In un’atmosfera di profonda cordialità e reciproca stima, l’Ambasciatore Gaetano Cortese ha incontrato oggi l’Ambasciatrice di Romania in Italia, Gabriela Dancău, presso la Residenza romena a Roma.
L’occasione dell’incontro è stata la consegna ufficiale da parte del diplomatico italiano di alcuni esemplari del libro Villa Stolojan – Residenza d’Italia a Bucarest, opera da lui curata e recentemente pubblicata dalla casa editrice Colombo.
Il Volume, parte della prestigiosa collana editoriale dedicata alla valorizzazione delle sedi diplomatiche italiane nel mondo, celebra la residenza italiana a Bucarest come luogo di bellezza, memoria e rappresentanza. Con la sua eleganza sobria e il giardino rigoglioso Villa Stolojan è infatti oggi un simbolo tangibile dell’amicizia tra Roma e Bucarest.

Durante la colazione di oggi, i due Ambasciatori hanno sottolineato gli eccellenti rapporti bilaterali tra Italia e Romania, che nel corso del 2025 sono stati celebrati con eventi e cerimonie di altissimo profilo in entrambi i Paesi, in occasione peraltro del 145° anniversario delle relazioni diplomatiche.
Nel corso dell’incontro, l’Ambasciatore Cortese ha anche illustrato all’Ambasciatrice Dancău i dettagli della presentazione ufficiale del Volume, prevista per lunedì 29 settembre, alle ore 17, presso la Sala “Caduti di Nassiriya” di Palazzo Madama, promossa dal Senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea, che vedrà la partecipazione della stessa Ambasciatrice.
La conferenza offrirà anche una riflessione sul ruolo della diplomazia culturale e sull’importanza di preservare e raccontare le sedi che ospitano la Rappresentanza italiana all’estero.

Con oltre vent’anni di attività editoriale, l’Ambasciatore Gaetano Cortese ha contribuito a far conoscere il valore storico, artistico e simbolico delle Residenze italiane nel mondo, intrecciando architettura, diplomazia e cultura.
L’incontro di oggi, segnato dalla consegna del volume Villa Stolojan, rappresenta non solo un gesto di amicizia, ma anche un tributo alla memoria condivisa e alla visione comune tra Italia e Romania.