di Gabriela Dancău, Ambasciatore straordinario e plenipotenziario di Romania presso la Repubblica Italiana, Malta e San Marino
L’anno 2024 è iniziato con un intenso sforzo per finalizzare la Dichiarazione congiunta sullo sviluppo del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia, altri otto documenti bilaterali, nonché i dettagli logistici, essenziali per l’organizzazione del Vertice intergovernativo Romania-Italia. Lo storico incontro tra i Primi Ministri Marcel Ciolacu e Giorgia Meloni, accompagnati dai Vice Primi Ministri e dai Ministri degli Affari Esteri, dell’Interno, della Difesa, dei Trasporti, dell’Economia e dell’Energia, si è tenuto il 15 febbraio 2024 nella prestigiosa Villa Pamphilj nel centro di Roma, a distanza di 13 anni dal precedente, e rappresenta una pietra miliare nelle relazioni bilaterali tra la Romania e l’Italia, aprendo un nuovo capitolo della cooperazione tra i nostri Paesi caratterizzato da un maggiore dinamismo.
Questo Vertice intergovernativo è stato il primo ad essere ospitato dal governo italiano guidato da Giorgia Meloni, con una maggiore visibilità nell’anno di presidenza italiana del G7, e il formato stesso dell’incontro ha dimostrato la profondità e la ricchezza del nostro partenariato strategico.
L’impulso che questo vertice dà alle relazioni bilaterali, altrimenti privilegiate, grazie al Partenariato Strategico Consolidato e agli scambi economici record di oltre 20 miliardi di euro, è destinato ad essere uno storico. La scelta di questo aggettivo è pienamente giustificata dal livello di risposte che l’attuale contesto globale aspetta dalle democrazie europee, un contesto caratterizzato dall’aggressione russa all’Ucraina, dal conflitto in Medio Oriente, dall’inasprimento della competizione geopolitica e dall’insicurezza delle linee di approvvigionamento tra Asia ed Europa.
Nel caso della Romania e dell’Italia, i governi dei due Paesi, la diplomazia e i ministeri competenti hanno individuato le migliori formule di cooperazione in una serie di settori di grande attualità (affari esteri ed europei, difesa, sicurezza informatica, protezione civile, cooperazione di polizia, formazione della pubblica amministrazione, PMI, turismo) e le hanno formalizzate in tale occasione con la firma di documenti bilaterali – la Dichiarazione sul Partenariato Strategico Consolidato, memorandum e lettere di intenti.
Uno dei momenti più pragmatici a margine del vertice è stata l’organizzazione da parte del MAECI, dell’ICE e dell’Ambasciata di Romania a Roma del Forum Economico Romania-Italia, a cui hanno partecipato circa 300 rappresentanti di aziende italiane e romene, una vetrina economica in cui le autorità romene hanno ribadito i vantaggi di scegliere la Romania come destinazione per affari e investimenti, fornendo importanti informazioni sull’economia romena ed esponendo i progetti prioritari per le infrastrutture romene nei prossimi 10 anni, rispettivamente la posizione strategica della Romania nel processo di ricostruzione dell’Ucraina.
La presenza di tante importanti aziende dei due Paesi ha dimostrato l’interesse reciproco a lavorare insieme, individuando nuove opportunità e progetti di collaborazione sia nei due mercati che nei Paesi terzi. Vale la pena sottolineare che Nuclearelectrica ha firmato un importante Memorandum d’intesa con Ansaldo Nucleare e SACE per portare avanti lo sviluppo e il finanziamento del rinnovamento dei reattori di Cernavodă, progetti strategici con un impatto significativo sulla sicurezza energetica della Romania e sugli obiettivi di decarbonizzazione, con una linea di finanziamento aperta fino a 2 miliardi di euro.
Il Mar Nero è oggi uno dei principali punti di interesse sulla mappa della sicurezza globale a causa dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. La sicurezza nel Mar Nero è vitale non solo per la Romania e i Paesi che vi si affacciano, ma è una componente importante sia della sicurezza euro-atlantica sia della sicurezza alimentare internazionale. Allo stesso tempo, lo sfruttamento del gas naturale del Mar Nero, anche con il supporto dell’azienda italiana Saipem coinvolta nel progetto Neptun Deep, permetterà al nostro Paese di diventare il più grande produttore di gas dell’Unione Europea. Sui grandi temi della sicurezza, come la situazione in Ucraina o la garanzia di stabilità della Repubblica di Moldova, l’Italia si è impegnata a metterli in cima all’agenda della sua Presidenza del G7 Select Club. In termini di coordinamento della politica estera, le diplomazie dei due Paesi mirano anche a tenere consultazioni regolari su questioni di attualità, come gli sviluppi nei Balcani o nel continente africano. Il quadro fornito dal dialogo privilegiato ci offre molteplici opportunità di collaborazione.
In occasione del Vertice intergovernativo Romania-Italia, un tema importante è stato quello della comunità romena residente in Italia. Rispetto alle sfide di oltre un decennio fa, l’incontro tra i due Primi Ministri è stato l’occasione per esprimere apprezzamento per l’ottimo livello di integrazione della comunità, sempre attiva, che contribuisce in maniera importante al PIL italiano. Allo stesso tempo, è un segno che la maturazione della comunità romena e le sue relazioni con la società ospitante possono entrare in una nuova fase, a condizione che assuma un ruolo più visibile e sostanziale. Naturalmente, in diplomazia non possiamo lasciare le cose in balìa del caso, poiché la nostra inazione può tradursi automaticamente in uno spazio lasciato ad altri attori internazionali. I legami storici, culturali, economici e umani con l’Italia sono così importanti che l’attività politica e diplomatica è obbligata ad aprire “porte” e ricavare un terreno fertile per l’attuazione degli impegni assunti e l’individuazione di nuove opportunità e forme di cooperazione che producano risultati a beneficio delle nostre società e dei nostri cittadini.