Prestigioso riconoscimento a Roma per il giornalista Paolo Di Mizio che, ieri, ha ricevuto il prestigioso Premio “Books for Peace Javier Valdez 2025”, riconoscimento internazionale dedicato al giornalismo investigativo.
Volto noto per quasi due decenni del TG5, testata alla cui nascita contribuì attivamente e dove ricoprì il ruolo di caporedattore centrale, Di Mizio è attualmente firma di punta del quotidiano La Notizia, diretto da Gaetano Pedullà. Per questa testata cura quotidianamente la rubrica delle lettere dei lettori.
Nel corso della sua lunga carriera come inviato speciale, Di Mizio ha realizzato interviste esclusive con figure di rilievo mondiale come Margaret Thatcher, Bill Clinton, Muhammar Gheddafi, Benjamin Netanyahu e Yasser Arafat. I suoi articoli sono apparsi su numerose testate nazionali e settimanali, tra cui Il Giornale d’Italia, Vita, Il Mondo, Epoca, Amica, Oggi e La Domenica del Corriere. Per quest’ultima, tra il 1982 e il 1986, è stato inviato speciale e ha firmato, in esclusiva, la prima intervista al magistrato Giovanni Falcone, pubblicata il 28 agosto 1982.
In ambito televisivo, ha collaborato con Maurizio Costanzo al telegiornale Contatto, il primo di un’emittente privata in Italia (Rizzoli-Corriere della Sera, 1980-1981). Proprio nel giorno dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II, realizzò un’intervista esclusiva con la turista americana ferita accanto al Pontefice. L’intervista, trasmessa in lingua originale, fu ripresa da tutte le principali emittenti televisive internazionali. Successivamente lavorò come inviato speciale per il programma Tv-Tv di Canale 5 (1987-1989), diretto da Arrigo Levi con Angelo Campanella come vice, distinguendosi in servizi di cronaca e attualità e in interviste con protagonisti della cultura e dello spettacolo, tra cui Paul McCartney.
Il riconoscimento ricevuto da Di Mizio porta il nome di Javier Valdez, giornalista messicano assassinato il 15 maggio 2017 a Culiacán, vittima della criminalità organizzata, dopo la pubblicazione di inchieste sul narcotraffico. Il premio, ideato da Books for Peace, nasce per onorare il coraggio e l’impegno nel raccontare la verità in contesti pericolosi.

In occasione della premiazione, Paolo Di Mizio ha tenuto una lectio magistralis presso l’Aeper – Unifunvic Europa, partecipando poi a una conferenza moderata da Gianfranco Vestuto, nel corso della quale si è confrontato con altri colleghi sul tema “Cultura, linguaggi e comprensione fra Occidente ed Eurasia”.
“E’ stata una grandissima emozione aver avuto l’onore ed il privilegio di consegnare questo riconoscimento a Paolo Di Mizio, riconoscendo così il suo modo di fare giornalismo. Partendo dai valori, ha sempre enfatizzato l’importanza non solo della verità, ma anche dell’accuratezza e dell’imparzialità nell’informazione – spiega l’ideatore del premio, Antonio Imeneo, aggiungendo – Javier Valdez era per me un amico diverso, conosciuto in Messico in una convention UNESCO nel 2014. Abbiamo legato immediatamente, poi il buio per colpa dei narcotrafficanti. Con questo Premio a lui dedicato ho voluto ricordare la sua figura, mantenendo viva così anche la nostra amicizia”.
