“Il Consolato italiano di Houston è impegnato ogni giorno a soddisfare le richieste dei nostri connazionali, con i quali cerco, nei limiti del possibile, di avere un rapporto anche personale, perché il valore più importante resta la persona e il senso di comunità che si costruisce insieme quotidianamente”: diplomatico italiano con 25 anni di esperienza in vari settori delle relazioni internazionali, Mauro Lorenzini, Console Generale d’Italia in Texas, è oggi molto apprezzato per le sue capacità umane e professionali.
Un passato alla Direzione Generale Affari Politici Multilaterali e Diritti Umani presso l’Ufficio OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea), negli ultimi 20 anni ha prestato servizio come Vice Console d’Italia a Newark, alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York e all’Ambasciata d’Italia a Pretoria in Sud Africa, quale primo segretario e capo dell’ufficio commerciale.
Altre tappe di una brillante carriera sono state quelle di Consigliere incaricato degli affari umanitari e dei rapporti con la Croce Rossa internazionale alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra (Svizzera), Console Generale d’Italia a Caracas in Venezuela e Inviato Speciale per il Ciad.
Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, dal 5 ottobre 2022 Lorenzini ha assunto le funzioni di Console Generale d’Italia a Houston.
Console, come si è integrata ai giorni nostri la comunità italiana in Texas? “La comunità italiana in Texas è perfettamente integrata nella società locale che dimostra di apprezzarne il contributo. Il sindaco di Houston John Whitmire, in occasione della recente Festa della Repubblica, ha emesso una “proclamation” nella quale si felicita dei solidi legami tra il Texas e l’Italia e riconosce il contributo della comunità italiana alla città sul piano civile, culturale e professionale. È un riconoscimento che viene rinnovato ogni anno da parte delle Autorità locali a testimoniare come gli italiani siano oramai considerati una componente a pieno titolo della società texana”.
E’ possibile, a suo avviso, tracciare un profilo rappresentativo dell’italiano che vive oggi in Texas? “La comunità di connazionali in Texas, che oggi conta oltre 16.500 persone, continua a crescere dimostrando l’attrattività di questo stato, soprattutto per i giovani italiani che sono alla ricerca di opportunità professionali. Per questo la comunità italiana in Texas è per lo più formata da giovani professionisti, imprenditori, ricercatori e scienziati. Proprio questi ultimi costituiscono una componente importante della nostra presenza, contando oltre 400 persone tra ricercatori scientifici, docenti universitari ed esperti”.
L’interscambio commerciale Italia-Texas negli ultimi anni, secondo i dati forniti da Assocamerestero, ha fatto registrare un netto balzo in avanti. A suo avviso perché? “Il Texas sta diventando un mercato di riferimento sempre più importante per l’Italia. I dati più recenti mostrano infatti che il nostro Paese è al sedicesimo posto, in crescita, tra i maggiori esportatori in Texas, con un valore di esportazioni di 4,9 miliardi di dollari. Le merci che provengono dall’Italia sono per il 24% macchinari, per il 16% chimica e farmaceutica e per il 15,8% abbigliamento e accessori. E poi ancora 10.5% agroalimentare e 9.6% mezzi di trasporto e altro. Si deve oltretutto considerare che, se il Texas fosse un Paese indipendente, dalla fine del 2023 rappresenterebbe l’ottava economia più grande del mondo. Il “Lone Star State” è inoltre lo Stato americano che si colloca al primo posto per crescita del PIL e della popolazione, esportazioni e creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti. Proprio per quanto riguarda i nuovi posti di lavoro creati in America dal febbraio 2020 è significativo rilevare che più di uno su tre si trova in Texas, vera terra delle opportunità. In particolare, i settori di punta dello Stato sono quelli energetico, biomedicale e spaziale. Per quanto riguarda quest’ultimo, l’Italia è anche presente in partnership con la NASA. Va ricordato che alcuni moduli della stazione spaziale internazionale sono stati prodotti in Piemonte, così come la famosa cupola panoramica della stazione spaziale, dotata di sette finestre, che ha richiesto un sistema di fusione a pezzo unico che solo in Italia è stato possibile realizzare grazie al lavoro di Alenia spazio. A Houston, fra l’altro, sono passati molti astronauti italiani come Paolo Nespoli, Samantha Cristoforetti, mentre attualmente vi operano Luca Parmitano e Walter Villadei”.
