Mentre Armenia e Azerbaigian, stando a quanto riportato dalle Agenzie, avrebbero in queste ore negoziato un nuovo cessate il fuoco per porre fine alla riacutizzazione dei combattimenti che finora hanno ucciso 155 soldati sui due fronti, emerge netta la posizione di alcuni parlamentari italiani, a sostegno del Paese guidato dal Presidente Ilham Aliyev.
Il Senatore Stefano Lucidi (Lega), Presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Azerbaigian, ha sollecitato un “Accordo di pace il prima possibile tra Azerbaigian ed Armenia”, specificando che “Occorre fare chiarezza sui recenti scontri avvenuti al confine tra Armenia ed Azerbaigian, scontri accaduti ben lontani dalla regione azerbaigiana del Karabakh. Una nuova escalation sicuramente non voluta dal governo azerbaigiano, il cui Presidente è stato in visita nel nostro paese recentemente, proprio a testimoniare l’importanza del partenariato strategico tra Italia e Azerbaigian. Uno scenario già vissuto, che richiama tutti gli attori ad un senso di responsabilità e al rispetto degli impegni presi dalla Dichiarazione Tripartita firmata dall’Azerbaigian, l’Armenia e la Russia. In tale complessa situazione, l’unico obiettivo di tutta la comunità internazionale deve essere aiutare questi due paesi a trovare una via che porti a garantire la pace duratura nella regione. A tal fine, bisogna sostenere innanzi tutto l’attività della Commissione incaricata alla delimitazione e demarcazione dei confini statali tra l’Armenia e l’Azerbaigian e anche appoggiare le necessarie trattative di pace tra l’Armenia e l’Azerbaigian e la sottoscrizione dell’Accordo di pace il prima possibile”.
Gli fa eco il Presidente di Italia Viva Ettore Rosato, che ha sottolineato la violazione degli accordi tra Armenia e Azerbaigian, invitando a tornare al tavolo dei negoziati. “Grande preoccupazione per la notizia della ripresa di scontri armati al confine tra Armenia e Azerbaigian. Si tratta di una palese violazione degli accordi assunti con la dichiarazione trilaterale del 2020, che ha posto fine alla seconda guerra del Karabakh”. “È necessario – ha aggiunto nella nota – che si ritorni al più presto al tavolo del negoziato per permettere alla commissione incaricata di continuare a lavorare per trovare una soluzione definitiva per la demarcazione e delimitazione dei confini tra i due paesi, e per arrivare ad una pronta firma dell’Accordo di pace tra Azerbaigian ed Armenia. In un momento di già alta tensione internazionale non possiamo permetterci si apra un nuovo fronte di guerra e per questo è importante l’opera di mediazione che sta mettendo in campo l’Unione Europea per garantire la stabilità e sicurezza nell’area”.
Ad intervenire anche la Senatrice Maria Rizzotti (FI), che ha parlato di “Lavorare per una pace duratura tra Armenia ed Azerbaigian”, evidenziando come “Le notizie che arrivano oggi dal confine tra Armenia ed Azerbaigian sono molto preoccupanti, il mondo è già molto preoccupato per quello che sta accadendo su altri fronti e non possiamo permetterci di vedersi aprire, o riaprire, nuovi rischi di guerra. Dobbiamo fare di tutto per richiamare l’Armenia e l’Azerbaigian a rispettare gli impegni presi e firmati anche insieme alla Russia, e sostenere con tutti gli sforzi necessari le trattative di pace tra i due paesi. In attesa che il mondo possa aiutare alla definizione di una pace duratura, bisogna esprimere sostegno all’attività della Commissione incaricata alla delimitazione e demarcazione al fine di definire i confini statali tra l’Armenia e l’Azerbaigian, e aiutare per le trattative che possano portare a una pronta firma del trattato di pace tra Azerbaigian ed Armenia. Dobbiamo fare tutti la nostra parte, l’umanità deve tornare a prosperare sotto l’ala protettiva della fratellanza e della pace”.
Della necessità di un “Reciproco riconoscimento dell’integrità territoriale tra Armenia ed Azerbaigian” ha parlato nel suo commento il Senatore Gianluca Castaldi (M5S): “Sebbene la Dichiarazione trilaterale del 2020 abbia posto fine al trentennale conflitto tra Armenia ed Azerbaigian, nelle ultime ore abbiamo assistito sgomenti ad una ripresa delle ostilità, che desta grande preoccupazione. E’ necessario che si faccia il possibile per impedire che si aprano nuovi fronti, in un contesto internazionale già molto provato. Fondamentale che le parti rispettino gli impegni assunti con la detta Dichiarazione trilaterale, e che ritornino ai negoziati, per permettere alla commissione incaricata di finalizzare la delimitazione e la demarcazione dei confini tra i due paesi, e per arrivare all’indispensabile firma dell’Accordo di pace tra Azerbaigian ed Armenia, sulla base del reciproco riconoscimento dell’integrità territoriale”.
L’importanza della firma dell’accordo di pace tra Azerbaigian ed Armenia sulla base del reciproco riconoscimento dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dei confini riconosciuti internazionalmente, è stata evidenziata anche dal Senatore Mauro Marino (Italia Viva), che ha dichiarato: “In questo momento così già dolorosamente martoriato da molti conflitti, è necessario adoperarci tutti affinché non si aggiungano ulteriori tensioni. In particolare per quanto riguarda Azerbaigian e Armenia la comunità internazionale deve richiamare le parti interessate a rispettare gli impegni presi dalla Dichiarazione Tripartita firmata dall’Azerbaigian, l’Armenia e la Russia. Esprimiamo sostegno all’attività della Commissione incaricata alla delimitazione e demarcazione al fine di definire i confini statali tra l’Armenia e l’Azerbaigian. È necessario, oggi più che mai, sostenere le trattative di pace tra l’Armenia e l’Azerbaigian e la sottoscrizione dell’Accordo di pace sulla base del reciproco riconoscimento dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dei confini internazionalmente riconosciuti”.
“Esprimo la mia solidarietà al popolo dell’Azerbaigian per le vittime degli ultimi giorni – dice il Senatore Gianluca Ferrara (M5S), aggiungendo – “Un popolo, quello Azerbaigiano, che ha già sofferto moltissimo per la guerra, l’occupazione e le ingiustizie nel corso di lunghi anni. Finalmente è arrivato il momento in cui tutta la regione può trovare stabilità e pace. La comunità internazionale deve aiutare l’Armenia e l’Azerbaigian a voltare la dolorosa pagina della storia e firmare un accordo di pace sulla base del reciproco riconoscimento dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dei confini riconosciuti internazionalmente. Non deve esserci spazio per inutili aspirazioni ideologiche e deve prevalere il diritto internazionale”.
Supporto all’aggressore di un paese sovrano (l’Armenia) da parte di un paese guidato da una dittatura. Complimenti vivissimi.