“In questi tempi difficili, tutti siamo chiamati a rifiutare la logica della violenza e della discordia, per abbracciare quella dell’incontro, dell’amicizia e della collaborazione nella ricerca del bene comune”: lo ha detto Papa Francesco alla Delegazione proveniente dall’Albania guidata da Haxhi Baba Edmond Brahimaj, leader dei musulmani Bektashi di Tirana che, accompagnato dall’Ambasciatrice albanese presso la Santa Sede, S.E. Majlinda Frangaj, è stato ricevuto questa mattina dal Pontefice, nella Sala della Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.
Di seguito il testo integrale del saluto di Papa Francesco:
Caro fratello, Haxhi Baba Edmond Brahimaj,
Eccellenze,
cari amici,
do un cordiale benvenuto a questa distinta Delegazione proveniente dall’Albania, e in particolare dalla Comunità Bektashi, e ringrazio il Dicastero per il Dialogo Interreligioso per aver reso possibile questo incontro. Ogni volta che dei leader religiosi si riuniscono in spirito di mutua stima e si impegnano in favore della cultura dell’incontro, attraverso il dialogo, la comprensione reciproca e la cooperazione, si rinnova e si conferma la nostra speranza in un mondo migliore e più giusto. Quanto il nostro tempo ha bisogno di tale speranza!
Le relazioni di amicizia tra la Chiesa Cattolica, l’Albania e la Comunità Bektashi sono un bene per tutti noi, e nutro la fiducia che questi legami si rafforzeranno sempre più a servizio della fraternità e della convivenza pacifica tra i popoli. In questi tempi difficili, tutti siamo chiamati a rifiutare la logica della violenza e della discordia, per abbracciare quella dell’incontro, dell’amicizia e della collaborazione nella ricerca del bene comune. Di fatto, le nostre convinzioni religiose ci aiutano ad abbracciare più chiaramente questi valori fondamentali, propri della nostra comune umanità, «permettendo all’insieme delle diverse voci di formare un nobile e armonico canto» (Lett. enc. Fratelli tutti, 283).
In proposito, penso con gratitudine ai molti momenti di incontro fraterno che hanno avuto luogo tra la comunità Bektashi e la Chiesa Cattolica, come la Preghiera per la pace nei Balcani del 1993 e la Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace di Assisi del 2011. L’inaugurazione del Tempio Bektashi di Tirana, nel 2015, è stata un momento particolarmente fecondo di vicinanza e amicizia. Sono convinto che la Comunità Bektashi, assieme agli altri musulmani, ai cristiani e a tutti gli altri credenti presenti in Albania, possa servire da ponte di riconciliazione e arricchimento reciproco non solo all’interno del vostro Paese, ma anche tra Oriente e Occidente. Nonostante le sfide del presente, il dialogo interreligioso ha un ruolo unico nella costruzione di un futuro di riconciliazione, giustizia e pace che i popoli del mondo, e specialmente i giovani, tanto ardentemente desiderano.
Cari amici, vi assicuro le mie preghiere e la mia benedizione per il vostro importante lavoro e per tutto l’amato Popolo albanese. E chiedo anche a voi, per favore, di pregare per me. Grazie.