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“Trump e la nuova percezione degli equilibri mondiali”, l’Editoriale dell’Ambasciatore Bruno Scapini

Redazione by Redazione
7 Dicembre 2025
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“Trump e la nuova percezione degli equilibri mondiali”, l’Editoriale dell’Ambasciatore Bruno Scapini
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di Bruno Scapini

Mai come oggi appare chiaro quanto sia innovativa la linea di politica estera adottata da Donald Trump in vista di realizzare i migliori interessi degli Stati Uniti così abilmente riassunti nel suo noto progetto MAGA. A suggerircelo è proprio il documento, appena rilasciato dall’Amministrazione americana, sulla nuova “Strategia di Sicurezza Nazionale”. 

L’atto di Trump, infatti, segna, dopo poco meno di un anno dal suo secondo insediamento alla Casa Bianca, una svolta decisiva nella percezione dei futuri equilibri di potere nel mondo. Le linee d’azione in esso preconizzate per il futuro, innovando al tradizionale ruolo dell’America, assunto sulle ceneri della II Guerra mondiale, marcherebbero oggi con tutta evidenza un taglio netto col passato producendo una discontinuità nella Storia come vissuta e appresa in questi decenni.

Il documento traccia alcune direttrici fondamentali. Vediamole.

Innanzitutto prende corpo l’idea – già a tratti e a singhiozzi indicata dal “tycoon” – di un disimpegno militare degli USA dall’Europa. L’America non vede più le sue priorità nel considerare il Vecchio Continente quale “first line of defence”, ma piuttosto guarda oltre per focalizzare l’attenzione su scacchiere diverse, dove si anniderebbero, in un futuro quanto mai prossimo, i più alti rischi per la propria sicurezza. Ma attenzione! Si tratterebbe, a ben valutare il piano americano in termini analitici, di una sicurezza non tanto intesa in senso militare – del resto mantenere un primato strategico a scopo di difesa sarebbe per Trump scontato -, bensì economico. Del resto, in un mondo sempre più ristretto per via delle crescenti interrelazioni che lo irretiscono sotto la spinta delle nuove potenze economiche emergenti, la primaria preoccupazione degli Stati Uniti sarebbe il mantenimento di un adeguato sistema di catene di approvvigionamento; e ciò onde assicurarsi la disponibilità di quelle materie prime ritenute indispensabili a garantire idonei livelli di progresso tecnologico e, quindi, di benessere. Ecco allora spiegato il focus che Trump pone sui rapporti con la Cina che, nel documento, non viene rappresentata più come nemico da combattere con le armi, bensì quale “competitore” pronto a realizzare il grande sorpasso in termini di sviluppo economico entro il prossimo decennio.

La seconda direttrice che si rileva con tutta evidenza nel documento adottato da Trump sarebbe poi il recupero del dialogo strategico con la Russia.

L’esistenza di una intesa sotterranea con Mosca, che avrebbe guidato con mosse alterne il processo di “rapprochement” già da tempo avviato, troverebbe ora nella nuova strategia di sicurezza un’ampia conferma. La Russia serve all’America di Trump non solo per stabilire forme e strumenti di cooperazione per lo sfruttamento delle risorse dell’Artico e della stessa Siberia – altrimenti irraggiungibili in un clima di tensione tra i due Paesi -, ma anche in vista di realizzare grandi progettualità trasportazionali fino a spingersi a immaginare corridoi e ponti che, cavalcando lo Stretto di Bering (dove la distanza tra le coste dei due Paesi è di appena 8 miglia) possano, in una visione unificante del globo, collegare direttamente l’Asia con le Americhe.

Se questi risultano essere i tracciati regolatori della futura politica estera americana, diventa allora chiara anche la ragione che spingerebbe oggi il Presidente ad accelerare il processo negoziale sull’Ucraina. Trump ha un assoluto bisogno di concludere la pace tra Mosca e Kiev quanto prima. La ragione? Perché la ripresa del dialogo fiduciario con il Cremlino è la pre-condizione indispensabile per riorientare gli interessi strategici di Washington verso altri quadranti del Pianeta ritenuti prioritari. Non solo; ma ci sarebbe anche un altro nodo che Trump dovrebbe risolvere prima di consentirsi la libertà di guardare altrove: disimpegnarsi militarmente dall’Europa senza tuttavia lasciare un vuoto militare con i conseguenti rischi che potrebbero derivare per la difesa del continente. Anche qui Trump mostra di avere fretta di raggiungere il suo obiettivo. E incalza le leadership europee affinché queste raggiungano quanto prima l’autosufficienza difensiva – auspicabilmente entro il suo mandato – quale premessa per un disimpegno militare dal continente che sgraverebbe l’America dall’onere finora sopportato.

Ma c’è ancora una terza direttrice ravvisabile nel documento strategico americano: l’assunzione da parte di Washington di una condotta flessibile nella gestione dei rapporti con le altre potenze.

L’America di Trump intenderebbe porre fine al ruolo di “gendarme del mondo” fino ad oggi svolto. La nuova America preconizzata dal documento è, infatti, improntata non al cieco uso delle armi, bensì, e più pragmaticamente, a un “realismo commerciale” inteso come chiave di progresso e di benessere.  Trump rifiuta così l’interventismo militare e opta preferibilmente per metodi suggeriti dal “soft power” e, soprattutto, da una cooperazione negoziata. Ma è all’Europa che il Presidente indirizza le accuse più gravi. Erigendosi da vero demiurgo per i destini del mondo, Trump vede nell’Europa di oggi il “malato” dell’Occidente e nella prognosi il profilarsi di una inarrestabile decadenza come civiltà.  Così, convinto dei nefasti pronostici, la “invita” addirittura a restituire ai suoi popoli quella sovranità che essi avrebbero perduto a causa di una malagestione da parte delle istituzioni di Bruxelles. L’Europa, agli occhi di Trump, perderebbe dunque di credibilità e affidabilità, qual vittima delle sue false ideologie e prigioniera di visioni sofistiche e di inutili paralogismi che ne impedirebbero l’emancipazione dei cittadini.

