La storia personale e professionale di Luca Capasso, 49 anni, avvocato e già sindaco di Ottaviano, si intreccia oggi con un incarico che apre nuove prospettive di dialogo e cooperazione tra l’Italia e l’Asia Centrale: la sua nomina a Console Onorario del Kyrgyzstan in Calabria.
“Il mio legame con il Paese nasce quasi per caso, grazie a relazioni istituzionali che mi hanno spinto a conoscerlo sempre meglio e sempre più da vicino”, racconta, sottolineando come col tempo abbia maturato “una crescente stima per uno Stato dinamico e ricco di valori”.
La sua doppia esperienza – amministrativa e forense – diventa ora un patrimonio da mettere al servizio di questo ruolo: “Da sindaco – spiega – ho capito il valore del dialogo, della mediazione e della concretezza. L’esperienza da avvocato mi ha dato metodo e rigore. Porterò entrambe in questo incarico, con attenzione ai rapporti istituzionali, agli operatori economici e ai cittadini”.
Un percorso che si annuncia come un ponte tra Calabria e Kyrgyzstan, capace di valorizzare cultura, economia e relazioni internazionali, e di trasformare un legame nato quasi per caso in una missione di rappresentanza che guarda al futuro.
Console, come si lega la sua storia personale al Kyrgyzstan? “Il mio legame con il Kyrgyzstan nasce quasi per caso, grazie a relazioni istituzionali che mi hanno spinto a conoscerlo sempre meglio e sempre più da vicino. Col tempo, ho maturato una crescente stima per un Paese dinamico e ricco di valori, ho avuto modo di conoscere la sua cultura, le sue potenzialità e il suo popolo, sviluppando un rapporto di fiducia che oggi si traduce in questo incarico di rappresentanza”.
In che modo la sua esperienza da sindaco di Ottaviano e da avvocato influenzerà l’approccio a questo nuovo incarico? “L’esperienza amministrativa mi ha insegnato il valore del dialogo, della mediazione e della concretezza. Quella forense mi ha dato metodo, rigore e tutela degli interessi. Porterò entrambe in questo incarico, con attenzione ai rapporti istituzionali, agli operatori economici e ai cittadini”.

Quali sono le priorità immediate per rafforzare i rapporti tra Calabria e Kyrgyzstan? “La priorità è creare contatti stabili tra istituzioni, imprese, università e realtà culturali. Vogliamo favorire missioni economiche, scambi formativi e iniziative culturali che rendano il rapporto strutturato”.
Quali aspetti del Kyrgyzstan ritiene più importanti da far conoscere al pubblico italiano? “La sua storia millenaria, la straordinaria bellezza naturale e l’ospitalità del popolo kyrgyzo. È un Paese giovane, autentico, che unisce tradizione e modernità e offre un volto dell’Asia Centrale ancora poco conosciuto”.
Come immagina il ruolo di Cosenza e della Calabria in questo ponte tra Italia e Kyrgyzstan? “La Calabria può diventare un punto di riferimento nel Sud Italia per i rapporti con l’Asia Centrale. Cosenza, in particolare, può ospitare iniziative culturali, economiche e accademiche capaci di creare un dialogo stabile e duraturo”.

Quali opportunità di collaborazione intravede per le imprese? “Penso all’agroalimentare, alle energie rinnovabili, alle costruzioni, al turismo e alla formazione. Il Kyrgyzstan è un mercato in crescita, aperto agli investimenti stranieri, e le imprese italiane possono offrire know-how e qualità”.
Che ruolo ha la cooperazione culturale nel rafforzare la conoscenza reciproca? “È fondamentale. La cultura crea ponti, facilita la fiducia e prepara il terreno anche per la cooperazione economica”.
La sua esperienza più bella finora legata a questo incarico? “Sicuramente l’emozione della nomina e i primi incontri ufficiali, caratterizzati da grande cordialità e rispetto reciproco. Ho percepito subito un clima di autentica collaborazione e una forte volontà di costruire insieme”.

Ha già in mente iniziative concrete a breve termine? “Stiamo lavorando a un evento di presentazione del Kyrgyzstan in Calabria, con istituzioni e imprese, e alla costruzione di una rete di referenti economici e culturali tra i due Paesi”.
Quali sono le principali sfide per un Console Onorario oggi? “Operare in un contesto internazionale complesso, fatto di equilibri delicati e cambiamenti”.
Perché in Calabria ci sono così pochi Consolati? “Storicamente la regione è stata meno inserita nei grandi circuiti diplomatici ed economici. Oggi, però, la Calabria sta crescendo e può diventare sempre più attrattiva anche sul piano delle relazioni internazionali”.
Che consiglio di viaggio darebbe ai turisti italiani diretti in Kyrgyzstan? “Di partire con spirito di scoperta e rispetto. È un Paese autentico, fatto di natura incontaminata, laghi, montagne e tradizioni molto interessanti”.
Intervista di Marco Finelli

