“Forti sospetti” di irregolarità nell’appalto per la nuova Accademia diplomatica europea. Abbastanza forti da far scattare un’operazione che colpisce il cuore della diplomazia comunitaria, portando nella rete della giustizia tre italiani: l’ex Alta rappresentante dell’Ue, Federica Mogherini, l’ambasciatore Stefano Sannino e il dirigente del Collegio d’Europa Cesare Zegretti.
Intorno alle 7.30 una decina di agenti in borghese ha varcato la soglia del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), il ‘ministero degli Esteri’ dell’Ue, a pochi passi dal più celebre Berlaymont, sequestrando documenti e supporti informatici. Altre squadre, in parallelo, passavano al setaccio alcune abitazioni private mentre, un centinaio di chilometri più a nord, venivano controllate le aule del Collegio d’Europa.
Poi i fermi, scattati tutti nella capitale delle istituzioni Ue in uno stretto coordinamento tra la procura europea (Eppo), l’ufficio anti-frode (Olaf) e la polizia federale delle Fiandre occidentali. Per ora nessuna imputazione: Mogherini, Sannino e Zegretti restano sotto interrogatorio, in attesa che il giudice istruttore decida – entro 48 ore – se convalidare i fermi.

