Per celebrare la creazione a Cardinale nel Concistoro del 7 dicembre di S.E. Mons. Tarcisio Isao Kikuchi, Arcivescovo di Tokyo e Presidente di Caritas Internationalis, a Roma, nell’elegante Residenza dell’Ambasciatore del Giappone Akira Chiba, si è tenuto un ricevimento solenne, alla presenza di una nutrita rappresentanza di diplomatici accreditati presso la Santa Sede, Autorità religiose ed esponenti della Comunità nipponica in Italia.
Dopo il discorso di benvenuto dell’Ambasciatore Chiba, che nelle sue parole ha voluto sottolineare l’importanza per la Chiesa cattolica giapponese della nomina di un secondo Cardinale da parte di Papa Francesco, il settimo in assoluto nella storia del Paese, il neo porporato ha ringraziato tutti gli intervenuti “in particolare – ha detto – l’Ambasciatore Chiba, sempre presente e di ausilio con la sua Missione a Roma”. Mons. Tarcisio Isao Kikuchi ha ripercorso poi i passaggi fondamentali per la Chiesa cattolica in Giappone, a partire dalla visita a metà ‘500 di San Francesco Saverio “il primo a portare il vangelo di Gesù Cristo nel Paese asiatico e a costruire così le solida fondamenta della Chiesa nipponica”, menzionando poi il viaggio successivo nel 1585 di una delegazione Tenshō “che ebbe udienza dal Papa, e della quale l’anno prossimo ricorre il 440.imo Anniversario”, e ricordando infine “il sangue versato dai martiri a difesa della fede, durante gli anni del proibizionismo”.
“La Chiesa cattolica nel nostra Paese – ha commentato Mons. Tarcisio Isao Kikuchi – rappresenta una minoranza assoluta nell’attuale società, eppure il Papa ha deciso di avere due Cardinali in questa piccola Comunità dell’estremo oriente. Ritengo – ha sottolineato il neo Cardinale – che la mia nomina, che si aggiunge a quella di Mons Maeda, sia il frutto della stima e della speranza per la Chiesa giapponese, più che verso la mia persona. Una Chiesa che ha resistito nei secoli a persecuzioni e martirii, e che oggi registra 400.000 cattolici giapponesi, numero che, con l’aggiunta degli stranieri credenti nel Paese, arriva a un milione di appartenenti alla nostra fede. Oggi, costruire una comunità ecclesiale con contesti culturali diversi è un compito importante di tutta la Chiesa”. Prima di congedarsi l’alto prelato ha ribadito poi “l’importanza di sostenere la pace e costruire un mondo più giusto e senza armi”.
Il ricevimento è stato impreziosito dalla partecipazione del Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede, Paul Richard Gallagher.“Non sono stupito della decisione del Papa di elevare a Cardinale l’arcivescovo di Tokyo Kikuchi – ha detto nel suo discorso l’Arcivescovo -, perché ho sempre apprezzato la sua visione della Chiesa, anche nel suo ruolo di Presidente di Caritas Internationalis. Ritengo che il segreto del suo successo sia proprio legato alla sua visione universale e a un’innata ispirazione che lo ha accompagnato sempre nel suo percorso di fede, anche negli anni in cui si trovava in Ghana”.
A salutare la creazione a Cardinale di Tarcisio Isao Kikuchi sono intervenuti poi il Cardinale giapponese Thomas Aquino Manyo Maeda e il Cardinale Arthur Roche, Prefetto del Culto Divino, che ha benedetto il ricevimento che si è tenuto nelle sale e nel giardino della Residenza dell’Ambasciatore Chiba, dove i selezionati ospiti hanno potuto degustare deliziosi piatti tipici della tradizione giapponese, brindando al neo Cardinale con dell’ottimo sakè, e ricevendo dei doni in regalo, in ricordo di una giornata speciale per la Chiesa nipponica, organizzata dalla sede diplomatica accreditata in Vaticano in collaborazione con l’Arcidiocesi di Tokyo.