Per concludere, il merito del documento non si limiterebbe a indicare le prossime linee di tendenza della politica americana, ma si estenderebbe oltre, fin quasi a voler prefigurare un invito all’Europa a ripensare i propri rapporti con riguardo ai suoi cittadini. Un atto dovuto, sarebbe questo per Trump,  al fine di ristabilire quel collegamento di rappresentatività democratica tra istituzioni politiche e società civile che i popoli europei avrebbero perso a causa di un immaturo, quanto improduttivo, trasferimento di sovranità dai singoli Paesi agli organi comunitari di Bruxelles. Un trasferimento conseguito con falsi espedienti e con l’inganno, e sotto il velo di una altrettanto falsa idea di democrazia inducendo a credere, erroneamente, che la libertà del singolo cittadino possa essere meglio realizzata consacrando la sovranità di un popolo europeo che ancora non esiste.

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Comments 6

  1. GIANFRANCO CANESTRINI says:
    1 settimana ago

    Trump, senza mezzi termini ha individuato perfettamente i mali di questa Europa, che in particolare ha demolito, oltre che la democrazia, le peculiarità produttive in tutti i settori oltre a quelle scientifiche e culturali, con la sostanziale convivenza di Sinistra in primis e Destra attualmente al potere, in particolare con la Meloni che ha messo economicamente in ginocchio l’Italia, finanziando spudoratamente il Nazista Zelensky, con l’avvallo dell’egregio? Presidente Mattarella e con il Ministro Schillaci che porta avanti tutte le dimostrate ASSOLUTAMENTE DANNOSE VACCINAZIONI soprattutto per Bambini e Donne Incinte, negli Stati Uniti ora assolutamente proibite!!!!
    Il Popolo Italiano risorgerà soltanto riportando in Italia la Sovranità Nazionale!!!
    Che Dio a mezzo di Trump ci aiuti!!!

    Rispondi
  2. GIANFRANCO CANESTRINI says:
    1 settimana ago

    Trump, senza mezzi termini ha individuato perfettamente i mali di questa Europa, che in particolare ha demolito, oltre che la democrazia, le peculiarità produttive in tutti i settori oltre a quelle scientifiche e culturali, con la sostanziale convivenza di Sinistra in primis e Destra attualmente al potere, in particolare con la Meloni che ha messo economicamente in ginocchio l’Italia, finanziando spudoratamente il Nazista Zelensky, con l’avvallo dell’egregio? Presidente Mattarella e con il Ministro Schillaci che porta avanti tutte le dimostrate ASSOLUTAMENTE DANNOSE VACCINAZIONI soprattutto per Bambini e Donne Incinte, negli Stati Uniti ora assolutamente proibite!!!!
    Il Popolo Italiano risorgerà soltanto riportando in Italia la Sovranità Nazionale!!!
    Che Dio a mezzo di Trump ci aiuti!!!

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  3. Rita Mascialino says:
    7 giorni ago

    Sono a sfavore dell’Unione Europea, che considero una riedizione dell’Impero o come si dice in tedesco: del Reich. Sono d’accordo con Trump, magari si potesse evitare il quarto Impero o, detto sempre in tedesco, Reich, che ognuno sia padrone a casa propria. Solo che in Italia la Sinistra ha dimostrato ormai per sempre di non essere un buon padrone a casa propria e per altro la Sinistra sorge come internazionalista, anche questo va evitato assolutamente. Ma mentre gli americani riusciranno nel loro intento, noi con la Germana che non ha visto l’ora di riarmarsi fino ai denti, abbiamo poche speranze. Io sono un idealista, per cui mi piacciono le idee di Trump come le presentano Lei Scapini e la Sovranità Popolare, mettiamola così, ma l’Italia non è l’America e non ho fiducia negli italiani, anch’essi amanti di Imperi Romani e via dicendo. Trump aspira a una globalizzazione a tre, Stati Uniti, Russia e Cina, con ciascun popolo con le sue Leggi etc. La gara di tutti per il meglio di tutti. Bell’ideale! Grazie del Suo articolo! Rita Mascialino

    Rispondi
  4. Ottavio Caruso says:
    7 giorni ago

    Egregi Sigg.ri Canestrini e Mascialino, potete tranquillamente trasferirvi nella pacifica Russia. Serve carne da macello per l’esercito russo contro la cattivissima Unione Europea. Das Visania.

    Rispondi
  5. Daruo says:
    6 giorni ago

    Purtroppo molto reale la situazione ma, come sempre, conviene voltarsi dall,altra parte

    Rispondi
  6. Christian Caiumi says:
    4 giorni ago

    Purtroppo la UE che vediamo oggi ammorbare l’Euroa, è di fatto una creatura americana, progettata negli anni 50 e poi realizzata nel tempo.
    Per quanto siano completamente condivisibili le ragioni di Trump, l’origine di questa situazione è da ricercarsi proprio nel comportamento USA. E’ perciò assai difficile immaginare uno smantellamento della UE senza un intervento diretto o comunque decisivo degli USA a riguardo.

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