In occasione del decimo Anniversario della visita di Papa Francesco in Albania, per ricordare un evento dall’alto contenuto simbolico e particolarmente sentito nel Paese dei Balcani, l’Ambasciatore accreditato presso la Santa Sede e il Sovrano Militare Ordine di Malta Majlinda Frangaj ha voluto organizzare un momento di riflessione nella Filmoteca Vaticana, dove è stato proiettato il film “L’Attesa” del regista Roland Sejko.
“Dieci anni fa – ha spiegato la diplomatica albanese – abbiamo vissuto uno dei momenti più suggestivi nella storia recente dell’Albania, del quale conserviamo un ricordo indelebile. Il nostro è stato il primo Paese europeo ad essere visitato da Papa Francesco, un fatto storico questo, che ci inorgoglisce particolarmente. Riteniamo fondamentale – ha aggiunto Frangaj – mantenere vivo e tramandare il ricordo di una visita così speciale, che tanto significa per tutti noi”.
Ospite d’onore della serata il Cardinale Ernest Simoni, che giunto appositamente dalla Puglia per l’occasione, ha portato la sua toccante testimonianza, definendo la visita di Sua Santità del 2014 “un vero e proprio dono della grazia divina”, ricordando l’entusiasmo con il quale Papa Francesco è stato accolto da un’Albania in festa. Dieci anni fa, dopo aver ascoltato la sua storia di sopravvissuto alla prigionia e alle fucilazioni durante il periodo del regime comunista, il Santo Padre lo abbracciò e si commosse. “Quel viaggio – ha detto Simoni – ha rappresentato per noi un grande onore e ci ha fatto vivere un’immensa gioia. Una grazia speciale per il nostro popolo. Il Vaticano, nei secoli, è sempre stato vicino al nostro Paese, così come anche l’Italia, che ha accolto circa due milioni di albanesi. Per questo dobbiamo pregare il Signore e ringraziarlo”.
Nella Filmoteca Vaticana era presente Elisa Spiropali, Presidente del Parlamento della Repubblica di Albania, ricevuta precedentemente in udienza privata da Papa Francesco. Nel suo discorso, ha voluto ringraziare tutti presenti per l’amicizia e la vicinanza dimostrata al Paese delle Aquile nel corso della storia: “Grazie alla proiezione di questo film – ha spiegato – oggi siamo in grado di riprovare emozioni forti, sensazioni uniche e una straordinaria ispirazione. Il 21 settembre 2014 è, infatti, un giorno indimenticabile per tutti gli albanesi. Papa Francesco è venuto nel nostro Paese per benedire un popolo sofferente ma sopravvissuto, per valorizzare il dialogo fra le religioni, per dare speranza di fede ai nostri connazionali, già determinati nel cammino verso la democrazia. E’ venuto nella terra di Madre Teresa e dei Martiri, che hanno pagato con la vita la loro lealtà a Cristo, alla Chiesa Cattolica e alla Santa Sede. Per mezzo secolo religione e fede sono state bandite come illegittime e perseguitate nel nostro Paese come mai altrove. Ma sono sopravvissute. E oggi tolleranza, convivenza e armonia religiosa costituiscono un patrimonio storico unico dell’Albania”.
Fra i relatori anche Padre Federico Lombardi, Presidente della Fondazione vaticana “Joseph Ratzinger – Benedetto XVI”, il quale ha ricordato come, dei circa sessanta viaggi effettuati al seguito di tre diversi Pontefici, i due viaggi in Albania restino fra quelli più impressi nella sua memoria. “Mi considero un amico appassionato dell’Albania da molto tempo. Per noi gesuiti questo Paese è sempre stato una terra di impegno appassionato e difficile. Quando entrai nella Compagnia di Gesù – ha ricordato Lombardi – c’erano fra i miei confratelli diversi gesuiti che avevano passato la loro giovinezza in Albania, e poi erano stati espulsi con Il comunismo. Altri erano stati anche nei campi di lavoro e fortunatamente, usciti vivi, erano stati rimandati in Italia. Ecco, mi colpì sempre capire e vedere quanto tutti loro amassero l’Albania, Paese per il quale avrebbero anche sacrificato volentieri la loro vita”.
Mimmo Muolo, del quotidiano “Avvenire” ha ricordato poi quando, anche lui al seguito del Pontefice in visita in Albania, decise in tarda serata di riscrivere completamente il suo articolo per il giornale, dopo aver visto Papa Francesco piangere ascoltando le parole di Ernest Simoni. “Lacrime che avevano un significato assai maggiore di ogni discorso precedentemente pronunciato”, ha spiegato il giornalista.
Ultimo a intervenire è stato il regista de “L’attesa”, Roland Sejko, pellicola che racconta il 21 settembre 2014, giorno in cui Papa Francesco scelse l’Albania come destinazione del suo primo viaggio in Europa, per visitare un popolo che aveva a lungo sofferto le ideologie del passato, “utilizzando” il viaggio del Santo Padre come punto di partenza per fare una analisi sulla dittatura comunista in Albania, dichiaratamente l’unico Paese ateo del mondo, nella sua guerra contro la libertà di pensiero e di fede per imporre la propria dottrina. Nella pellicola, il viaggio del Papa fa da sfondo al racconto storico, che si snoda attraverso riprese suggestive e materiali d’archivio, con la narrazione di due protagonisti: un frate francescano, che ha passato la maggior parte della sua vita nelle carceri comuniste, e una cattedrale, quella di Scutari, che divenne un palazzo dello sport.