Nella giornata di giovedì 4 ottobre il sindaco di Orvieto ha ricevuto in Comune Tserendorj Narantungalag, Ambasciatrice della Mongolia in Italia. La diplomatica è stata accompagnata dagli organizzatori del Triplo Sound Festival, manifestazione di cui è ospite e che è gemellata in questa prima edizione con il PlayTime Festival di Ulaanbaatar. Presenti anche gli organizzatori dell’evento che si svolge a luglio nella capitale mongola.
Nell’incontro si è discusso delle relazioni diplomatiche che Italia e Mongolia intrattengono da 55 anni, dei possibili scambi tra il Paese asiatico e la città di Orvieto in virtù dei legami stretti tra i due eventi musicali. In ricordo della visita a Orvieto all’Ambasciatrice è stato donato, oltre allo stemma del Comune, un oggetto in ceramica, una delle eccellenze della tradizione cittadina. Tserendorj Narantungalag ha avuto poi modo di visitare il Duomo, grazie alla ospitalità dell’Opera, e nel pomeriggio ha aperto uno degli appuntamenti principali della prima giornata del Triplo Sound Festival che si svolge al Palazzo del Capitano del Popolo fino al 6 ottobre.
“Ringrazio di cuore il sindaco e gli organizzatori – ha detto la diplomatica – per avermi invitato all’evento che è sia musicale-artistico che socio-economico. Questo festival mira a creare esperienze e connessioni più profonde tra artisti musicali, viaggiatori e comunità locali e implementare progetti per mitigare l’impatto ambientale, promuovere lo sviluppo sociale ed economico. Le sue tre dimensioni principali: musica, sostenibilità e territorio caratterizzano la vivacità, l’eccellenza, la differenza e la dimensione di questo festival e questo gli darà, ne sono certa, un lungo percorso nel futuro. Ringrazio gli organizzatori del festival per aver invitato la Mongolia, un paese lontano ma vicino nella musica. Sono felice di vedere i miei connazionali tra voi venire a esprimere l’ammirazione universale per l’arte e la musica. Come gli italiani, i mongoli ammirano la musica e le immense steppe offrono loro una formidabile capacità canora. I tenori e i baritoni mongoli eccellono sui palcoscenici italiani e internazionali della musica classica. Gli scambi culturali e artistici tra Mongolia e Italia – ha aggiunto – hanno radici antiche, ma con l’apertura della Mongolia verso la democrazia e un’economia di mercato, i nostri legami si sono intensificati, come dimostra la presenza della Mongolia tra voi oggi. Da oltre 20 anni, il Mongolian Playtime Festival è uno degli eventi musicali estivi dei mongoli e ha già assunto una dimensione internazionale. In particolare i nostri giovani amano questo festival, una grande opportunità per esprimere la loro libertà, i loro diritti e le loro aspirazioni. Questa partnership tra i nostri due festival contribuisce in modo sostenibile agli scambi culturali tra i nostri due Paesi“.