L’Asia Centrale è al centro dell’interesse delle grandi potenze e degli attori economici nella sua qualità di cerniera imprescindibile di collegamento tra Europa e Cina, ma anche verso tutta l’Asia Centrale”. E’ stato questo il leit motiv dell’incontro svoltosi al Senato sul Middle Corridor, al quale hanno partecipato gli Ambasciatori dei Paesi del Caucaso e dell’Asia Centrale, insieme ai vertici della Farnesina con il Viceministro degli Esteri Cirielli, il Senatore Francesco Silvestro che ha organizzato l’evento insieme all’Istituto Italiano per l’Asia, Rappresentanti del mondo accademico e il Presidente della Commissione Affari Europei della Camera Terzi di Sant’Agata.
Per l’occasione, i vertici di Isia hanno sviluppato un dibattito prezioso per gli addetti ai lavori e non solo. Il Middle Corridor è oggi riconosciuto da molti come la principale rotta alternativa per il trasporto terrestre sino-europeo. Ufficialmente noto come Trans-Caspian International Transport Route (TITR), collega la Cina all’Europa orientale e occidentale attraverso il Kazakistan, il Mar Caspio, l’Azerbaigian e la Georgia, e da lì attraverso il Mar Nero o la Turchia. Questa rotta multilaterale e multimodale sembra possedere il potenziale per offrire un’alternativa al Corridoio Settentrionale per i collegamenti commerciali terrestri, senza tuttavia sostituirla in qualità di rotta più praticabile per il commercio transcontinentale.
L’Asia centrale, è stato più volte sottolineato dagli Ambasciatori presenti, è al centro dell’interesse delle grandi potenze e degli attori economici nella sua qualità di “cerniera imprescindibile di collegamento tra Europa e Cina, ma anche verso tutta l’Asia Orientale”. Così, mentre gli sguardi volgono su di loro, le Repubbliche ex sovietiche del Kazakistan, Turkmenistan, Azerbaigian, Uzbekistan e Kirghizistan stanno cercando simultaneamente di ridurre i loro legami strategici ed economici con Mosca e di cercare una fonte alternativa alla propria crescita economica.
L’evento, che ha cambiato il panorama non solo della Regione è stato la guerra in Ucraina, che ha spinto i Paesi dell’Asia Centrale ad allontanarsi da Mosca e dalle sue scelte belliche. Il candidato naturale a sostituire la Russia come anello di collegamento tra Europa e Cina è rappresentato quindi dall’Asia Centrale, in particolare da quelle Repubbliche ex sovietiche come Kazakistan, Turkmenistan, Azerbaigian, Uzbekistan, Kirghistan, Tajikistan.
Nell’ incontro ”Il Middle Corridor: una via di transito sicura tra Italia, Azerbaigian e Asia Centrale” si sono alternati nei loro interventi il sen. Silvestro e il Presidente dell’ Isia, Mario Morgoni per dare la parola poi al Viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Presidente della Commissione Affari europei del senato, Giulio Terzi di Sant’Agata, il prof. Fabio Indeo analista geopolitico dell’Università di Siena. Sono poi iniziate le relazioni degli Ambasciatori dell’Azerbaigian, Rashad Aslanov, del Kazakistan, Yerbolat Sembayev, dell’ Uzbekistan Abat Fayzullaev, del Kirghistan Taalai Bazarbaev, del Turkmenistan Komekov. A chiudere i lavori il Vicepresidente dell’Isia, Senatore Sergio Divina. Ha moderato i lavori il Segretario Generale dell’Istituto Italiano per l’Asia, Domenico Palmieri.