Sarà una visita nel segno della memoria di Adamo Boari (1863-1928), definito il ‘messicano di Ferrara’, architetto e ingegnere acclamato da intere generazioni, oltreoceano, come autore e ispiratore di alcuni dei palazzi e monumenti simbolo di Città del Messico: per i 160 anni dalla nascita del celebre ferrarese, sarà in città, giovedì 19 ottobre, l’ambasciatore messicano in Italia Carlos Eugenio Garcia de Alba Zepeda che sarà accolto dal sindaco Alan Fabbri alle 09:30 alla cerimonia di deposizione della corona alla tomba di famiglia di Boari, al cimitero di Marrara.
All’evento presenzieranno le autorità civili, militari e religiose, i discendenti della famiglia, il picchetto dell’aeronautica militare, le associazioni combattentistiche e d’arma e il curatore capo della Frick Collection (celebre galleria d’arte) di New York Xavier Salomon, che interverrà in rappresentanza della famiglia Boari.
A seguire, alle 11:30, ambasciatore e sindaco saranno alla biblioteca Ariostea (palazzo Paradiso, via delle Scienze, 17) per portare i saluti istituzionali in apertura del convegno di studi internazionali proprio dedicato al ‘messicano di Ferrara’, quindi è in programma, nella stessa sede, l’inaugurazione della mostra: “Le opere di Adamo Boari, ingegnere e architetto ferrarese nella documentazione della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara”. Ai saluti istituzionali saranno presenti anche il prorettore di Unife Alessandro Ippoliti e il console onorario del Messico Paolo Zavoli, e nelle due giornate di studio si alterneranno esperti e professori delle università italiane e messicane, che si confronteranno sul ruolo che l’emigrazione culturale italiana ha avuto nel mondo, con un focus specifico sul Messico.
La mostra espone: manoscritti, disegni, lettere, planimetrie, bozzetti, foto, riconoscimenti tratti dal fondo Adamo Boari e documentazione già presente all’Ariostea e donata da Boari, oltre a un carteggio (del periodo 1909-1925) con Giuseppe Agnelli, allora direttore della biblioteca, con lettere manoscritte, cartoline, dattiloscritti, disegni e, tra le altre cose, anche una interessante lettera da Roma, del primo maggio 1919, che reca uno schizzo, realizzato proprio da Boari, delle statue del volto del cavallo, di Borso e Niccolò III d’Este.
Quello di giovedì prossimo sarà un nuovo incontro tra ambasciatore e sindaco, dal momento che il 2 luglio 2022 il primo cittadino fu invitato proprio in ambasciata a Roma per portare un contributo alla memoria del grande ferrarese, amatissimo anche oltreoceano. In quella sede Fabbri annunciò proprio la mostra di imminente inaugurazione di Boari, a Città del Messico, si ricordano in particolare due edifici “Che – come ha sottolineato in diverse occasioni l’ambasciatore Carlos Garcia – simboleggiano il Messico nell’immaginario mondiale”: il palazzo delle Belle Arti – teatro dell’Opera e sala da concerto più importante del Paese – e il palazzo Postale, gioiello architettonico tra gotico veneziano e art nouveau.
Ma quella di giovedì sarà una visita che incrocerà anche l’insediamento di una nuova attività in città, ispirata proprio dall’enogastronomia messicana: ha infatti aperto i battenti da qualche settimana, in via Bologna 296, Calavera Restaurant, formato di ristorazione casual dining sviluppato grazie al know-how di Roadhouse (Gruppo Cremonini). È il 24esimo ristorante del gruppo (si trova a poca distanza dal casello di Ferrara Sud dell’A13), dispone di 130 posti a sedere con servizio al tavolo, in un ambiente colorato e accogliente, e dà lavoro a 20 giovani tutti neoassunti.