Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia, ha insignito il Signor Fulvio Abbate del titolo di Officier des Arts et des Lettres (Ufficiale nell’Ordine delle Arti e delle Lettere), a nome della Ministra della Cultura, nel corso di una cerimonia che si è svolta venerdì 7 luglio, a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia.
L’Ambasciatore ha ripercorso la carriera eccezionale di un uomo di lettere particolarmente prolifico, tra romanzi, saggi, documenti, pamphlet e contributi proficui alla stampa, già ampiamente riconosciuto. L’Ambasciatore si è soffermato anche e soprattutto sui legami stretti con la Francia e la cultura francese dell’intellettuale di origine siciliana, figlio di un’insegnante di lingua e letteratura francese, e che si è laureato in filosofia con una tesi intitolata “Louis-Ferdinand Céline et l’Apocalypse”.
L’Ambasciatore ha sottolineato come la letteratura francese abbia sempre occupato un posto particolare nell’opera dello scrittore che dialoga con i maggiori esponenti della scena intellettuale francese del dopoguerra, in particolare con Albert Camus. In effetti, già nel 1997, e poi nuovamente nel 2020, Fulvio Abbate ha proposto una versione personale del romanzo mondialmente riconosciuto “La peste” pubblicando “La peste nuova” e testimoniando dell’attualità del pensiero camusiano attraverso i decenni. Christian Masset ha ricordato che l’expertise di Fulvio Abbate non si limita all’ambito letterario, descrivendo anche il suo contributo in quanto critico d’arte e collaboratore di diverse riviste e testate specializzate, e la sua conoscenza delle avant-garde, citando in particolare il suo lavoro sul pittore e artista concettuale Yves Klein.
Christian Masset ha infine ricordato che la francofilia di Fulvio Abbate si esprime in tanti e vari altri modi. Ha coltivato e coltiva preziose e reciprocamente proficue amicizie con intellettuali, artisti e poeti francesi. L’Ambasciatore ha voluto segnalare vari volumi dell’autore italiano che meriterebbero di essere tradotti in francese, tra i quali la prima opera pubblicata, ovvero “Zero Maggio a Palermo” (1990), oltre a “Dopo l’estate” (1995), “Il ministro anarchico” (2004), “Quando c’era Pasolini” (2022) e “Lo Stemma” (2023).
Christian Masset ha concluso concedendosi l’espressione di un giudizio personale, menzionando “Intanto anche dicembre è passato”, quale ”stupendo romanzo di formazione”, in cui lo scrittore insignito dipinge il suo rapporto con Parigi e la Francia, risalendo alle origini di questo affetto per il Paese d’Oltralpe.