In generale, l’Italia come è percepita dai texani? “I texani, come tutti gli americani, adorano l’Italia dove si recano volentieri in vacanza. Il nostro Paese è per loro la terra della bellezza, dell’arte e della cultura ma ovviamente anche della buona cucina. È per questo che nelle città texane cresce il numero di ristoranti italiani e di negozi dove si possono acquistare prodotti italiani. La cultura è un altro settore che i texani associano immancabilmente con l’Italia, come dimostra l’interesse per l’arte italiana dei maggiori musei texani che ospitano, per le grandi occasioni, mostre dedicate a Pompei o al rinascimento italiano come eventi di massimo prestigio e attrattività. Ma grazie alla grande presenza di scienziati, tecnici e imprenditori, l’Italia è anche percepita come un Paese moderno, tecnologicamente avanzato e soprattutto capace di contributi di altissima qualità in tutti i settori più avanzati. Le grandi imprese nazionali dell’energia come ENI e Saipem sono inoltre considerate players di primo piano nel settore dell’energia texano, considerato tra i più importanti al mondo”.
Il 2024 è l’Anno del Turismo delle Radici, e inevitabilmente aumentano le persone desiderose di esplorare le proprie origini e ristabilire un legame con il passato, attraverso viaggi di ritorno ai luoghi di provenienza delle famiglie. Questo tema è sentito anche in Texas? “Certamente, il Texas ospita anche un numero significativo di italo discendenti che dimostrano un crescente interesse per le loro origini italiane. Questo interesse è spesso legato alla volontà di conoscere da vicino l’immenso patrimonio storico, artistico e culturale, ma anche alle opportunità di studio e di investimento offerte dal nostro Paese. Molti americani di origine italiana desiderano ritirarsi in Italia per riconnettersi con le loro origini e per godere dei benefici del modo di vivere italiano. Allo stesso tempo cresce il numero degli studenti americani che si recano in Italia per un periodo di studi, il Consolato d’Italia a Houston emette oltre 1260 visti di studio all’anno a beneficio di studenti universitari texani”.
Se le chiedessi di selezionare un aneddoto legato alla sua esperienza da Console a Houston, qual è il primo a venirle in mente? “Ricordo volentieri la sorpresa di aver constatato al mio arrivo quanto la presenza italiana in Texas fosse diffusa e importante. Ad esempio, poco dopo l’inizio della mia missione a Houston, fui invitato da ENI ad inaugurare un gigantesco impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica in una contea un po’ sperduta. Era un investimento tutto italiano di grande portata che puntava in modo strategico sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, proprio nello stato americano più famoso per il petrolio, sentii un forte orgoglio di essere italiano”.
Texas a parte, qual è il suo ricordo più bello legato alla carriera diplomatica? “Oltre 20 anni di carriera diplomatica mi hanno permesso di fare molte esperienze professionali, spesso legate a importanti sviluppi del contesto internazionale e a figure di rilievo del mondo politico, culturale e imprenditoriale. Ma i ricordi più cari sono quelli legati all’inizio del mio percorso, quando l’entusiasmo era più vivo. La mia prima sede fu il piccolo Consolato di Newark nel New Jersey, alla periferia di New York, dove fui assegnato con mia grande soddisfazione. Tuttavia, dopo alcuni mesi, senza preavviso, venni trasferito presso la nostra Rappresentanza alle Nazioni Unite a New York dove c’era la necessità di aumentare il personale diplomatico. Mi trovai allora improvvisamente impegnato nelle lunghe sedute dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’inaspettato onore di sedere dietro la bandierina italiana in mezzo ad altre 160 bandierine, a rappresentare il nostro Paese. L’entusiasmo fu grande. Una notte uscito dopo le una e mezza da una lunga seduta dell’AG mi trovai sotto al palazzo di vetro ancora illuminato, in piena notte, esausto ma immensamente felice e orgoglioso di essere un diplomatico italiano”.
Prossime iniziative in programma del Consolato? “Dopo le recenti celebrazioni della Festa della Repubblica a Houston e a Dallas, alle quali hanno partecipato diverse centinaia di connazionali, che sentono ancora molto vivo il legame con il nostro Paese, stiamo preparando i prossimi eventi di promozione dell’Italia in Texas. Tra questi, in occasione della settimana dedicata alla lingua e alla cultura italiana il prossimo ottobre, stiamo pensando ad una mostra per presentare ai texani il mitico personaggio dei fumetti Tex, che da decenni accompagna gli italiani nel west. In seguito ci occuperemo della promozione della cucina italiana coinvolgendo i migliori ristoranti italiani di Houston per presentare ai nostri amici texani una selezione del meglio della nostra cucina e dei nostri prodotti di eccellenza, per poi concludere l’anno con il tradizionale appuntamento con la giornata dello spazio a dicembre, dedicata al contributo italiano al settore dell’esplorazione spaziale. Il Consolato italiano di Houston, ad ogni modo, resta impegnato ogni giorno a soddisfare le richieste dei nostri connazionali, con i quali cerco, nei limiti del possibile, di avere un rapporto anche personale, perché il valore più importante resta la persona e il senso di comunità che si costruisce insieme quotidianamente”.
Intervista di Marco Finelli