Visita ad Andora dell’Ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar che ieri sera ha presentato alla affollata platea riunita nella sala consigliare di Palazzo Tagliaferro il suo libro “All’arco di Tito” (edito da Salomone Belforte) che raccoglie le sue riflessioni nel corso del suo mandato in Italia nel quale il diplomatico ha voluto fortemente essere non solo l’ambasciatore dell’Israele moderno, ma anche della civiltà ebraica.
Il sindaco Mauro Demichelis, nell’ambito di un incontro istituzionale, ha presentato Andora, la sua economia e i suoi progetti futuri e verificato il grande interesse del diplomatico per l’agricoltura locale, le attrattive turistiche e il nucleo storico di Castello. L’ambasciatore ha riaffermato la disponibilità dello Stato di Israele a condividere le proprie competenze in ogni campo a favore dell’Italia e delle sue comunità. E ha anche confermato la profonda riconoscenza verso i generosi liguri che aiutarono, non senza rischi, i profughi della Shoah a partire dai porti di La Spezia, Savona e Genova alla volta della terra d’Israele.
Successivamente, accompagnato anche dal Vice sindaco Patrizia Lanfredi, dall’Assessore alla cultura Maria Teresa Nasi e dai Consiglieri Paolo Rossi e Ilario Simonetta e dalla curatrice Christine Enrile, ha visitato, nel museo mineralogico Dabroi, la mostra fotografica “Street Spirit, Israel” apprezzandone i contenuti. Si è poi concesso al pubblico nella sala consigliare di palazzo Tagliaferro dove, dove anche alla presenza delle autorità civili e militari, del Presidente del Consiglio Comunale di Andora, Daniele Martino, dall’assessore Fabio Nicolini e dal consigliere Corrado Siffredi, si è svolta la presentazione del libro, organizzata in collaborazione con l’Associazione Italia Israele Savona, con al tavolo il presidente l’avvocato Cristina Franco, il Presidente onorario e Consigliere Regionale Angelo Vaccarezza e l’editore Guido Guastalla.
“Tutti siamo stati colpiti dal grande spirito comunicativo di S.E. l’Ambasciatore Dror Eydar, dalla sua profonda cultura, conoscenza e amore per la letteratura e la storia italiana e per lo spirito di servizio con cui vuole essere ambasciatore della moderna e collaborativa Israele start-up nation, ma anche della civiltà ebraica che si prefigge di far conoscere perché crede profondamente, come tutti noi, che la conoscenza sia capace di sconfiggere ogni pregiudizio.” – ha dichiarato il sindaco Mauro Demichelis – Il suo è un esempio di diplomazia moderna e lungimirante a tutto beneficio di Israele e di qualsiasi stato che si definisca una democrazia occidentale e che sappia crescere cittadini sani che riescano a giudicare al di là di ogni preconcetto”.
L’ambasciatore Dror Eydar ha espresso il senso del suo percorso diplomatico italiano e il libro “All’arco di Tito” presentato ad Andora persegue questi obiettivi con grande efficacia.
“Non pensavo che sarei stato un ambasciatore. E’ stato il frutto di un lungo percorso – ha detto al pubblico, parlando in italiano – Non pensavo che avrei mai parlato la vostra lingua. Sul piano personale è la curiosità a guidarmi, sul piano pubblico, penso che l’ambasciatore di Israele è anche ambasciatore della cultura ebraica. Il mio Stato e l’Italia sono buoni amici. Il legame tra il popolo ebraico e il popolo italiano risale all’inizio dell’Unità d’Italia, a metà del XIX secolo, iniziata in Piemonte. Da qui ebbe inizio l’emancipazione degli ebrei italiani. La Liguria fu generosa con i profughi della Shoah che aiutò a partire, non senza rischio, dai suoi porti verso la terra di Israele. Oggi Israele e Italia cooperano in molti campi: militare e spaziale, scientifico e tecnologico, agricolo e idrico e in quello della salute. E’ stato naturale per noi aiutare gli italiani quando abbiamo potuto come nel corso della pandemia. Lascio questo libro all’Italia, nazione che amo molto e in cui non vedo l’ora di tornare come turista. Desidero che il mio scritto sia strumento di dialogo, meditazione e conoscenza della cultura ebraica”.