A Tropea, emozionante e solenne cerimonia di conferimento della Cittadinanza Onoraria post mortem a S. E. l’Ambasciatore d’Italia Francesco Paolo Fulci, personalità di spicco del Novecento per la sua insuperabile levatura di diplomatico, definita “leggendaria” dall’ex Segretaria di Stato americana e Ambasciatrice Madeleine Albright.
Francesco Paolo Fulci, scomparso lo scorso gennaio, all’età di 91 anni, ha trascorso numerosi giorni a Tropea a cui lo legavano le importanti vicende familiari del passato che nel 1999 indussero a realizzare il gemellaggio tra Tropea e Santa Lucia Del Mela, cittadina siciliana anch’essa collegata alla Famiglia Fulci.
Secondo la testimonianza del conte Antonino Scrugli, infatti, i Fulci giunsero da noi ai primi del Trecento, nel Cinquecento Tommaso Fulci sposò una Scrugli, famiglia tra le più in vista che amministrava la città nell’Antico Sedile, Fabio, suo fratello, affascinato dagli ideali di libertà, aderì alla congiura di Tommaso Campanella, venendo ucciso dagli Spagnoli, a soli 22 anni, mentre il fratello Orazio, illustre medico, dopo aver vissuto per un periodo a Santa Lucia Del Mela, ritornò a Tropea, dove era in atto l’esperienza straordinaria dei fratelli Vianeo, antesignani della rinoplastica, venendo accolto nell’Antico Sedile in rappresentanza dei medici.
Questi avvincenti accadimenti sono stati magistralmente illustrati, nel convegno che ha accompagnato la cerimonia, dai professori Francesco Campennì e Ludovico Fulci.
Nel corso della manifestazione si è ascoltata anche la sentita testimonianza del Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Ettore Sequi e dell’Ambasciatore d’Italia in Turchia Giorgio Marrapodi.
Presente alla cerimonia, in rappresentanza della famiglia, il figlio Sebastiano, assieme alla moglie, anche lui eccellente diplomatico, che, visibilmente emozionato, ha ricevuto l’opera del Maestro Michele Affidato, raffigurante l’Isola, che identifica la Cittadinanza d’Onore, ed ha espresso la gioia di ricevere il riconoscimento da Tropea, città bellissima e amatissima dal padre.
Si riporta integralmente, di seguito, parte della motivazione dell’attribuzione della Cittadinanza e si confida nell’appropriazione di tale eccezionale figura che, per i suoi legami affettivi con Tropea, ha profondamente onorato e arricchito la nostra comunità.
“(…) L’ammirazione nei confronti dell’Ambasciatore delle grandi battaglie Onu è immensa, la grandezza dell’Uomo è eccezionale e come tale degna di essere additata quale esempio e riferimento a tutti noi oltre che alle giovani generazioni.
Al di là dei grandi meriti conquistati sul campo colpisce la sua classe, il suo rispetto per l’altro, l’acume e l’umiltà del Servitore dello Stato che contrasta ogni forma di strapotere e di arroganza, l’orgoglio d’Italiano che supera le derive sterili dell’autoflagellazione e dell’autocompiacimento riconoscendo il bisogno di impegnarsi con disciplina, perseveranza e preparazione, per costruire ogni giorno il futuro del Paese.
Emoziona la sua vicinanza ai popoli più bisognosi d’attenzione perché fuori dalle grandi sfere del potere e il suo desiderio di combattere le povertà.
Affascina, altresì, il suo legame con Tropea che non è marginale coinvolgendo i vincoli familiari e il valore indiscutibile dei suoi congiunti che s’impegnarono nel governo cittadino e maturarono sogni di libertà così grandi da comportare il sacrificio della vita.
Conferendo la Cittadinanza Onoraria di Tropea alla memoria di Francesco Paolo Fulci si vogliono additare alla comunità i valori che lo hanno sempre contraddistinto e si desidera recuperare una pagina importante della nostra storia restituendola alla memoria comune quale segno di un passato glorioso da onorare costruendo un presente e un futuro che possano suscitare altrettanta ammirazione nei Tropeani che verranno. Giovanni Macrì Sindaco di Tropea”.