Il neo Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti Marco Peronaci, attraverso un videomessaggio, ha voluto rivolgo un caloroso saluto alla numerosa comunità italo americana.
Di seguito proponiamo il testo integrale del discorso del diplomatico, appena insediatosi a Washington,
“È con emozione e onore che assumo l’incarico di Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti d’America. Ringrazio il Presidente della Repubblica e il Governo italiano per la fiducia. Mi impegnerò con tutto me stesso nelle mie nuove funzioni nell’interesse della nostra amata Italia.
Arrivo a Washington in una fase eccezionalmente positiva dei rapporti bilaterali. Con la Dichiarazione congiunta adottata dal Presidente del Consiglio Meloni e dal Presidente Trump lo scorso aprile, è stato tracciato un percorso ambizioso e concreto per approfondire l’alleanza strategica tra i nostri Paesi.
Roma e Washington lavorano fianco a fianco per la pace, la stabilità e la prosperità, unite da un patrimonio di valori e interessi condivisi e da una lunga storia di incontri e feconde relazioni.
Un dialogo costante, scandito anche dai frequenti contatti del Vice Presidente del Consiglio Tajani con il Segretario di Stato Rubio, a testimonianza della profonda sintonia transatlantica.
Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Europa. L’interscambio nel 2024 ha raggiunto la cifra record di circa 140 miliardi di dollari: una solida base su cui continuare a costruire.
Accanto ai settori tradizionali del Made in Italy quali l’automotive, le eccellenze della cucina e del vino italiane [prosecco, prosciutto e parmigiano], la moda e il design, lavorerò per ampliare la collaborazione bilaterale alle aree a più alto contenuto di innovazione e valore aggiunto. Penso ad esempio allo spazio, dove collaboriamo con le più importanti aziende americane e con la NASA per garantire la nostra presenza nelle orbite basse, sulla Luna e su Marte, o alle tecnologie legate alle nuove energie come la fusione nucleare.
L’Italia e il suo sistema delle imprese sono attori cruciali dell’economia americana: gli investimenti italiani ammontano a circa 43 miliardi di dollari, con 6.000 aziende a partecipazione italiana che danno lavoro a quasi 300.000 persone, anche in settori tecnologici di punta.
Nel corso della mia missione, intendo dedicare una forte attenzione al dialogo con i connazionali. Ai moltissimi italiani che vivono e lavorano negli Stati Uniti rendendoci orgogliosi voglio confermare che l’Ambasciata, la rete consolare e tutto il Sistema Italia che qui opera sono al vostro fianco.
Rivolgo un caloroso saluto alla numerosa comunità italo-americana, un ponte fondamentale tra i due Paesi. So di poter contare sul calore e l’affetto degli amici americani, che riflettono il rapporto così speciale che esiste tra Italia e Stati Uniti.
Per molti americani, l’Italia è luogo iconico di arte e bellezza. Sono oltre quattro milioni i turisti americani che ogni anno vengono in visita nel nostro Paese. Ma per moltissimi giovani è anche un centro d’istruzione d’avanguardia: l’Italia è da anni la prima destinazione degli americani che decidono di studiare all’estero.
Gli Stati Uniti ospitano anche una delle più significative comunità di ricercatori italiani – oltre 15.000 – che con il loro impegno quotidiano contribuiscono allo sviluppo scientifico e tecnologico dei nostri Paesi, dalle scienze di base fino a settori di punta come l’intelligenza artificiale, il bio-medicale, le tecnologie quantistiche e lo spazio.
Italia e Stati Uniti affondano le proprie radici negli stessi valori. L’intreccio di vicende storiche e umane ha comportato una commistione nelle arti, nella musica, nel cinema che ha prodotto risultati profondi e formidabili. Dall’architettura della capitale americana, con il Campidoglio, all’impronta che la società americana ha dato al grande cinema italiano, sono innumerevoli le influenze reciproche fra i nostri Paesi e culture.
L’arte contemporanea si è sviluppata proprio grazie a questi contatti. Una vicenda esemplificativa è quella di Fortunato Depero, artista che dall’Italia del futurismo è approdato a New York, dove si è mescolato con le avanguardie americane per poi rientrare nei luoghi di origine. Proprio alla figura di Depero è dedicata una mostra che apriremo il 9 settembre qui in Ambasciata, a fianco di tante altre importanti iniziative di diplomazia culturale che realizzeremo grazie alla rete consolare e agli Istituti di Cultura.
La mia prima visita fuori da Washington sarà – già la prossima settimana – in Texas, dove inaugurerò l’esposizione di statue dell’Antica Roma della Collezione Torlonia, a Fort Worth.
Il valore delle nostre radici da un lato, e la ricerca artistica contemporanea dall’altro saranno i due poli attorno ai quali si articolerà il nostro impegno per raccontare l’Italia negli Stati Uniti.
Il 2026 sarà ricco di appuntamenti importanti, a partire dalle celebrazioni del 250° anniversario della firma della Dichiarazione d’Indipendenza americana. Senza dimenticare le molte opportunità offerte dalla diplomazia dello sport, dai Mondiali di Calcio negli Stati Uniti alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, due anni prima di quelle di Los Angeles nel 2028.
Guardiamo al futuro con fiducia ed energia: insieme sapremo cogliere le nuove opportunità che nascono dai profondi cambiamenti in corso.
Il Presidente del Consiglio Meloni ha di recente osservato che l’Italia e gli Stati Uniti sono “nazioni sorelle”. È con questo spirito che inizio oggi a lavorare, certo di poter contare sul sostegno di tutti voi per sviluppare in modo ottimale il potenziale delle nostre relazioni”.