In occasione della Canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, che avrà luogo domenica, il 22 ottobre si terrà una conferenza stampa a Montecitorio, in programma alle ore 16 presso la Sala Stampa in Via della Missione 4.
Obiettivo della stessa è presentare la figura del nuovo Santo e fornire una panoramica sulla situazione attuale dei popoli indigeni in Brasile, in particolare in Amazzonia, dove peraltro è avvenuto il miracolo in favore dell’indigeno Sorino Yanomami, aggredito e gravemente ferito da un giaguaro il 7 febbraio 1996, che poi recuperò completamente la salute grazie all’intercessione del Beato Giuseppe Allamano.
Nell’occasione interverranno i deputati Fabio Porta e Angelo Bonelli e l’Ambasciatore del Brasile in Italia Renato Mosca De Souza. Fra gli invitati il Cardinale Leonardo Ulrich Steiner, Arcivescovo di Manaus (Amazzonia) – Brasile, e Presidente del Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), Júlio Ye’kwana, Presidente dell’Associazione Wanasseduume Ye’kwana (SEDUUME) e leader indigeno del Territorio Yanomami nello Stato di Roraima, Padre Corrado Dalmonego, missionario della Consolata, antropologo con il Popolo Yanomami a Roraima e Luis Ventura, Segretario esecutivo del Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), in collegamento direttamente dal Brasile e Mons. Roque Paloschi, Arcivescovo di Porto Velho (Rondonia), ex Presidente CIMI. A moderare l’incontro sarà Daniela Marrani, Prof.ssa di Diritto Internazionale nell’Università di Salerno.
“Il miracolo compiuto nella foresta Amazzonica per intercessione del Beato Giuseppe Allamano – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori – conferma come Dio guarda con una speciale predilezione tutti i popoli del mondo e rafforza il carisma lasciato dal Fondatore in eredità ai suoi missionari e missionarie inviati in missione ad gentes che, per questo, hanno fatto una opzione preferenziale per i popoli indigeni perché abbiano una vita piena. Dio – prosegue il testo – attraverso questo “segno dei tempi” ci indica la via del prenderci cura, del rispetto e della tutela della vita come ha giustamente sottolineato il Sinodo per l’Amazzonia nel 2019 e l’Esortazione Apostolica post-sinodale “Querida Amazonia” del Santo Padre Francesco nel 2020. Il mondo non può, quindi, ignorare i popoli indigeni, in particolare il popolo Yanomami le cui comunità continuano a subire violenze e atrocità, a causa dell’invasione delle terre nel proprio territorio da parte di fautori di attività minerarie illegali, traffico di armi, droga e tratta di persone. Tutto questo sta generando una crisi umanitaria e sanitaria. Nonostante l’attuale governo abbia dichiarato l’emergenza sanitaria e stia affrontando l’invasione illegale della Terra Indigena Yanomami, che da anni minacciano la vita della popolazione e della foresta, ancora permane la crisi umanitaria. Leggi proposte dai politici minano anche la tutela dei diritti fondamentali e irrinunciabili dei popoli indigeni del Brasile. Guidata dai vescovi la Chiesa cattolica in Amazzonia è impegnata nella causa delle popolazioni indigene. Presenti a Roraima dal 1948, i missionari e le missionarie della Consolata hanno contribuito a rafforzare un modello di missione basata sul rispetto e il dialogo, nella difesa della vita, della cultura, del territorio e della foresta. La canonizzazione di Giuseppe Allamano – si legge infine nella nota – conferma la validità di questa missione e ci incoraggia a proseguire su questa strada”.