno con decorrenza, rispettivamente, marzo 2023 e marzo 2024.
Per i teleradiogiornalisti collaboratori (non dipendenti), qualora le prestazioni concordate (a decorrere dal 1° gennaio 2023) siano almeno 6 al mese, il compenso lordo annuo non potrà essere inferiore a 3.600 euro (anziché 3.000 euro come previsto in precedenza).
Il coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli e il segretario generale Fnsi, Raffaele Lorusso, hanno espresso soddisfazione per il risultato delle trattative, evidenziando che il CCNL dell’emittenza radiotelevisiva locale è vigente dall’ottobre 2000 e disciplina i rapporti di lavoro per circa 2.000 giornalisti che, con il proprio impegno, contribuiscono quotidianamente ad arricchire l’informazione sui territori grazie ad una rete capillare di emittenti.
È volontà delle parti sociali continuare a battersi per rafforzare il settore, valorizzando il lavoro dei giornalisti.