“Oggi, al Question Time in Commissione Esteri, assieme ai Colleghi del PD eletti all’estero, ho presentato una interrogazione a risposta immediata nella quale ho chiesto al Governo di affrontare il problema dello status giuridico-contrattuale degli impiegati assunti localmente nelle sedi estere del MAECI, a partire dal caso di quelli che lavorano presso la rete diplomatico-consolare italiana in Thailandia, non assicurati per vecchiaia, invalidità e superstiti, in quanto tale copertura assicurativa non è prevista dalla normativa locale”: è quanto si legge in una nota diffusa in serata dal parlamentare Fabio Porta, che prosegue, “in tale contesto ho colto l’occasione per chiedere una revisione della disciplina dei dipendenti a contratto, di una vera e propria riforma che permetta a questa categoria di lavoratori, che ormai è diventata prevalente nelle nostre strutture diplomatico-consolari, stipendi e diritti previdenziali ed assicurativi adeguati e pari ai diritti degli altri lavoratori attualmente in servizio nel nostro Paese.
In particolare – prosegue Porta – nell’interrogazione abbiamo chiesto al Governo se ritenga di intervenire sulla disciplina in materia di dipendenti del MAECI impiegati a contratto sulla base delle disposizioni vigenti a livello locale attraverso una riforma strutturale improntata alla salvaguardia dei diritti inderogabili dei lavoratori”.
Il Sottosegretario del Maeci, On. Giorgio Silli, nell’occasione, ha ricordato la normativa in materia e ha evidenziato l’impegno del MAECI per risolvere il problema legato ai quattro dipendenti non italiani presenti in Thailandia. Inoltre, ha ricordato che tutto il personale a contratto presso le sedi estere è oggetto della massima attenzione da parte dell’Amministrazione.
“Da parte mia – conclude Porta – ho preso atto dello stato della situazione con interventi a macchia di leopardo che conferma la necessità di ragionare, anche con il coinvolgimento delle forze sociali, su meccanismi permanenti ed omogenei che adeguino i salari e gli status previdenziali dei dipendenti a contratto sia di cittadinanza italiana che stranieri”.